IL BLOG DI SERGIO VIVI



mercoledì 31 agosto 2011

I ticket sanitari dell'Emilia Romagna 2


martedì 30 agosto 2011

I ticket sanitari dell'Emilia Romagna


lunedì 29 agosto 2011

Non sparate sul farmacista

La Regione Emilia Romagna, assieme a Toscana ed Umbria, ha scelto d’introdurre ticket sanitari diversificati secondo lo scaglione di reddito dei nuclei fiscali componenti la famiglia anagrafica.
Secondo quanto raccontato dalla Repubblica, ciascuno dei coniugi dovrà presentare (al Caaf, al Cup, in farmacia) un’autocertificazione in duplice copia per sé e per i famigliari a carico (figli monorenni). Lo stesso dovrà fare ciascun familiare non a carico.
L’autocertificazione dovrà essere certificata (dal Caaf, dal Cup, forse dalla farmacia). Per questo il componente della famiglia, che compirà l’operazione, dovrà produrre copia della carta d’identità del coniuge e dei famigliari non a carico e relativa delega. Si potrà anche compilare autonomamente, previo invio al Caaf od al Cup della documentazione. In pratica, saranno coinvolti tutti i residenti.

Vediamo alcune pagliuzze.

Facciamo un calcolo grossolano, ma che rende l’idea.
La popolazione residente in E.R. al 1 gennaio 2011 era 4.432.439
Togliamo un 10% circa d’appartenenti a nuclei fiscali eccedenti i 100.000 euro
Restano 4 milioni d’autocertificazioni
In duplice copia fanno 8 milioni di fogli
Aggiungiamo 3 milioni di copie della carta d’identità più delega
Fanno in tutto 11 milioni di fogli A4
Pari a 22.000 pacchi da 500 fogli
Costo di un pacco 5/6 euro: 22.000 x 5 = 110.000 euro (il costo di un appartamentino)
Un A4 misura 210 x 297 mm, pari ad una superficie di 0,062370 metri quadri
0,062370 mq x 11.000.000 = 686.070 metri quadri
La carta da fotocopia pesa in genere 80 gr/mq
686.070 mq x 80 gr/mq = 54.885.600 gr = 54.885 Kg = circa 55 tonnellate

CINQUANTACINQUE tonnellate di carta, per un nobile scopo.
Dimostrare che Loro sono i migliori.
Non hanno paura di Beppe Grillo? I Verdi dove sono spariti?
I lettori che hanno riempito un paginone di Repubblica per protestare contro lo scempio di Piazza Minghetti (per “abbellirla” sono stati abbattuti 12 alberi ed una maestosa magnolia), non hanno niente da dire? Il rispetto per l’ambiente è limitato al solo aspetto estetico?

Leggo che in Toscana non si farà l’autocertificazione, ma basterà scrivere un codice –indicante la fascia di reddito- sulla ricetta e firmarla. Poi, immagino, eseguiranno verifiche a campione. Non credo che Vasco Errani sia meno “bravo” di Enrico Rossi. Evidentemente Errani non si fida nemmeno di chi lo ha eletto.

* * * * *
Ad ogni modo la regione ha gentilmente concesso ai suoi sudditi  due mesi per mettersi in regola. Solo allora pagheranno la differenza, nel caso avessero pagato dei ticket inferiori.

Ha dichiarato il Direttore del CUP: «Nel giro di un paio di mesi non ci sarà più bisogno d’autocertificazione perché i dati entreranno nell’anagrafe sanitaria e il medico di base li avrà in computer: a quel punto basterà un timbro dietro la ricetta con relativo scaglione di reddito».
Come in Toscana, ma perché non lo hanno fatto subito?

Un po’ ottimista il Direttore. Se i cittadini hanno due mesi di tempo per autocertificarsi, come fa Lui a digitalizzare i dati prima di dicembre? Passeranno sicuramente tre mesi prima che l’anagrafe sia completata: diciamo fine gennaio 2012, se tutto fila liscio.
Quali dati metterà a disposizione quell’anagrafe tributaria? Nient’altro che una grossolana suddivisione dei nuclei fiscali in quattro fasce. A cosa servirà, oltre allo scopo dei ticket per cui è stata concepita?
Supponiamo che un sindaco di qualche comune la volesse utilizzare -che so?- per stilare una graduatoria per l’accesso ai nidi d’infanzia, ma con fasce diverse: la troverebbe inservibile.

