IL BLOG DI SERGIO VIVI



sabato 23 dicembre 2006

Season's greetings

Auguri di buon Natale e Felice Anno Nuovo!
Arrivederci a gennaio


domenica 3 dicembre 2006

Le vele bianche

La chiesa “Dives in Misericordia” è stata progettata dall’architetto americano Richard Meier, nell’ambito del programma “50 chiese per Roma 2000” promosso dal Vicariato di Roma. Fortemente voluta da Paolo Giovanni Magno come “simbolo del nuovo millennio”, è caratterizzata da tre grandi vele bianche che si gonfiano come sospinte da un vento proveniente da est. Per ottenere un «bianco più bianco che si può» è stato impiegato un nuovo tipo di cemento chiamato Bianco TX Millennium, creato e brevettato dall’Italcementi.

In questi giorni, la chiesa è stata oggetto di articoli di giornale: il primo del New York Time è stato ripreso dal Corriere, da Repubblica e da tanti altri.
Ci si è accorti, a tre anni dall’inaugurazione, che le vele non solo sono rimaste immacolate come il giorno della prima messa ma hanno anche contribuito a “pulire” il cielo che le circonda (nonostante nella capitale i valori delle polveri sottili siano arrivati spesso alle stelle). Oltre ad un'altissima resistenza e alla maggior lavorabilità, il materiale offre una caratteristica sorprendente: grazie alla presenza di particelle di fotocatalizzatori, la superficie di cemento sotto l'effetto della luce si autopulisce, eliminando depositi organici.

Spiega Enrico Borgarello, che dirige il settore Ricerche dell’impresa lombarda: «E’ stato il principio della fotocatalisi, la forza della luce, ad attivare il biossido di titanio che, accelerando i processi di ossidazione esistenti in natura, ha reso inerti le sostanze inquinanti depositate sulle alte vele di Meier. Poi è arrivata la pioggia a portare a terra le polveri. E ci ha pensato il sacrestano a spazzare il sagrato dall’inquinamento ormai innocuo».


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E’ così nato il cemento «mangiasmog». Secondo test citati dalla Italcementi, l'effetto di alcuni inquinanti potrebbe essere ridotto dal 20 al 70%. «La presenza di particelle di fotocatalizzatori nel cemento bianco permette di ossidare in presenza di luce e aria le sostanze inquinanti organiche ed inorganiche presenti nell'atmosfera. L'azione fotocatalitica consente di distruggere i diversi agenti inquinanti organici atmosferici -scarichi di automobili, fumi di riscaldamenti abitativi, scarichi industriali di sostanze chimiche aromatiche, pesticidi - che vengono a contatto con le superfici cementizie, ossidandoli sino ad anidride carbonica».

Questa scoperta scientifica apre nuove prospettive nella lotta all’inquinamento ambientale.
In un primo esperimento «1500 metri di mattonelle mangia smog messe in Via Borgo Palazzo a Bergamo, hanno abbattuto i NOx (ossidi inquinanti) del 30-40 per cento. All’ultima Biennale di architettura di Venezia è stata esposta una “Città ideale” dove il 50% dell’inquinamento veniva ripulito dal 15% di strade e muri trattati con l’eco-cemento».
C’è da scommettere che nel prossimo futuro sarà tutto un fiorire d’applicazioni dell’ossido di titanio (il diossido di titanio è economico, facilmente disponibile in grandi quantità, e largamente utilizzato come pigmento bianco in vernici, plastiche e cemento da costruzione – da wikipedia): marmitte catalitiche più potenti perché illuminate internamente, asfalti mangia smog, mescole per pneumatici che rotolando ossideranno i fumi delle auto precedenti, mascherine per la bocca, tettucci per le carrozzine dei bambini, creme per il viso. Le carrozzerie delle auto in sosta, verniciate di bianco TI, puliranno l’aria come le vele di Meier.

