IL BLOG DI SERGIO VIVI



martedì 22 aprile 2008

Il parlamento della XVI Legislatura - elezioni politiche 13 e 14 aprile 2008

Ho provato a simulare quale Parlamento sarebbe uscito dalle elezioni, se si fosse votato con la legge illustrata nella bozza da me pubblicata qualche mese fa.
Sarebbe stato costituito da una sola Camera, composta di 500 deputati, eletta con la proporzionale pura, in un unico collegio nazionale e con la possibilità di esprimere un certo numero di preferenze, anche in modo disgiunto scegliendo tra le diverse liste.

Ho considerato i voti validi espressi in Italia, nelle circoscrizioni estere e in Valle d’Aosta.
Per i dettagli vedere questo foglio.

Totale dei voti validi: 37.540.316
Numero dei seggi dell’unica Camera: 500
Quoziente: 75.080,63

Lista Voti Seggi
A - Liste che hanno ottenuto seggi anche con il “porcellum”
Popolo della libertà 13.957099, 186
Lega Nord 3.026.844, 41
MPA 410.487, 6
Partito Democratico 12.424.565, 166
Italia Dei Valori 1.635.264, 22
SVP 147.666, 2
Unione di centro 2.131.769, 29
Mov. Assoc. Italiani all’estero 83.585, 1 Merlo
Aut Lib Democrazie-Valle d’Aosta 29.311, 0
B – Liste che hanno ottenuto seggi colla proporzionale
Sinistra Arcobaleno 1.152.771, 16
La Destra/Fiamma Tricolore 899.838, 12
Partito Socialista 387.355, 5
PCdL 208.394, 3 Ferrando
Sinistra Critica-D’Angelo 173.646, 2 Turigliatto
Aborto?No, grazie 135.178, 2
Per Il Bene Comune-Montanari 119,420, 2 Rossi
Forza Nuova 108.837, 2
Partito Liberale Italiano 103.760, 2
Unione Democratica Consumatori 91.486 1
C – Liste che non hanno ottenuto quozienti
13 in Italia, 4 all’Estero, 2 in Val d’A. 312.641, 0

Il quadro delle forze politiche –in seggi- risulta il seguente:
PDL-LN-MPA: 233
PD-IDV: 188
SVP: 2
Unione di centro: 29
Sinistra unita: 28
Destra: 14
Indipendenti: 6

Gli schieramenti resi possibili dalla costituzione dei gruppi parlamentari sono almeno quattro. Anche nell’ipotesi peggiore, la formazione del governo spetta allo schieramento che comprende PDL-LN-MPA.
Per questo, non avendo le diverse forze politiche alcun interesse a perdere la propria autonomia, è lecito pensare che lo schieramento che s’imporrebbe sarebbe il primo elencato nel foglio dettagli.

Applicando la formula per il calcolo del peso del voto:
P=(190+29+28+20+50)/233=1,36
e moltiplicando il Peso P per il numero dei seggi ottenuto dal gruppo maggioritario si ottiene il numero di voti a disposizione di questi:


PDL-LN-MPA voti 317

PD/IDV più SVP 190
Unione di centro 29
Sinistra unita 28
Gruppo misto 20

Maggioranza di governo: 317 voti
Opposizione: 267 voti
Differenza: 50 voti

Osservazioni
Le liste presentate sono state in totale 38
Con il “porcellum” hanno ottenuto seggi 8 liste (più 1 seggio Aut.lib.democrazie)
Con il proporzionale avrebbero ottenuto seggi 18 liste

A parte La sinistra L’arcobaleno (16 seggi), La Destra (12), e il Partito Socialista (5) per le rimanenti liste si sarebbe trattato di diritto di tribuna.

Probabilmente sarebbero state presenti in Parlamento voci come quelle di Salvi e Villone che hanno scritto il primo libro sulla casta; oppure come quelle di Ferrando, Turigliatto e Rossi che preferirono disubbidire al mandato di partito o quella del nanopatologo Stefano Montanari.
Sarebbero sicuramente state presenti le voci degli indipendenti, come è quella di Giuliano Ferrara.

Se poi avessimo potuto usufruire del voto di preferenza disgiunto, avremmo fatto vedere, noi elettori, alle oligarchie dei partiti come si elegge un parlamento di qualità.

