IL BLOG DI SERGIO VIVI



sabato 31 dicembre 2011

I settantacinquenni esentati dal pagamento del canone RAI

Ieri sera, mia moglie mi fa: «Rimborsano il canone Rai agli ultra 75, informati!»
Vado sul sito degli abbonamenti Rai e leggo:

 

Abolizione del canone RAI per soggetti di eta' pari o superiore a 75 anni Art. 1, comma 132, legge 24 dicembre 2007, n.248.

Per avere diritto all'esenzione occorre:

- aver compiuto 75 anni di eta’ entro il termine di pagamento del canone;
- non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge titolare di reddito proprio;
- possedere un reddito che unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non sia superiore complessivamente ad euro 516,46 per tredici mensilita’ (euro 6.713,98 annui).

* * * * * *
Come si vede è una legge varata al tempo del II governo Prodi (dal 17 maggio 2006 al 6 maggio 2008).
È improprio considerarla una legge destinata ai settantacinquenni. In effetti, è rivolta ad una frangia d’indigenti.
Un’agevolazione diversa è, invece, la riduzione a 0,77 euro della tassa sui bollettini postali riservata ai settantenni (se non sbaglio fu il governo Berlusconi a vararla). Per tutti i settantenni, senza alcun requisito.

Siccome la minima dell'Inps ammonta a circa 460 euro, quante saranno le coppie che godono dell’esenzione dall’abbonamento?
Classico esempio del modo di governare della sinistra. Demagogia e qualche briciola per pochi infelici.

* * * * * *
Si parla di rimborsi per gli anni 2008, 2009 e 2010 (con tanto di moduli da compilare e difficoltà burocratiche). Perché in quegli anni non c’è mai stato nessun avviso sulle letterine (con accluso bollettino) che lo Sportello Abbonamenti - Ufficio di Torino 1 invia, con tanto zelo, a tutti gli abbonati?


sabato 24 dicembre 2011

Il decreto Salva Italia



Il decreto Monti è legge. Scrive la Repubblica in prima pagina:
«ECCO IL DECRETO, IL90% SONO TASSE
Il governo con il decreto SALVA ITALIA sfilerà dalle tasche degli italiani 18 miliardi di euro… Le nuove tasse colpiranno la casa, le imposte addizionali locali, la benzina e di nuovo l’Iva nell’autunno 2012.»
Hanno votato a favore la maggioranza dei deputati e dei senatori di Pdl, Pd, e Terzo Polo ai quali va la riconoscenza degli italiani che, in qualche modo, ricambieranno questo dono di Natale.

Per una singolare coincidenza, allegato al giornale c’era il volume «Popper e la filosofia della scienza». Il che induce a fare qualche riflessione.
È vera l’affermazione del Professor Monti che il suo decreto salverà l’Italia?
Dipende se si considera l’economia politica una pseudoscienza oppure una scienza sociale.
Nel primo caso Popper insegna che «le pseudoscienze, per esempio, escono indenni dall’applicazione del principio di verificazione, in quanto ogni tesi marxista o psicoanalitica, per quanto bizzarra possa apparire, viene fatta accordare con i fatti tramite ragionamenti più o meno sottili. Le tesi delle pseudoscienze, infatti, non propongono previsioni precise ma vaghe e aperte a tutte le spiegazioni, e quindi sempre verificabili e mai falsificabili o confutabili.»
Pertanto, l’affermazione del Professore può essere considerata vera.

Se invece l’economia politica è una scienza, la suddetta affermazione può essere sia verificabile che falsificabile o confutabile. Allora il fatto che la sera di venerdì 23 dicembre lo spread toccasse quota 500, è sufficiente a dimostrare la falsità della tesi.

Invece che SALVA ITALIA Monti avrebbe fatto meglio a chiamare il decreto PAY PER BREATHE (paga se vuoi continuare a respirare).


giovedì 22 dicembre 2011

Il rinnovo della patente

Oggi, alle 17:30, ho passato la visita della patente che mi è stata rinnovata fino al compimento degli ottanta anni nel 2014.
All’Automobile Club eravamo in tre e tutto si è svolto nel giro di mezz’ora.
Consiglio dell’impiegata: «Mi raccomando, la prossima volta, sei o sette mesi prima della scadenza prenoti la visita della Commissione sanitaria, perché ci sono tempi d’attesa molto lunghi.»
Che sia per via dell’ottima sanità emiliana?
Ecco una differenza tra pubblico e privato.


mercoledì 14 dicembre 2011

Il bollo sui conti correnti

A volte può capitare che il mio punto di vista sia sbagliato.
Un lettore anonimo mi fa notare, in modo garbato, che la notizia da me commentata in questo post non corrisponde a verità.
Niente di male. Io, il post, non l’ho mai scritto e voi non l’avete mai letto.


domenica 11 dicembre 2011

Siamo tutti sulla stessa barca

Che guaio! Nel mare in burrasca dei mercati siamo tutti sulla stessa barca.
È un film già visto tante volte attorno a Lampedusa.
Sulla barca Europa sono stipati maiali greci, italiani e spagnoli, iene ridens francesi e leoni tedeschi.
Nel tentativo d’impedire che la barca s’infranga contro gli scogli i leoni e le iene decidono di calare a mare alcune scialuppe con a bordo i maiali.
Se sono in pericolo le barche, figuriamoci le scialuppe.
Su quella chiamata Italia ci sono banchieri, pensionati, pensionandi, precari e donne. Qualche coccodrillo e tanti grilli canterini. Indovinate chi rischia di scomparire tra le onde?

Sarà bene che i grilli canterini votino contro la manovra Monti.
Altrimenti, alle prossime elezioni, PD e PDL saranno costretti a coalizzarsi se vorranno rientrare in parlamento. Magari la chiameranno, con un bell’ossimoro, Alleanza Salva Bipartitismo.
Non credano di cavarsela proponendo delle briciole come l’innalzamento da 930 a 1400 della rivalutazione delle pensioni o l’innalzamento al 5% della tassa sugli scudati.

Dal pagamento dell’ICI sono esentate le organizzazioni non a scopo di lucro.
Bisogna che qualcuno dica a Casini che la famiglia è considerata un’organizzazione a scopo di lucro. Tanto più se numerosa. Tutte, in ogni caso, affiliate a qualche clan.

