IL BLOG DI SERGIO VIVI



sabato 10 settembre 2011

Un popolo e il suo doppio

Dopo un mese dalla presentazione in parlamento, rallenta ancora l’iter per l’approvazione della manovra finanziaria. Dopo il sì del Senato, in questi giorni il provvedimento è all’esame della Commissione Bilancio della Camera. Sono stati presentati 400 emendamenti. Se per disgrazia (o per fortuna -dipende dai punti di vista) uno di questi passasse, si tornerebbe all’esame di Palazzo Madama.
Sono più di sessant’anni (dall’emanazione della Costituzione) che va avanti così. Tempi biblici per l’approvazione di una legge, con conseguente abuso di decreti legge del governo stante il permanente stato d’emergenza. Ad ogni modo… tutto va ben madama la marchesa!

Siccome abbiamo la spada di Damocle dei mercati sul collo, si deve fare in fretta (che, come si è visto, è sempre una cattiva consigliera) quindi niente dibattito in Senato ma ricorso al voto di fiducia; idem alla Camera.
Nessuno ha mai pensato che, se il Parlamento fosse composto di una sola camera le cose procederebbero più velocemente, lasciando anche il tempo per uno straccio di dibattito?

* * * * * *
Per ridurre i costi della politica, uno dei temi più dibattuti è quello della diminuzione del numero dei parlamentari. Semplice. Perché non portare a 250 il numero dei deputati e a 250 quello dei senatori?
«Come ha di recente ricordato Sergio Romano, in Gran Bretagna la Camera dei Comuni è composta da 650 deputati, il che fissa a 70/80 mila il numero degli elettori rappresentati da ogni singolo parlamentare. Pertanto dimezzare il numero dei nostri rappresentanti crea dei mega-collegi elettorali i cui elettori sono il doppio di oggi. Il che non crea un avvicinamento, ma, semmai, un allontanamento degli elettori dagli eletti.» [Giovanni Sartori, Corriere della Sera, 8 settembre 2011]
In Italia, alle ultime elezioni politiche del 2008, gli elettori erano un po’ più di 47 milioni.
Diviso 630 fa 74.600.
Diviso 250 fa 188.000.

Che probabilità avrei di scegliere “il mio candidato” in un collegio così numeroso? Quasi zero.
Anche se fosse introdotto il maggioritario a doppio turno, considerato migliore perché l’elettore «può scegliere due volte». Se uno dei due al ballottaggio non è “il mio candidato”, mi dite che scelta è? In quel caso, sicuramente diserterei il ballottaggio.
Le cose non migliorerebbero con l’introduzione delle primarie. Queste andrebbero bene se fossero primarie aperte a tutti coloro che intendono candidarsi. Invece, finora, è capitato che quasi sempre i partiti hanno posto il cappello sui candidati.

* * * * * *
Gli stessi che sostengono il dimezzamento dei parlamentari affermano, a gran voce, che occorre restituire agli elettori la libertà di scegliere il proprio candidato. Per garantire questa libertà –dicono- in un sistema maggioritario, basterebbe suddividere il territorio in piccoli collegi.
Piccoli quanto: di 188.000 oppure di 74.600 oppure più piccoli ancora?
Scrive Sartori: «L'altro problema connesso a quello del dimezzamento dei parlamentari è se sia vero che tornando a un sistema elettorale maggioritario (come quasi tutta la sinistra sembra volere), la scelta dei candidati al Parlamento tornerebbe nelle mani degli elettori. Mi dispiace (anche per la mia personale popolarità), ma questa è proprio una bufala».

* * * * * *
La soluzione più razionale si otterrebbe se, invece di dimezzare il numero dei parlamentari di Camera e Senato, si dimezzasse il numero delle camere. Con una riforma costituzionale che istituisse un’unica Assemblea Nazionale di 500 deputati.
Ci sarebbero i numeri per costituire le Commissioni parlamentari e si avrebbe un iter più veloce nella formazione delle leggi.
Non c’è bisogno di introdurre questa riforma nella manovra.
Il Governo annunci che sarà fatta e, almeno per qualche giorno, vedremo scendere il maledetto “spread”.

La Repubblica (è) una e indivisibile (Art.5). Non ha senso un popolo che elegge la Camera, ed il “suo doppio” che elegge il Senato, magari con due maggioranze diverse.

* * * * * *


Nessun commento:

 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

L'autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè del contenuto dei siti "linkati".

Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via E-mail. Saranno immediatamente rimosse.

Some text or image, in this blog, were obtained via internet and, for that reason, considered of public domain. I have no intention of infringing copyright. In the case, send me an E-mail and I will provide immediately.