I sindaci non potranno esimersi dall’abrogare ogni divieto di circolazione se non vorranno incorrere nelle ire di Beppe Grillo, che inviterà gli automobilisti ad invadere i centri delle città e pretenderà, ad esempio, che a Bologna siano abbattute le Due Torri per fare posto ad un parcheggio, accampando il motivo che erano state costruite in contrasto con le Direttive E 822 (1) del Sacro Romano Impero, ancora in vigore all’epoca dei liberi comuni.

La scoperta dell’eco-cemento è una conferma di quanto sostenuto, pervicacemente, da Popper in un’intervista a Corrado Augias che, altrettanto pervicacemente, cercava d’indurre il filosofo ad ammettere le colpe del progresso: «la tecnologia ha permesso di recuperare situazioni ambientali che sembravano disperate. Solo la tecnologia potrà consentire di riparare agli errori commessi dalla tecnologia» (2).
Gli scienziati e la tecnologia sono molto meglio dei burocrati europei e delle loro direttive.

E’ vero, le vele bianche ci condurranno verso un mondo nuovo!



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1) E come Eginardo, cui si attribuisce la paternità delle direttive
822 anno presumibile di promulgazione

Eginardo (Einhard), autore di una famosa biografia di Carlo Magno, fece parte dell’accademia Palatina assumendo, secondo la moda imperante, il nome di Beseleel, il personaggio biblico che nell’Esodo (31,2-5; 35, 30-33) è prescelto da Dio per la costruzione del tabernacolo dell’Alleanza. Grazie al suo senso estetico fu scelto da Carlo come soprintendente alle costruzioni monumentali e architettoniche.
Mortificato da un fisico gracile, mingherlino, fu tributato, per l’invidia che sempre si nutre per i grandi uomini, del nomignolo non certo esalante di nardulus (ovvero … il nardo nano d’Aquisgrana).


2) Dall'intervista di Corrado Augias a Karl Raimund Popper La Repubblica, sabato 3 marzo 1990

…si tratta di cose che l'umanità non aveva mai vissuto prima.

A che cosa lo dobbiamo secondo lei?

Alla scienza e alle sue applicazioni, cioè alla tecnologia. Si tratta di miglioramenti di dimensioni planetarie che hanno permesso a milioni di persone di vivere come mai in precedenza, fin da quando l'uomo è apparso sulla terra. L'argomento che in genere prevale è invece l'opposto, e cioè che la tecnologia ha rovinato o sta rovinando il pianeta. E' falso, si tratta di un mito, di un altro mito. E' proprio vero che l'uomo ha bisogno di costruirsi dei miti, credere alla ragione è molto difficile.

Professor Popper, ma "il buco nell'ozono" … a lei non fa paura?

La vita commette errori e crea problemi per la vita. Ma, come dimostra il fatto che lei ed io stiamo qui seduti a parlare, la vita ha creato un mondo prevalentemente adatto alla vita.

E i deserti?

Ci sono i deserti e i posti dove la vita non può esistere. E tuttavia, ciò che in prevalenza la vita ha fatto, fin dall'inizio, è stato di aumentare le condizioni che permettevano la prosecuzione della vita. Questo è successo. E le cose stanno andando ancora avanti. Negli Stati Uniti la tecnologia ha permesso di recuperare situazioni ambientali che sembravano disperate. Solo la tecnologia potrà consentire di riparare agli errori commessi dalla tecnologia.

I verdi, gli ambientalisti, gli ecologisti…

Il punto di vista che va respinto è quello secondo il quale la tecnologia è male perché senza la tecnologia la terra sarebbe un paradiso incontaminato. Chi sostiene che bisognerebbe tornare ai bei tempi di una volta, non considera che in pratica questo vorrebbe dire sopprimere buona parte dell'umanità esistente perché, senza tecnologia, milioni di persone morirebbero di fame. Puro "nonsense". Una battaglia giusta è combattere invece contro un eccessivo aumento della popolazione sulla terra. Problema medico e tecnologico che non siamo attrezzati a risolvere.


 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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