Che delusione questi professori! Si è detto che avevano un solo colpo in canna.
La pallottola, purtroppo è spuntata. Mancano le misure per la crescita, la riduzione dei costi della politica, la riforma fiscale, la riforma del servizio sanitario, proposte di riforma costituzionale.
Non credo che riusciranno a sparare un secondo colpo.
Questa manovra non salverà l’Italia, tanto meno l’Europa. 


martedì 6 dicembre 2011

I giusti

Un uomo che ammira il cielo stellato, come voleva Kant.
Chi è contento che sulla terra esista la rete.
Chi scopre con piacere una nuova tassa.
Due cassaintegrati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
L’elettore che intuisce un voto e una preferenza.
Lo scrivano che paràfrasa come può Jorge Luis Borges.
Una donna e un uomo che leggono l’articolo 47 della Costituzione.
Chi accarezza, commosso, un pensionato addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare le malefatte dei politici.
Chi è contento che nell’aula “là dove 'l sì suona” ci sia Mario Monti.
Chi, il giorno delle elezioni, preferisce astenersi.
Tali persone, che s’ignorano, stanno salvando l’euro.


lunedì 5 dicembre 2011

Paghiamo l'oro in contanti



Care pensionate al minimo, d’ora in poi scordatevelo. Il rubinetto adesso sgocciola.
Qualunque sia il valore del collier ricevuto in regalo il giorno delle nozze, se volete i contanti, potrete realizzare al massimo 999 euro. Magari pretendete anche i 99 centesimi.


sabato 26 novembre 2011

Sei giorni di lavoro in nove anni

Un’ausiliaria ospedaliera in servizio al Sant’Orsola di Bologna in nove anni è riuscita a lavorare appena sei giorni.
In nove anni? Tutti a dire: incredibile!
Beh, se fosse stata dipendente di una ditta privata, potete star certi che non sarebbe arrivata alla fine del primo anno.

Questa vicenda dimostra con quale professionalità, competenza e diligenza svolgano i loro compiti di amministratori della cosa pubblica i dirigenti delle AUSL, e quanto meritati siano i loro lauti compensi. A loro dovrebbe essere richiesto di risarcire i danni erariali.

È ora di abolire le AUSL e di riformare profondamente il Servizio Sanitario Nazional-regionale, come ho cercato di spiegare (due anni fa) in questo post.
In proposito, vorrei segnalare che anche da sinistra arrivano –finalmente- proposte in tal senso. È del 18 novembre, su la Repubblica di Bologna, un articolo del senatore Walter Vitali del PD che propone «un’assicurazione integrativa sul welfare a base territoriale a cui possano aderire volontariamente tutti i cittadini.»


giovedì 24 novembre 2011

Promozioni COOP

LA COOP SEI TU, CHI PUO’ DARTI DI PIU’?


Oramai abbiamo imparato che, nei mercati, è soltanto questione di fiducia.
Non ci sarebbe da meravigliarsi se la metà dei bolognesi ritenesse conveniente lo sconto.


lunedì 21 novembre 2011

Monti Super Robot

Avevo commentato su Facebook qualche giorno fa:
«Benedetto da Bertone e da Bagnasco, con l'entusiastico supporto di Casini, che sogna di risvegliare la Balena Bianca, e con il sofferto ma disinteressato appoggio di PD1 e PD2, ha preso il via il governo dei cattolici Professori. E' iniziata la passione del popolo sovrano (si fa per dire). Se son spine, pungeranno!»

Oggi aggiungo qualche considerazione.
Ha detto Mario Monti: «non sono un rasoio elettrico nè, tantomeno, un polmone artificiale».
Maurizio Crozza, però, insiste: a lui il Professore sembra un robot.
Spiega Giovanni Valentini su Repubblica che il termine deriva dalla parola ceca "robota" che significa letteralmente "lavoro pesante" e al momento, in Italia e in Europa, forse non c'è persona che debba compiere un lavoro più pesante di quello a cui è chiamato Mario Monti.
Sono d'accordo. Penso che a tanti piacerebbe che Monti si comportasse come uno di quei moderni  "robot per le pulizie" che, dopo avere aspirato la polvere in tutta la casa, se ne torna buono nella sua stazione di riposo.

L'ICI, le pensioni e qualche altra botta ci possono anche stare ma c'è anche da fare pulizia. Spazzando via i tanti privilegi delle caste.
«Chiederò di più ha chi ha dato meno».
Per dimostrarlo dovrebbe cominciare con l'abolire i rimborsi elettorali ai partiti, che hanno dato zero. Anzi hanno portato via il futuro ai giovani. Con il pretesto di regalarci il welfare, a partire dagli anni ottanta -impiegando i modi del «buon padre di famiglia» tanto caro al Prof.Prodi- hanno accumulato un debito di 1.900 miliardi di euro. Bel regalo! Il sistema sanitario nazional-regionale istituito nel 1978 costituisce la maggior parte dei debiti delle regioni (anche di quelle virtuose) ed è stato causa delle più grandi truffe ai danni dello stato (indifferentemente da Milano a Bari) e della corruzione imperante.
In seconda battuta il Prof. Monti dovrebbe dimostrare di essere quel liberale cattolico laico come lo si dipinge, correggendo subito la legge sull'otto per mille. Non si pretende che l'abolisca: basta che le scelte non effettuate vengano considerate per quello che sono. Di contribuenti che non desiderano che le loro tasse, pagate allo stato, raggiungano destinazioni diverse.
Soltanto prendendo questi due provvedimenti, il Professore potrà rendersi conto che in Italia non esistono poteri forti.


giovedì 13 ottobre 2011

Astensione. Se il passo indietro lo facessero gli elettori?



Nella sua invettiva, Diego Della Valle ha scritto: «Politici ora basta. Rendetevi conto che tanti italiani non hanno più nessuna stima e nessuna fiducia in molti di Voi e non hanno più nessuna intenzione di farsi rappresentare da una classe politica che, salvo alcune eccezioni, si è totalmente allontanata dalla realtà delle cose e dai bisogni reali dei cittadini.»
Ha concluso: «Alla parte migliore della politica e della società civile che si impegnerà a lavorare seriamente in questa direzione, credo che saremo in molti a dire grazie.»
Sulle prime sembrerebbe un invito all’astensione elettorale invece, tradotto in parole povere, significa: i partiti attualmente in campo sono da buttare ma se ne può creare uno nuovo che risolverà i problemi del Paese.
Si capisce perché, mentre Rosy Bindi ha protestato sbattendo sul tavolo le sue Tod’s (neanche fosse Kruscev), Pierferdinando Casini ha dichiarato: «Noi siamo la parte buona della politica.»
Eh, no! Carini! Il Gattopardo l’abbiamo letto tutti.