Mentre gli italiani all’estero –con circa un milione di voti- hanno ottenuto i loro 12 seggi votando per corrispondenza; cioè potendo delegare qualunque persona a farlo al loro posto, magari fotografando la scheda (da notare che avrebbero ottenuto lo stesso risultato anche se avessero votato in 1200).
Mentre quanto sopra, le 10 liste in più del proporzionale hanno raccolto quasi 3,4 milioni di voti ma hanno dovuto cedere (coi resti) ben 47 seggi.
Se è vero il detto “No taxation without representation”, dovrebbe essere vero anche il contrario e quei 3,4 milioni d’elettori dovrebbero essere esentati dal pagamento delle tasse.

La stragrande maggioranza dei commentatori ha detto che si è trattato di una svolta epocale.
Mentre pubblicavano i loro editoriali, i grandi giornali osservavano anche, in modo tartufesco: «Attenzione pochi partiti poco pensiero» (Lietta Tornabuoni sul Corriere del 17 aprile).

Probabilmente dovremmo renderci conto che il mondo è troppo complesso per essere governato con la democrazia diretta. Più efficiente la democrazia guidata.

Chissà se, prima o poi, tra il modello svizzero e quello cinese non finirà per imporsi il secondo. Magari dopo uno scontro, questo sì epocale, tra un esercito mercenario composto da tutte le razze della terra e l’esercito nemico. Scontro combattuto ad altitudini fantastiche, sui ghiacciai e sui ripidi pendii del Chomo-Lungma, del Chooyo, del Makalu e del Manaslu … come ci racconta Friedric Dürrenmatt ne «La guerra invernale del Tibet».


lunedì 21 aprile 2008

Nuove opere

C’è fermento a Bologna tra i dipendenti comunali (e tra i cittadini).
Nella nuova sede unica del Comune, tutto vetro e acciaio, d’imminente inaugurazione non c’è spazio per tutti. «Qualcuno deve avere sbagliato i calcoli».
I dipendenti degli uffici Demografici assieme a quelli dell’Ufficio Elettorale e d’altri Servizi sono destinati alla “deportazione” in Via Dell’Industria.

Zona Roveri quindi: lontano da tutto, comprese le fermate dei bus.

Se il Sindaco Cofferati, per puro spirito di rivincita, non si fosse affrettato a demolire “le gocce di Guazzaloca”, adesso avrebbe potuto sistemarvi qualche ufficio.
Ad esempio, quello per la riscossione delle multe. Essendo di vetro, le gocce avrebbero potuto trasmettere parte della loro trasparenza al funzionamento dei photored tanto cari ai sindaci.


lunedì 14 aprile 2008

Titoli

Titolo di domani del Riformista:
E' una Walterloo


Io ho votato due volte

Come già dichiarato in un post precedente sulla scheda del Senato ho scritto: «Abolitelo».
Il popolo è uno solo; è assurdo che, per cause tecniche, arrivi ad esprimere due maggioranze diverse. Per di più il bicameralismo è fonte di complicazioni e ci costa troppo.

Anche se un pochino scontento della classe politica, mi ero invece proposto che, alla Camera, avrei votato per il "meno peggio" (secondo miei criteri di giudizio, ovvio).

Poi, all’ultimo momento, sarà stato per seguire l’esempio (nefasto?) d’alcuni amici liberali, libertari o anarco-capitalisti (alla Leonardo Facco, non alla SB), sarà stato per un lampo di rabbia, ho deciso di votare scheda bianca.

E’ proprio vero, però, che l’occasione fa l’uomo ladro.
Avevo già ripiegato la scheda, quando mi è balenata un’idea (ho fatto una pensata, come direbbe il professor Sartori).

Un amico fraterno, mio coetaneo, col quale ho condiviso tante cose nella vita, era purtroppo impossibilitato a recarsi al seggio. Costretto ad un’astensione forzata.

Avevo a disposizione una scheda bianca. Perché non utilizzarla?
Mi sono virtualmente attribuito la sua astensione forzata e in cambio, sapendo come Lui la pensava, ho votato, al suo posto, per il partito che Lui avrebbe scelto.
Naturalmente, per ragioni di privacy, non posso dire il partito.

Voi direte che ho fatto il furbo, che non è successo niente, che si tratta di un’escamotage che ho utilizzato per votare dicendo di non averlo fatto.


Pensatela come vi pare: io sostengo che ho votato due volte.
Una per me e una per Lui.

E il bello è che nessuno se n’è accorto.
(D’altra parte erano tutti impegnati a fare osservare il decreto cretino sui telefonini).


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Non so quante siano, in Italia, le persone che soffrono della malattia descritta ne “Lo sconosciuto” di Nicola Gardini, Editore Sironi. «Un romanzo autobiografico commovente e doloroso che, senza mai abbandonarsi all’emotività sa rappresentare il disorientamento, la disperazione di chi vede la personalità, anzi la stessa persona di un proprio caro, frantumarsi vinta dalla malattia» (dalla recensione di Nadia Casagrande).

