IL BLOG DI SERGIO VIVI



martedì 8 agosto 2006

Entrate fiscali 2006

E’ tutto un gongolamento. Nei primi sei mesi dell’anno, come riportato oggi dalla Repubblica, le entrate fiscali sono aumentate del 12,3 per cento. Esulta Romano Prodi: «Questa è pura lotta all’evasione, gli italiani sanno che noi non facciamo condoni. La gente è saggia, capisce che c’è serietà». Sembra di sentir risuonare il “non facciamo prigionieri”. Singolare anche il concetto che quando vince il centrosinistra la gente diventa saggia, mentre, quando governa il centrodestra, l’Italia è un paese di furbi. «Non c’è più bisogno dei tagli previsti nella finanziaria» dice Rifondazione ma il ministro Padoa-Schioppa controbatte che “il bonus Visco” non si tocca.

Il centrodestra, dal canto suo, è convinto che il boom delle entrate sia opera dell’esecutivo Berlusconi: «come possa un governo che sta su da 80 giorni avere effetti positivi sui sei mesi precedenti, te lo può spiegare solo il Mago Otelma» commenta l’ex ministro Tremonti.
Calderoli, da par suo, dipinge il governo Prodi come costituito da «Cassandre, Pinocchio, gatto e volpe guidati da Lucignolo».

A cosa è dovuto in realtà l’aumento delle entrate?
Io capisco poco di economia e di finanza ma, se leggo che l’imposta sui redditi da società ha visto lievitare i suoi gettiti del 22,6 per cento e l’IVA quasi del 10 per cento, ho il vago sospetto che nell’anno 2005 gli utili delle società siano aumentati parecchio ed ho la certezza che nel 2005 il costo della vita è anch’esso aumentato. Da qui l’aumento delle entrate. E’ ovvio che chi ha un’attività autonoma ha cercato di adeguare i propri introiti, mentre i lavoratori dipendenti e i pensionati hanno dovuto far ricorso ai loro risparmi (chi ne aveva) oppure diminuire il loro tenore di vita.

Il governo, ha ribadito Prodi, non ha nessuna intenzione di aumentare le tasse, ci deve essere «un grande patto con i cittadini: se tutti pagano, le imposte diminuiscono».
Nel frattempo, signor presidente del Consiglio, visto che presiede un governo «orientato ai consumatori», perché non ci restituisce il “fiscal drug”?
Non è complicato e non ci vuole troppo tempo: basta un Decreto legge e un Voto di fiducia.


 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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