* * * * * *
Più determinati sembrano, invece, una buona parte d’elettori.
Da un po’ di tempo sul TG La7, Enrico Mentana presenta dei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani. Un dato costante è che il 30% degli intervistati dichiara che alle prossime elezioni si asterrà dal voto.
E’ un comportamento considerato tipico dell’antipolitica “di protesta”.
«Il rischio a cui va incontro [questo tipo d’antipolitica] è che risulti passiva e inefficace, che sia una valvola di sfogo per i cittadini, che si sottraggono alle proprie responsabilità e le scaricano sulla classe politica, divenuta il capro espiatorio universale.» [Carlo Galli, la Repubblica del 6 ottobre 2011]

* * * * * *
Apriamo una parentesi.
La mia utenza telefonica è iscritta nel «Registro delle opposizioni» dall’inizio d’agosto.
Ciononostante alcuni gestori di telefonia, incuranti del divieto, continuano a chiamarmi per propormi “l’abolizione del canone”.
Dopo averci pensato un pò su, ho messo in atto una tattica che ha dato immediatamente i suoi frutti.
Quando ricevo una di queste chiamate rispondo: «Sì, sono io», poi non profferisco più parola. L’innocente fanciulla che, per 6,31 euro lordi l’ora –ahi, lei!- ci mette tutta la determinazione cui è stata addestrata [Maurizio Ferraris nel suo ultimo libro “Anima e iPad” sostiene che l’addetto al call center può essere trasformato in macchina] per illustrarmi la vantaggiosa proposta, ad un certo punto mi chiede cosa ne penso. Io, muto come un pesce. Lei insiste, annaspando per qualche secondo in un gorgo di silenzio, aggrappandosi a domande sempre più concitate, poi si lascia affondare. Sono riuscito ad inceppare la macchina.
Se vi capita, provate anche voi e vi convincerete che il metodo –almeno sul piano individuale- è efficace. Ma, se una buona percentuale dei chiamati adottasse questo comportamento, al call center non resterebbe che chiudere, ed al gestore cambiare la modalità del marketing.

* * * * * *
Le elezioni politiche sono un marketing che funziona pressappoco come quello della telefonia.
Ci sono i partiti [associazioni private, non persone giuridiche] che, satolli dei rimborsi elettorali –ahi, noi!- con ogni sorta di lusinghe cercano di acquisire il consenso della maggioranza degli elettori. Senza preoccuparsi di demonizzarsi l’uno con l’altro e di demonizzare, a sua volta, l’elettore. Subito dopo la chiusura delle urne, la coalizione che ha conquistato il governo dimentica le promesse fatte. Molti elettori delusi s’iscrivono ad un virtuale “registro dell’opposizione” e, alle successive elezioni, fanno in modo di cambiare la maggioranza.
Dopo l’esperienza fallimentare delle ultime quattro legislature l’elettore ha esaurito le sue possibilità di scelta e non sa più a che santo votarsi.
Tutta colpa del  bipolarismo all’italiana. “Questa versione miserabile e peronista del bipolarismo è ora al capolinea, come testimoniano le crisi parallele dei due soggetti che lo incarnavano, il Pdl e il Pd” (Curzio Maltese, la Repubblica, 6 agosto 2010).
Sopraggiunge forte la voglia di ritirarsi nel privato, di restare muti.
In altre parole, rifugiarsi nell’astensione.

* * * * * *
Ha dichiarato, candidamente, a IN ONDA (TV La7) un esponente politico: «Se c’è crisi, elezioni subito. Per il semplice motivo che nei prossimi anni bisognerà trovare MILIARDI di EURO ed è giusto che ci sia un ampio mandato.» Ecco perché si fa appello alla responsabilità degli elettori: i soldi vanno presi dove sono, cioè soprattutto nei salvadanai delle famiglie. Per questo chiedono il consenso dei cittadini, ai quali viene rimproverato, contestualmente, di avere vissuto al di sopra delle loro possibilità e di avere praticato la virtù del risparmio. Alla faccia dell’articolo 47 della Costituzione che recita: «La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme;…».

Il debito pubblico ha superato il 60% del PIL -senza più scendere- nel 1982, otto legislature fa.
Dal numero delle pensioni in essere e di quelle di reversibilità (circa 3000 tra Camera e Senato), da allora ad oggi abbiamo avuto circa 4.000 parlamentari.
Ebbene, l’unico mandato che si dovrebbe essere disposti a dare è di sequestrare i patrimoni di questi 4000 signori fino al concorso dei 500 MILIONI di euro di debito pubblico che ciascuno di loro ha accumulato. Altro che mini-patrimoniale!
Il debito non lo hanno fatto i cittadini, ma i legislatori (governo e parlamento in solido) che sono stati incapaci di comportarsi come “buoni padri di famiglia”, attuando, ad esempio, un servizio sanitario i cui costi hanno sempre superato le entrate fiscali disponibili. Dando vita all’elefantiaco, burocratico carrozzone delle Ausl, la cui gestione è stata fin da subito fonte di clientelismo, di corruzione e di ogni sorta di truffa ai danni dello Stato.
Certamente non sono stati i cittadini –ammesso sia vera l’accusa del Wall Street Journal- a truccare i conti dell’Italia per entrare nell’euro (la Repubblica, pagina 7, 11 ottobre 2011).

* * * * * *
Dopo aver definito l’astensione un’espressione dell’antipolitica di “protesta”, Carlo Galli scrive che questo tipo di «antipolitica è rivolta non contro la politica in quanto tale né contro un sistema da abbattere con la rivoluzione, ma contro un ceto politico che ha deluso le aspettative… Ed è quindi, con ogni evidenza, essa stessa una politica, che non sa di esserlo, o non vuole ammetterlo.»
Chi s’astiene –anche se inconsapevole- compie quindi un atto politico.

Può l’astensione raggiungere una massa critica tale da rendere questo comportamento oltre che politico anche consapevole ed efficace?
«S’impreca molto contro la politica, ma attenzione la politica siamo tutti noi » ha detto il Capo dello Stato. Il giorno che si arrivasse al 60% di astenuti, direbbe la stessa cosa? Darebbe l’incarico di formare il governo ad una maggioranza che rappresenta appena il 21% del Paese?
Oppure le indebolite “forze politiche” sarebbero finalmente indotte ad attuare a spron battuto tutte le riforme necessarie al cambiamento?.

La riforma istituzionale per ridurre i costi della politica.
L’abolizione dei rimborsi elettorali ai partiti.
Una nuova legge elettorale in senso proporzionale.
La riforma del fisco con l’abbassamento delle tasse.
Il rientro dal debito tramite la riforma del welfare.
Ed altro ancora…

* * * * * *
Nella giornata in cui i deputati dell’opposizione si astengono dal partecipare ad una seduta della Camera [ed i giovani indignati scendono in piazza], resta da dire che questo post non costituisce necessariamente un endorsement a favore dell’astensione ma, piuttosto, una riflessione sulla sovranità del popolo.