Mi sembra che un modo, per restituire a queste persone un briciolo di dignità, sarebbe anche quello di prevedere, assieme al testamento biologico, anche un testamento politico.Lascio questa considerazione all’attenzione di chi, meglio di me, volesse svilupparla.


venerdì 11 aprile 2008

Anticipazioni

Secondo voci raccolte da fonti bene informate siamo in grado di anticipare le prime caselle del prossimo governo


giovedì 10 aprile 2008

Elezioni politiche 13-14 aprile 2008

Non c’è molto da stare allegri.
Alla Camera, il Partito del Dito o quello della Banana Ben Conservata si prenderà la maggioranza assoluta dei seggi, sottraendone ingiustamente –secondo il mio modesto parere- al secondo arrivato e, con danno maggiore, ai partiti che otterranno dall’uno al quattro per cento dei voti.

Siccome, però, oltre ad essere una porcata, quella elettorale è anche una legge scema, la governabilità assicurata alla Camera, al Senato potrebbe andare a farsi friggere.

Personalmente, mentre esprimerò un voto valido per la Camera, sulla scheda gialla scriverò: “ABOLITE IL SENATO”.

Al vincitore della Camera, se dovesse recriminare, potrò sempre rispondere, citando il Boccaccio: ”Madonna, vi ho renduto pan per focaccia”.


lunedì 7 aprile 2008

Il punto e virgola

Oggi, in un articolo pubblicato sulla Repubblica, Pietro Citati spezza una lancia a favore del punto e virgola; il proto del giornale lo trafigge.
Almeno nell’edizione di Bologna.
Per mostrare l’eleganza di questo segno d’interpunzione, lo scrittore lo utilizza otto volte nel corso dell’articolo lungo circa poco più di una colonna: sette volte nel secondo paragrafo e una nell’ultimo.
Per ironia della sorte (la legge di Peter non perdona) per ben sei volte, nel secondo paragrafo, il punto e virgola è stato sostituito dai due punti.
La colpa, ovviamente, non è del proto, ma della tastiera qwerty dove i due segni si trovano affiancati uno all’altro come due simboli sulla scheda elettorale.


La scheda elettorale

Non capisco il polverone alzato sulla scheda elettorale.
Spero proprio che non si sprechino soldi per ristamparle.
Noi elettori non siamo così stupidi come qualche politico pensa.
Disponiamo di tanti modi per non sbagliare.
Io, ad esempio, ruoterò la scheda di 270° e traccerò sul simbolo scelto una croce di Sant’Andrea.
Semplice, no?
La cosa, tra l’altro, mi farà sentire alquanto anglosassone.
Qui sotto l’esempio a beneficio dell’elettore della Lega.



martedì 1 aprile 2008

Governanti "lunari"

Chi ha costruito la rampa dalle 40 pagine alle 120?
Chi se non il gran semplificatore (come Lui stesso si definì) Vincenzo Visco.
Anche Walter Veltroni vuole un Paese semplice.
Si è messo in testa di cancellare cinquemila leggi.
A me basterebbe che ritornasse alle 40 pagine d’istruzioni del 1996.


Purtroppo è il metodo di governare le finanze della sinistra. Distribuiscono delle briciole ai “più deboli”; ma siccome hanno una bassa considerazione del popolo italiano (siamo tutti evasori), sono indotti a mettere dei paletti (e giù righe d’istruzioni) per assicurarsi che qualche pescecane non ne approfitti.


Pesce d'aprile

Il mio CAF ha aperto le prenotazioni –per la presentazione del 730- il 3 marzo scorso.
Dall’inizio di marzo, a giorni alterni, mi sono recato all’Ufficio relazioni con il pubblico di Piazza Maggiore per ritirare il Modello 730 gratuito.
Ci sono andato invano anche ieri mattina, 31 marzo.
Qualche pacco di moduli è arrivato nel pomeriggio ma alle quattordici d’oggi 1 aprile (inevitabile, direte Voi) erano già finiti.
«N’arriveranno degli altri», «quando?», «e chi lo sa!».
Non so se, oltre ad installare i photored truffaldini, i sindaci abbiano anche il compito di curare gli interessi dei loro amministrati sollecitando, ad esempio, l’Agenzia delle Entrate per l’invio dei moduli in numero congruo.

E’ proprio vero che c’è sempre la goccia che fa traboccare il vaso.


 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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