C’è di più. Recita la nota (d) delle istruzioni del modulo: «Il reddito complessivo lordo è la somma di tutti i redditi lordi dei componenti del nucleo familiare fiscale, al lordo degli oneri deducibili dei singoli membri. E’ il reddito che viene scritto nei modelli:
   CUD, parte B, punto 1
   730, alla voce “Reddito complessivo”, che nel modello 2010 è riportato al rigo   11
   UNICO, alla voce “reddito complessivo” che nel modello 2010 è riportato al rigo RN1 ».

Di solito si chiedono i redditi dell’ultima denuncia. La nota, invece, fa riferimento al modello 2010, che riporta i redditi al 31 dicembre 2009. Bene, seguite alla lettera l’istruzione. Compilate autonomamente l’autocertificazione, senza passare dal Caaf. Se si trattasse di un errore cosa possono imputarvi? Attenti a non sbagliarvi. Potreste risultare in uno scaglione più basso.

* * * * *
Torniamo ai favolosi dati dell’anagrafe di fine gennaio 2012.
Ricordate il millennium bug? Anche il nostro Direttore dovrà affrontare il suo millennium bug. Tra oggi e la fine di gennaio 2012 c’è di mezzo il 31 dicembre 2011.
Le situazioni cambiano. Possono essere variati i nuclei fiscali. Qualcuno può aver perso il lavoro. Qualcuna, più fortunata, può averlo trovato.
Appena completata l’anagrafe è già da buttare.
Certamente una percentuale di nuclei –difficile da stimare- si trova ai margini di uno scaglione: un po’ sopra, un po’ sotto. Chi passerà ad una fascia superiore si guarderà bene dal denunciarlo, dando adito ad ulteriori casi d’iniquità. Lo farà, invece, chi passerà ad una fascia inferiore, ma non prima di avere presentato (entro maggio) il modello 2012/redditi 2011 al Caaf.
Intanto, costoro da gennaio a maggio avranno pagato ticket superiori al dovuto.
Domanda da un milione di dollari: l’Asl o il Cup o il Caaf rimborseranno la differenza pagata in più?
La sensazione è che questo sistema sia una macchina che non dà il resto.
Dovesse accadere, non sparate sul farmacista!


giovedì 25 agosto 2011

Piccoli accorgimenti per affrontare la crisi

In famiglia (siamo in due: io e Lei) abbiamo discusso a lungo e animatamente, fino a rischiare di venire alle mani, sul come fare economia ma non siamo riusciti a cavare un ragno dal buco. Proprio come in Parlamento.

Abbiamo istituito la «finestra di festeggiamento»: in famiglia le feste di compleanno saranno accorpate alla domenica successiva. Il “regalo” sarà posticipato di nove mesi. Per il pranzo non stapperemo più un Prosecco di Valdobbiadene ma sviteremo il tappo di un cartone di … boh!
Risultato: nostra figlia ci ha tolto subito la tripla A.

Ho proposto di tenere spenti i termosifoni, tranne quelli del tinello e della cucina. Lei ha detto: si può fare, ma solo negli ambienti inferiori ai nove metri quadri. Cioè nel disimpegno notte (dove il termo non c’è) ed in bagno. Ci siamo accordati che intorno alle quattro di notte, quando sono solito sgranchirmi le gambe, accenderò il termo del bagno per tenerlo acceso fino alle 11 del mattino.

Il lunedì non acquisteremo più il quotidiano. Tanto parla solo del campionato più sconnesso… pardon! “scommesso” del mondo.

Personalmente avevo proposto di eliminare anche Diabolik ed altri eroi, ma Lei ha detto: «i fumetti non si toccano».

Non vedrò più le partite di campionato alla TV: risparmio minimo mensile garantito DIECIEURO.

Passato il gran caldo, faremo soltanto una doccia al mese. A testa? No, in tutto. Ce la giocheremo a testa o croce.

Non sciacqueremo più le scatolette del tonno, le bottiglie del latte, dell’olio e del vino, prima di “differenziarle”: a Bologna ATO 5 fa pagare l’acqua “in eccedenza” almeno il 130% in più del prezzo base.