Nel caso, però, fosse introdotta la patrimoniale (mini o maxi, non ha importanza) e si mettessero le mani sui conti correnti, sappiano i partiti tutti (le Marcegaglia, i Montezemolo ed i Profumo compresi) che non ci sarebbe più trippa per gatti.
L’astensione, passiva, irresponsabile ed inconsapevole –definitela come volete- resterebbe la scelta più efficace del popolo sovrano.


mercoledì 5 ottobre 2011

Mondo. La spirale perfetta

Le figure, fatte soltanto di righe orizzontali e verticali e di colori primari –come quelle che si possono trovare nei quadri di Piet Mondrian- nascondono a volte delle curve molto pericolose.
Qui sotto si è inteso rappresentare la spirale perfetta della crisi globale che rischia di mettere in ginocchio anche i più grandi paesi.
La spirale ha origine in Grecia (il rettangolo grigio più piccolo). Si espande a Portogallo (giallo), Irlanda (verde). Attacca Spagna (rosso) e Italia (blu), ma –è fastidioso dirlo- «noi ne usciremo meglio di altri». Potrebbe, poi, essere la volta dell’Unione Europea (rosso) dove, come si sa, le banche sono “solide”. E’ in pericolo l’euro. Noi torneremmo alla lira: ce ne darebbero ben 750 per un euro (tutto grasso che cola). Dopo di che toccherebbe agli Stati Uniti (giallo) di Obama: «Yes, we can». Ci può essere uno più sfigato di lui?
Infine al Mondo Intero (grigio), “too big to fail”.
Si fa presto a dire: «Beh! Noi facciamo per conto nostro». L’unica possibilità di cavarsela, pare invece che sarebbe quella di scappare, con la velocità di un neutrino, fuori del mondo prima di rimanere schiacciati.


lunedì 3 ottobre 2011

Mondrian. L'armonia perfetta

Il quadro di Piet Mondrian,
Composizione con grande piano rosso, giallo, nero, grigio blu,
1921, olio su tela, 59,5 x 59,5cm
Collezione Gemeentemuseum, L’Aia
Foto Gemeentemuseum, L’Aia © 2011 ,
campeggia sul manifesto della grande retrospettiva «Mondrian. L’armonia perfetta» ospitata nel Complesso del Vittoriano dall’8 ottobre 2011 al 29 gennaio 2012.


Il quadro è tipico del periodo in cui l’artista riduce all’essenziale gli elementi espressivi della sua pittura: soltanto linee rette, verticali e orizzontali, mai diagonali; soltanto colori primari e i non colori nero, bianco e grigio.
Un particolare da notare è come Mondrian nel rappresentare le superfici faccia ricorso –come altri artisti- al modulo della sezione aurea. Il gran quadrato rosso, assieme al rettangolo giallo e grigio adiacente, forma un rettangolo dalle proporzioni auree, come si può vedere nella ricostruzione sottostante


martedì 27 settembre 2011

Fatti e interpretazioni

Ha scritto Nietzsche "non ci sono fatti, solo interpretazioni”; oppongono i sostenitori del ritorno al pensiero forte “il mondo ha le sue leggi, e le fa rispettare”.
Il dibattito aperto su la Repubblica, concernente il Nuovo Realismo, induce a riflettere.

Il tunnel della Gelmini è una fantastica “interpretazione” della spesa di 45 mln sostenuta dal suo ministero in favore della Scienza.
I sessanta autobus Civis, ridotti ad arrugginirsi nei depositi dell’ATC, e la costruzione degli appositi marciapiedi che ha allietato per mesi e mesi i cittadini e i negozianti d’alcune importanti arterie cittadine, sono probabilmente tra i “fatti”, dispendiosi, che hanno indotto Standard & Poor’s a declassare il Comune di Bologna.

Adesso, il Comune potrebbe vendere alla Gelmini i Civis, più che adatti, in virtù della loro guida ottica, a percorrere il tunnel perfettamente rettilineo da Ginevra al Gran Sasso.
C’è un però. I neutrini, pur disobbedendo alla formula di Einstein, sanno che lo spazio è curvo, i Civis lo ignorano.
Sappiamo che la guida ottica di questi autobus, come le prove su strada hanno dimostrato, raddrizza “di default” le curve sia sul piano orizzontale, sia su quello verticale. Potrebbe, pertanto, capitare che, a causa dell’impercettibile curvatura dello spazio, un convoglio di Civis, partendo per la tangente, fuoriesca da sotto terra all’inizio di Via Rizzoli -magari davanti al posto dove sorgevano le Gocce di Guazzaloca- decolli come un aereo e, proseguendo il suo tragitto per inerzia, vada a schiantarsi contro la torre degli Asinelli, provocandone il crollo, assieme a quello della Garisenda.
Andrebbe irrimediabilmente perduto uno dei simboli più cari alla sinistra ed ai cittadini bolognesi. 


lunedì 26 settembre 2011

Perchè i partiti non si tolgono dalle sc| |hede?

Rileggiamo alcuni articoli e commi della Costituzione

L’art.49: «Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale ».

L’art.56: «…Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i venticinque anni di età.»

L’art.58: «…Sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto il quarantesimo anno.»

L’art.67: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.»

* * * * * *
Dal punto di vista giuridico, i partiti politici in Italia sono organizzazioni private che si configurano come associazioni non riconosciute e godono quindi dell’ampia libertà d’azione che è prevista dal codice civile per queste associazioni. Non sono persone giuridiche e pertanto non sono sottoposti ai controlli statali che il codice civile prevede per tali enti.
«L’attività dei partiti acquista rilevanza pubblica, dal punto di vista giuridico, in due momenti: a) quando essi depositano, presso il Ministero dell’Interno, le liste dei candidati e i contrassegni di lista per le elezioni; b) quando formano i gruppi parlamentari.»
Si tratta, però, d’adempimenti burocratici richiesti dai regolamenti in vigore. Regolamenti che possono essere cambiati, in ogni momento, da qualsiasi calderoli.

* * * * * *
La Costituzione parla chiaro: al Parlamento sono eleggibili “gli elettori”, non “i partiti”.
I secondi dovrebbero avere il ruolo di duplice figura, prima come “organizzatori del consenso” e poi di "ponte" fra popolo, Camere e Governo. In effetti, i partiti si sono impossessati del Parlamento.

* * * * * *
Già nella prima metà degli anni Cinquanta il professor Giuseppe Maranini conia l'espressione "partitocrazia" e afferma, in un articolo del 1952, che «la forma di governo creata dalla nostra Costituzione così come da altre costituzioni continentali, approda ad una forma esplicita di partitocrazia, e non di governo parlamentare. La nostra Costituzione vieta ogni mandato imperativo, che leghi il rappresentante alla volontà degli elettori; ma allo stesso tempo la Costituzione e le leggi elettorali creano i presupposti di un ben più temibile mandato imperativo, il quale subordina gli eletti ai loro veri committenti, i quali non sono più gli elettori bensì le direzioni dei partiti. Il Parlamento controlla il Governo ma le direzioni di partito controllano il Parlamento e, attraverso il Parlamento, il Governo; se poi direzione di partito e governo s'identificano, il controllato diventa controllore, con evidente eversione di ogni schema di governo parlamentare.»

Più di mezzo secolo fa il professor Maranini aveva lucidamente previsto come sarebbe andata a finire (e oggi non si stupirebbe più di tanto).
In oltre mezzo secolo, il Parlamento non ha mai approvato una legge di regolamentazione giuridica dei partiti.
«L'articolo 49 della Costituzione italiana, con la sua generica formulazione segnerà una parziale sconfitta di chi aveva avvertito l'esigenza di una disciplina più puntuale. La Carta repubblicana del 1947, infatti, sembra configurare il "metodo democratico" più come una regola di condotta nelle relazioni fra i partiti che come un principio generale che valga anche al loro interno. Fenomeni come il cd. "centralismo democratico" dimostreranno come nessuna norma giuridica abbia mai permesso alle minoranze interne ai partiti di far valere le proprie ragioni senza subire - in taluni casi - accuse di "frazionismo" ed espulsioni.»

Non è parso vero ai partiti italiani di approfittare di questa libertà d’azione.
Fino all’apoteosi del “porcellum”, quando il partito del predellino, quello a vocazione maggioritaria, il partito di romaladrona ed altri più piccoli hanno definitivamente usurpato la sovranità che appartiene al popolo, occupando il Parlamento con manipoli di “nominati” (…potevo fare di quest'aula sorda e grigia un bivacco di manipoli…). Incuranti del crollo del “ponte” che dovrebbe unire popolo e governo, anzi provocandolo essi stessi.

* * * * * *
Come tornare al dettato costituzionale e restituire la sovranità ai legittimi detentori?
Primo. Basterebbe cambiare i regolamenti elettorali, disponendo che non siano più i partiti a depositare le liste dei candidati, ma ciascun candidato a depositare autonomamente la propria candidatura.
Che potesse farlo qualsiasi elettore indipendentemente dall’associazione ad un partito.
Senza necessità di raccogliere firme.
Unico adempimento: il versamento di una tassa (regolata per legge) a fondo perduto, per ridurre le candidature velleitarie.
Secondo. Basterebbe abolire il deposito dei contrassegni di lista.

Ci sarebbe un’unica piccola scheda elettorale –uguale in tutto il territorio nazionale- contenente cinque righe sulle quali scrivere da uno a cinque nomi dei candidati che s’intendono votare, tratti dalle liste dei nomi depositati.
.
Soltanto una volta eletti, i deputati (o senatori) dovranno aderire ad un gruppo parlamentare, che potrà assumere qualsiasi nome (del partito che li ha sostenuti, della coalizione di partiti; o anche gruppo della mucca assassina od altro).
Più semplice di così!

* * * * * *
Naturalmente i partiti continuerebbero ad esercitare la loro funzione d’organizzatori del consenso attorno ai propri programmi, a rendere pubbliche e a propagandare sul territorio le liste dei candidati che sostengono. In più ci sarebbero liste di candidati indipendenti. Soltanto che sulle schede non ci sarebbero simboli.

Obiezione: cacciati fuori della porta, i partiti rientrerebbero dalla finestra.
Per di più, sarebbe un gioco da ragazzi per i partiti organizzare le cinquine da eleggere, distribuite sul territorio.

Eh, no! Ci sarebbero delle belle differenze.
Dal punto di vista degli elettori, che –non più suggestionati da simboli, e da scritte “pinco pallino presidente”- sarebbero obbligati a pensare per scegliere almeno un nome.
Dal punto di vista degli eletti, il cui legame col partito sarebbe molto indebolito, per cui potrebbero sottrarsi più facilmente al vincolo di mandato imposto dal partito stesso.
Non c’è programma di partito sottoscritto che tenga: l’interesse della Nazione potrebbe più facilmente prevalere su quello del partito.
Per quanto riguarda “le cinquine”, è bene notare che gli iscritti ai partiti sono fortemente diminuiti rispetto ai tempi della prima repubblica; non sarebbe facile inseguire moltitudini d’elettori nelle loro case per ammaestrarli.

* * * * * *
Si può anche far finta di niente e continuare col porcellum o col matarellum.
Ci si deve ricordare, però, che –in internet- è nato il Movimento 5 stelle di Grillo.
Ci si deve ricordare che il numero di astenuti –nelle ultime consultazioni- si è avvicinato al 30%.
Ci si deve ricordare che prima o poi, come a Berlino, potrebbero arrivare i pirati.

* * * * * *
Quanto proposto potrebbe essere il tassello di Una nuova legge elettorale  


domenica 25 settembre 2011

Evasione

Titolo su sei colonne [Repubblica-Bologna di ieri 24settembre] di un servizio che informa sui “furbetti” degli autobus (il 7,5%) che non pagano il biglietto:

«Atc, gli evasori costano 4,5 milioni»

Non capisco, il Comune di Bologna è amministrato da sempre dalla Sinistra.
Questa pretende d’insegnare al Governo come combattere l’evasione.
Possibile che Amministratori così capaci e così sicuri di sé non siano ancora riusciti a venire a capo di questo fenomeno?


sabato 10 settembre 2011

Un popolo e il suo doppio

Dopo un mese dalla presentazione in parlamento, rallenta ancora l’iter per l’approvazione della manovra finanziaria. Dopo il sì del Senato, in questi giorni il provvedimento è all’esame della Commissione Bilancio della Camera. Sono stati presentati 400 emendamenti. Se per disgrazia (o per fortuna -dipende dai punti di vista) uno di questi passasse, si tornerebbe all’esame di Palazzo Madama.
Sono più di sessant’anni (dall’emanazione della Costituzione) che va avanti così. Tempi biblici per l’approvazione di una legge, con conseguente abuso di decreti legge del governo stante il permanente stato d’emergenza. Ad ogni modo… tutto va ben madama la marchesa!

Siccome abbiamo la spada di Damocle dei mercati sul collo, si deve fare in fretta (che, come si è visto, è sempre una cattiva consigliera) quindi niente dibattito in Senato ma ricorso al voto di fiducia; idem alla Camera.
Nessuno ha mai pensato che, se il Parlamento fosse composto di una sola camera le cose procederebbero più velocemente, lasciando anche il tempo per uno straccio di dibattito?