In farmacia consegneremo l’autodichiarazione “Errani” ma anche la certificazione Isee che dimostrerà che la nostra famiglia ha un reddito equivalente minore.

Se il dottore ci prescriverà due confezioni di pillole, ne useremo solo una. L’altra la conserveremo nella cassaforte di casa.

Restituiremo, invece, la cassetta di sicurezza che abbiamo nel caveau della Cassa di Risparmio di Piazza Minghetti. Non vorremmo che, come hanno fatto sparire gli alberi, facciano sparire anche quei pochi gioielli di famiglia che vi conserviamo (mica per niente, ma hanno un gran valore affettivo). Arrivederci Lugano Bella!

Cercheremo di sfruttare tutte le bazze. Ad, esempio, dovendo dare di bianco alle pareti della cucina, avevo pensato di farmi aiutare da un amico di mio cognato (gestiscono due orti vicini assegnati loro dal comune). Io terrò stretta la scala, mentre lui userà il pennello. E’ un lavoro che fa volontariamente per tenersi in forma. Naturalmente gli farò un regalo (quanto serve per andare al mare con la famiglia almeno una settimana). Lei, sempre rispettosa della morale, ha posto il veto. Sostiene che sarebbe evasione: la nostra abitazione non è un luogo di culto, tanto meno la sezione di un partito.

[A proposito di assegnazione degli orti comunali, dobbiamo segnalare una discriminazione tra maschi e femmine là dove si recita: «La graduatoria sarà effettuata sulla base dell'ordine di presentazione delle richieste di prenotazione, dando priorità ai cittadini residenti nel Quartiere e ai cittadini con un'anzianità superiore ai 60 anni se di sesso maschile o ai 55 anni se di sesso femminile». Sarebbe opportuno innalzare l’anzianità a 67 anni per entrambi i sessi.]

Piuttosto, dal 25 agosto al 19 settembre, il sabato sera, invece che alla solita pizzeria, andremo a cenare alla «FestUnità-Adesso l’Italia (che fa?) » al Parco Nord. Il “Ristorante del Sindaco” più un’altra ventina di punti di ristoro, per un totale di quattromila coperti, offrono specialità di tutte le regioni italiane: si risparmia perché, essendo gestiti da volontari non hanno l’obbligo di emettere lo scontrino.

E’ quasi impossibile sbrogliare il groviglio costituito dalle leggi virtuose improntate all’etica, da quelle permissive più attente ad interessi particolari, che possono originare elusione, corruzione, concussione, evasione. 

Alla Festa, non acquisteremo nessun biglietto della “Lotteria del CEV”: risparmio minimo 5 euro.

Ci dispiace perché: « Quanto verrà incassato alla Festa 2011 - spiega il tesoriere del PD di Bologna - servirà "a finanziare l'attività politica e le sfide presenti e future del Partito, impegnato ad ampliare il suo radicamento, ad informare i cittadini e a contrastare la manovra finanziaria del governo".»

Speriamo che, per informarci, ci spediscano a casa –gratis- l’Unità. E che ci spieghino anche come possiamo contrastare la contromanovra finanziaria di Bersani e Fassina.


martedì 23 agosto 2011

Un grande lampo di luce


Da decenni i fisici di tutto il mondo stanno cercando di capire perché, se materia e antimateria sono state prodotte nelle stesse quantità all'epoca del Big Bang, ad un certo punto quest’equilibrio si è rotto: materia e antimateria si sono cancellate a vicenda, ma alla fine una certa quantità di materia è sopravvissuta allo scontro ed, espandendosi, ha dato origine al nostro universo. Al momento, la spiegazione più accreditata è che le due sostanze non si comportino esattamente allo stesso modo a causa di una violazione della simmetria. Rimane, ad ogni modo, uno dei misteri più grandi con cui la scienza moderna ha a che fare.

Meno misterioso dovrebbe essere capire perché ad un certo punto, nella storia economica di un paese, entrate ed uscite che, per il pareggio di bilancio, dovrebbero sempre uguagliarsi, smettano di esserlo provocando un piccolo deficit annuale che, espandendosi con gli anni, ha dato origine ad un mostruoso debito pubblico.
Eppure, da mesi –se non da anni- analisti e commentatori di tutta Italia invece di denunciare la causa della disimmetria, si trastullano nel proporre misure che fanno solletico al debito.