* * * * * *
Per ridurre i costi della politica, uno dei temi più dibattuti è quello della diminuzione del numero dei parlamentari. Semplice. Perché non portare a 250 il numero dei deputati e a 250 quello dei senatori?
«Come ha di recente ricordato Sergio Romano, in Gran Bretagna la Camera dei Comuni è composta da 650 deputati, il che fissa a 70/80 mila il numero degli elettori rappresentati da ogni singolo parlamentare. Pertanto dimezzare il numero dei nostri rappresentanti crea dei mega-collegi elettorali i cui elettori sono il doppio di oggi. Il che non crea un avvicinamento, ma, semmai, un allontanamento degli elettori dagli eletti.» [Giovanni Sartori, Corriere della Sera, 8 settembre 2011]
In Italia, alle ultime elezioni politiche del 2008, gli elettori erano un po’ più di 47 milioni.
Diviso 630 fa 74.600.
Diviso 250 fa 188.000.

Che probabilità avrei di scegliere “il mio candidato” in un collegio così numeroso? Quasi zero.
Anche se fosse introdotto il maggioritario a doppio turno, considerato migliore perché l’elettore «può scegliere due volte». Se uno dei due al ballottaggio non è “il mio candidato”, mi dite che scelta è? In quel caso, sicuramente diserterei il ballottaggio.
Le cose non migliorerebbero con l’introduzione delle primarie. Queste andrebbero bene se fossero primarie aperte a tutti coloro che intendono candidarsi. Invece, finora, è capitato che quasi sempre i partiti hanno posto il cappello sui candidati.

* * * * * *
Gli stessi che sostengono il dimezzamento dei parlamentari affermano, a gran voce, che occorre restituire agli elettori la libertà di scegliere il proprio candidato. Per garantire questa libertà –dicono- in un sistema maggioritario, basterebbe suddividere il territorio in piccoli collegi.
Piccoli quanto: di 188.000 oppure di 74.600 oppure più piccoli ancora?
Scrive Sartori: «L'altro problema connesso a quello del dimezzamento dei parlamentari è se sia vero che tornando a un sistema elettorale maggioritario (come quasi tutta la sinistra sembra volere), la scelta dei candidati al Parlamento tornerebbe nelle mani degli elettori. Mi dispiace (anche per la mia personale popolarità), ma questa è proprio una bufala».

* * * * * *
La soluzione più razionale si otterrebbe se, invece di dimezzare il numero dei parlamentari di Camera e Senato, si dimezzasse il numero delle camere. Con una riforma costituzionale che istituisse un’unica Assemblea Nazionale di 500 deputati.
Ci sarebbero i numeri per costituire le Commissioni parlamentari e si avrebbe un iter più veloce nella formazione delle leggi.
Non c’è bisogno di introdurre questa riforma nella manovra.
Il Governo annunci che sarà fatta e, almeno per qualche giorno, vedremo scendere il maledetto “spread”.

La Repubblica (è) una e indivisibile (Art.5). Non ha senso un popolo che elegge la Camera, ed il “suo doppio” che elegge il Senato, magari con due maggioranze diverse.

* * * * * *


domenica 4 settembre 2011

L'immondizia ed il debito sovrano

Ha scritto, oggi, nel suo editoriale Eugenio Scalfari: «Forse conviene cominciare proprio da questo punto, cioè dal cortile di casa nostra che si è da tempo trasformato in una discarica d’immondizia i cui rifiuti si accumulano senza la minima prospettiva che possano sparire.»
Si può convenire. Non era difficile prevederlo. Una delle cause maggiori è stata, a mio parere, l’introduzione del cosiddetto “bipolarismo all’italiana” –con i partiti a vocazione maggioritaria- che m’indusse, già nel gennaio del 2008, a rappresentare con quest’immagine:


ed a commentare: «Beati coloro che credono che con la raccolta bi-differenziata si risolveranno tutti i problemi che affliggono il nostro Paese.»

Naturalmente quella del Fondatore è una seria analisi della situazione, mentre la mia è soltanto l'inutile e scontata antipolitica di un poveretto.

* * * * * *
Scalfari illustra tre elementi che alimentano la sfiducia dei mercati nel debito sovrano italiano.
Primo. La contrazione economica americana e l’evidente declino politico del presidente Obama.
Secondo. La contrazione economica europea e l’inesistenza di un vero governo dell’Unione.
Terzo. La non credibilità del governo, del premier, di Tremonti e di Bossi. Per quest’ultima ragione tira per la giacchetta il presidente Napolitano chiedendo: «se la tempesta infuriasse non come Irene ma come Katrina, che cosa accadrà?».
Non sappiamo quale peso abbia dato Scalfari a ciascuno dei tre elementi. Lascia intendere, però, che con il licenziamento di Berlusconi da parte del Capo dello stato, i mercati non avrebbero più il coraggio d’attaccare il nostro debito. Magari fosse vero.  


mercoledì 31 agosto 2011

I ticket sanitari dell'Emilia Romagna 2


martedì 30 agosto 2011

I ticket sanitari dell'Emilia Romagna


lunedì 29 agosto 2011

Non sparate sul farmacista

La Regione Emilia Romagna, assieme a Toscana ed Umbria, ha scelto d’introdurre ticket sanitari diversificati secondo lo scaglione di reddito dei nuclei fiscali componenti la famiglia anagrafica.
Secondo quanto raccontato dalla Repubblica, ciascuno dei coniugi dovrà presentare (al Caaf, al Cup, in farmacia) un’autocertificazione in duplice copia per sé e per i famigliari a carico (figli monorenni). Lo stesso dovrà fare ciascun familiare non a carico.
L’autocertificazione dovrà essere certificata (dal Caaf, dal Cup, forse dalla farmacia). Per questo il componente della famiglia, che compirà l’operazione, dovrà produrre copia della carta d’identità del coniuge e dei famigliari non a carico e relativa delega. Si potrà anche compilare autonomamente, previo invio al Caaf od al Cup della documentazione. In pratica, saranno coinvolti tutti i residenti.

Vediamo alcune pagliuzze.

Facciamo un calcolo grossolano, ma che rende l’idea.
La popolazione residente in E.R. al 1 gennaio 2011 era 4.432.439
Togliamo un 10% circa d’appartenenti a nuclei fiscali eccedenti i 100.000 euro
Restano 4 milioni d’autocertificazioni
In duplice copia fanno 8 milioni di fogli
Aggiungiamo 3 milioni di copie della carta d’identità più delega
Fanno in tutto 11 milioni di fogli A4
Pari a 22.000 pacchi da 500 fogli
Costo di un pacco 5/6 euro: 22.000 x 5 = 110.000 euro (il costo di un appartamentino)
Un A4 misura 210 x 297 mm, pari ad una superficie di 0,062370 metri quadri
0,062370 mq x 11.000.000 = 686.070 metri quadri
La carta da fotocopia pesa in genere 80 gr/mq
686.070 mq x 80 gr/mq = 54.885.600 gr = 54.885 Kg = circa 55 tonnellate

CINQUANTACINQUE tonnellate di carta, per un nobile scopo.
Dimostrare che Loro sono i migliori.
Non hanno paura di Beppe Grillo? I Verdi dove sono spariti?
I lettori che hanno riempito un paginone di Repubblica per protestare contro lo scempio di Piazza Minghetti (per “abbellirla” sono stati abbattuti 12 alberi ed una maestosa magnolia), non hanno niente da dire? Il rispetto per l’ambiente è limitato al solo aspetto estetico?

Leggo che in Toscana non si farà l’autocertificazione, ma basterà scrivere un codice –indicante la fascia di reddito- sulla ricetta e firmarla. Poi, immagino, eseguiranno verifiche a campione. Non credo che Vasco Errani sia meno “bravo” di Enrico Rossi. Evidentemente Errani non si fida nemmeno di chi lo ha eletto.

* * * * *
Ad ogni modo la regione ha gentilmente concesso ai suoi sudditi  due mesi per mettersi in regola. Solo allora pagheranno la differenza, nel caso avessero pagato dei ticket inferiori.

Ha dichiarato il Direttore del CUP: «Nel giro di un paio di mesi non ci sarà più bisogno d’autocertificazione perché i dati entreranno nell’anagrafe sanitaria e il medico di base li avrà in computer: a quel punto basterà un timbro dietro la ricetta con relativo scaglione di reddito».
Come in Toscana, ma perché non lo hanno fatto subito?

Un po’ ottimista il Direttore. Se i cittadini hanno due mesi di tempo per autocertificarsi, come fa Lui a digitalizzare i dati prima di dicembre? Passeranno sicuramente tre mesi prima che l’anagrafe sia completata: diciamo fine gennaio 2012, se tutto fila liscio.
Quali dati metterà a disposizione quell’anagrafe tributaria? Nient’altro che una grossolana suddivisione dei nuclei fiscali in quattro fasce. A cosa servirà, oltre allo scopo dei ticket per cui è stata concepita?
Supponiamo che un sindaco di qualche comune la volesse utilizzare -che so?- per stilare una graduatoria per l’accesso ai nidi d’infanzia, ma con fasce diverse: la troverebbe inservibile.

C’è di più. Recita la nota (d) delle istruzioni del modulo: «Il reddito complessivo lordo è la somma di tutti i redditi lordi dei componenti del nucleo familiare fiscale, al lordo degli oneri deducibili dei singoli membri. E’ il reddito che viene scritto nei modelli:
   CUD, parte B, punto 1
   730, alla voce “Reddito complessivo”, che nel modello 2010 è riportato al rigo   11
   UNICO, alla voce “reddito complessivo” che nel modello 2010 è riportato al rigo RN1 ».

Di solito si chiedono i redditi dell’ultima denuncia. La nota, invece, fa riferimento al modello 2010, che riporta i redditi al 31 dicembre 2009. Bene, seguite alla lettera l’istruzione. Compilate autonomamente l’autocertificazione, senza passare dal Caaf. Se si trattasse di un errore cosa possono imputarvi? Attenti a non sbagliarvi. Potreste risultare in uno scaglione più basso.

* * * * *
Torniamo ai favolosi dati dell’anagrafe di fine gennaio 2012.
Ricordate il millennium bug? Anche il nostro Direttore dovrà affrontare il suo millennium bug. Tra oggi e la fine di gennaio 2012 c’è di mezzo il 31 dicembre 2011.
Le situazioni cambiano. Possono essere variati i nuclei fiscali. Qualcuno può aver perso il lavoro. Qualcuna, più fortunata, può averlo trovato.
Appena completata l’anagrafe è già da buttare.
Certamente una percentuale di nuclei –difficile da stimare- si trova ai margini di uno scaglione: un po’ sopra, un po’ sotto. Chi passerà ad una fascia superiore si guarderà bene dal denunciarlo, dando adito ad ulteriori casi d’iniquità. Lo farà, invece, chi passerà ad una fascia inferiore, ma non prima di avere presentato (entro maggio) il modello 2012/redditi 2011 al Caaf.
Intanto, costoro da gennaio a maggio avranno pagato ticket superiori al dovuto.
Domanda da un milione di dollari: l’Asl o il Cup o il Caaf rimborseranno la differenza pagata in più?
La sensazione è che questo sistema sia una macchina che non dà il resto.
Dovesse accadere, non sparate sul farmacista!


giovedì 25 agosto 2011

Piccoli accorgimenti per affrontare la crisi

In famiglia (siamo in due: io e Lei) abbiamo discusso a lungo e animatamente, fino a rischiare di venire alle mani, sul come fare economia ma non siamo riusciti a cavare un ragno dal buco. Proprio come in Parlamento.

Abbiamo istituito la «finestra di festeggiamento»: in famiglia le feste di compleanno saranno accorpate alla domenica successiva. Il “regalo” sarà posticipato di nove mesi. Per il pranzo non stapperemo più un Prosecco di Valdobbiadene ma sviteremo il tappo di un cartone di … boh!
Risultato: nostra figlia ci ha tolto subito la tripla A.

Ho proposto di tenere spenti i termosifoni, tranne quelli del tinello e della cucina. Lei ha detto: si può fare, ma solo negli ambienti inferiori ai nove metri quadri. Cioè nel disimpegno notte (dove il termo non c’è) ed in bagno. Ci siamo accordati che intorno alle quattro di notte, quando sono solito sgranchirmi le gambe, accenderò il termo del bagno per tenerlo acceso fino alle 11 del mattino.

Il lunedì non acquisteremo più il quotidiano. Tanto parla solo del campionato più sconnesso… pardon! “scommesso” del mondo.

Personalmente avevo proposto di eliminare anche Diabolik ed altri eroi, ma Lei ha detto: «i fumetti non si toccano».

Non vedrò più le partite di campionato alla TV: risparmio minimo mensile garantito DIECIEURO.

Passato il gran caldo, faremo soltanto una doccia al mese. A testa? No, in tutto. Ce la giocheremo a testa o croce.

Non sciacqueremo più le scatolette del tonno, le bottiglie del latte, dell’olio e del vino, prima di “differenziarle”: a Bologna ATO 5 fa pagare l’acqua “in eccedenza” almeno il 130% in più del prezzo base.

In farmacia consegneremo l’autodichiarazione “Errani” ma anche la certificazione Isee che dimostrerà che la nostra famiglia ha un reddito equivalente minore.

Se il dottore ci prescriverà due confezioni di pillole, ne useremo solo una. L’altra la conserveremo nella cassaforte di casa.

Restituiremo, invece, la cassetta di sicurezza che abbiamo nel caveau della Cassa di Risparmio di Piazza Minghetti. Non vorremmo che, come hanno fatto sparire gli alberi, facciano sparire anche quei pochi gioielli di famiglia che vi conserviamo (mica per niente, ma hanno un gran valore affettivo). Arrivederci Lugano Bella!

Cercheremo di sfruttare tutte le bazze. Ad, esempio, dovendo dare di bianco alle pareti della cucina, avevo pensato di farmi aiutare da un amico di mio cognato (gestiscono due orti vicini assegnati loro dal comune). Io terrò stretta la scala, mentre lui userà il pennello. E’ un lavoro che fa volontariamente per tenersi in forma. Naturalmente gli farò un regalo (quanto serve per andare al mare con la famiglia almeno una settimana). Lei, sempre rispettosa della morale, ha posto il veto. Sostiene che sarebbe evasione: la nostra abitazione non è un luogo di culto, tanto meno la sezione di un partito.

[A proposito di assegnazione degli orti comunali, dobbiamo segnalare una discriminazione tra maschi e femmine là dove si recita: «La graduatoria sarà effettuata sulla base dell'ordine di presentazione delle richieste di prenotazione, dando priorità ai cittadini residenti nel Quartiere e ai cittadini con un'anzianità superiore ai 60 anni se di sesso maschile o ai 55 anni se di sesso femminile». Sarebbe opportuno innalzare l’anzianità a 67 anni per entrambi i sessi.]

Piuttosto, dal 25 agosto al 19 settembre, il sabato sera, invece che alla solita pizzeria, andremo a cenare alla «FestUnità-Adesso l’Italia (che fa?) » al Parco Nord. Il “Ristorante del Sindaco” più un’altra ventina di punti di ristoro, per un totale di quattromila coperti, offrono specialità di tutte le regioni italiane: si risparmia perché, essendo gestiti da volontari non hanno l’obbligo di emettere lo scontrino.

E’ quasi impossibile sbrogliare il groviglio costituito dalle leggi virtuose improntate all’etica, da quelle permissive più attente ad interessi particolari, che possono originare elusione, corruzione, concussione, evasione. 

Alla Festa, non acquisteremo nessun biglietto della “Lotteria del CEV”: risparmio minimo 5 euro.

Ci dispiace perché: « Quanto verrà incassato alla Festa 2011 - spiega il tesoriere del PD di Bologna - servirà "a finanziare l'attività politica e le sfide presenti e future del Partito, impegnato ad ampliare il suo radicamento, ad informare i cittadini e a contrastare la manovra finanziaria del governo".»

Speriamo che, per informarci, ci spediscano a casa –gratis- l’Unità. E che ci spieghino anche come possiamo contrastare la contromanovra finanziaria di Bersani e Fassina.


martedì 23 agosto 2011

Un grande lampo di luce


Da decenni i fisici di tutto il mondo stanno cercando di capire perché, se materia e antimateria sono state prodotte nelle stesse quantità all'epoca del Big Bang, ad un certo punto quest’equilibrio si è rotto: materia e antimateria si sono cancellate a vicenda, ma alla fine una certa quantità di materia è sopravvissuta allo scontro ed, espandendosi, ha dato origine al nostro universo. Al momento, la spiegazione più accreditata è che le due sostanze non si comportino esattamente allo stesso modo a causa di una violazione della simmetria. Rimane, ad ogni modo, uno dei misteri più grandi con cui la scienza moderna ha a che fare.

Meno misterioso dovrebbe essere capire perché ad un certo punto, nella storia economica di un paese, entrate ed uscite che, per il pareggio di bilancio, dovrebbero sempre uguagliarsi, smettano di esserlo provocando un piccolo deficit annuale che, espandendosi con gli anni, ha dato origine ad un mostruoso debito pubblico.
Eppure, da mesi –se non da anni- analisti e commentatori di tutta Italia invece di denunciare la causa della disimmetria, si trastullano nel proporre misure che fanno solletico al debito.

Si discute anche, a livello scientifico, se i “buchi neri”, che inghiottano tutto quello che passa nelle loro vicinanze, abbiano inghiottito anche l’antimateria che, dopo essersi annichilita, potrebbe rigenerarsi come materia attraverso i cosiddetti “buchi bianchi; oppure se i “buchi neri” siano generatori d’antimateria.

Di sicuro si sa che la maggior parte delle entrate tributarie è inghiottita da buchi neri denominati WELFARE UNIVERSALE, CARROZZONI BUROCRATICI CONNESSI (AUSL, Cup, Caaf); PENSIONI BABY; SPESE DELLA POLITICA (rimborsi ai partiti, esistenza di due camere e di livelli di governo oltre Stato, Regioni, Comuni, elevato numero dei parlamentari); CALCOLO FURBO dell’8perMILLE. Per non parlare dell’evasione e della connessa economia sommersa dovuta in gran parte all’esistenza di mafia, ‘ndrangheta e camorra.

Dopo che la crisi si è estesa ai Paesi di tutto l’Occidente, espatriare per i giovani italiani è sempre più difficile. Il rimedio risolutivo sarebbe quello di trasferirsi nell’antiuniverso dell’antimateria. Dove probabilmente la violazione della simmetria è avvenuta in modo tale che, a livello economico, in un certo momento, le entrate hanno prevalso di poco sulle spese, generando in breve tempo uno stato di “eccedenza perenne di risorse”.

Ma non è possibile. Come ha spiegato Stephen Hawking, in una delle sue opere più famose: «Potrebbero esistere interi antimondi e antipersone composti da antiparticelle. Se però incontri il tuo anti-io non stringergli la mano! Svanireste infatti entrambi in un grande lampo di luce».

Pensate se, per uno strano capriccio della realtà, tutti coloro che hanno ricoperto una carica pubblica remunerata (magari a loro insaputa) nello stesso istante incontrassero il loro anti-io. 


 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

L'autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè del contenuto dei siti "linkati".

Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via E-mail. Saranno immediatamente rimosse.

Some text or image, in this blog, were obtained via internet and, for that reason, considered of public domain. I have no intention of infringing copyright. In the case, send me an E-mail and I will provide immediately.