Si discute anche, a livello scientifico, se i “buchi neri”, che inghiottano tutto quello che passa nelle loro vicinanze, abbiano inghiottito anche l’antimateria che, dopo essersi annichilita, potrebbe rigenerarsi come materia attraverso i cosiddetti “buchi bianchi; oppure se i “buchi neri” siano generatori d’antimateria.

Di sicuro si sa che la maggior parte delle entrate tributarie è inghiottita da buchi neri denominati WELFARE UNIVERSALE, CARROZZONI BUROCRATICI CONNESSI (AUSL, Cup, Caaf); PENSIONI BABY; SPESE DELLA POLITICA (rimborsi ai partiti, esistenza di due camere e di livelli di governo oltre Stato, Regioni, Comuni, elevato numero dei parlamentari); CALCOLO FURBO dell’8perMILLE. Per non parlare dell’evasione e della connessa economia sommersa dovuta in gran parte all’esistenza di mafia, ‘ndrangheta e camorra.

Dopo che la crisi si è estesa ai Paesi di tutto l’Occidente, espatriare per i giovani italiani è sempre più difficile. Il rimedio risolutivo sarebbe quello di trasferirsi nell’antiuniverso dell’antimateria. Dove probabilmente la violazione della simmetria è avvenuta in modo tale che, a livello economico, in un certo momento, le entrate hanno prevalso di poco sulle spese, generando in breve tempo uno stato di “eccedenza perenne di risorse”.

Ma non è possibile. Come ha spiegato Stephen Hawking, in una delle sue opere più famose: «Potrebbero esistere interi antimondi e antipersone composti da antiparticelle. Se però incontri il tuo anti-io non stringergli la mano! Svanireste infatti entrambi in un grande lampo di luce».

Pensate se, per uno strano capriccio della realtà, tutti coloro che hanno ricoperto una carica pubblica remunerata (magari a loro insaputa) nello stesso istante incontrassero il loro anti-io. 


venerdì 19 agosto 2011

Una riforma bislacca, ma non troppo

Inserire nella Costituzione il principio del pareggio di bilancio sarà anche una scelta giusta e ragionevole. Peccato che la modifica –ammesso che si riesca a fare- richiederà un sacco di tempo.
Si potrebbe, intanto, fare qualche altra scelta che non comporti la modifica della Costituzione.

Leggiamo l’Art. 56
La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto.
Il numero dei deputati è di seicentotrenta, dodici dei quali eletti nella circoscrizione Estero.
Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno della elezione hanno compiuto i venticinque anni di età.
La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall'ultimo censimento generale della popolazione, per seicentodiciotto e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.

E’ interpretazione comunemente proposta che l’articolo 56 non specifichi quale debba essere la formula elettorale da adottare e lasci, pertanto, la libertà di adottare –con legge ordinaria- qualsiasi formula, sia proporzionale, sia maggioritaria, sia mista.
In particolare l’introduzione di un premio di maggioranza.
Questo strumento fu sperimentato, per la prima volta in Italia, nel 1923 con la legge Acerbo (con il 25% dei voti si aveva accesso al 66% dei seggi – il PNF ebbe il 61% dei suffragi).
Nel 1953 fu la volta della cosiddetta “legge truffa” (col 50% +1 voto si sarebbero ottenuti il 65% degli scranni – la DC ed i suoi alleati si fermarono al 49,8% dei voti).
Nel 1993 fu introdotto il sistema misto (75% maggioritario uninominale, 25% proporzionale) denominato Mattarellum.
Nel 2005, infine, il Porcellum che garantisce alla lista o alla coalizione che ottiene la maggioranza relativa dei voti un minimo di 340 seggi.

Non capisco perché non debba essere preso alla lettera l’enunciato dell’articolo, dal quale si evince chiaramente come i padri costituenti considerassero il sistema proporzionale come il più naturale.
Caso mai, la libertà concessa poteva essere quella di stabilire i criteri correttivi del proporzionale (metodo D’Hondt, Sainte-Laguë e loro modificazioni).

* * * * *
Stante la vigente legge elettorale, l’elettore o dribbla la propria coscienza e vota per uno dei due contendenti (coalizione di destra e di sinistra), cercando d’indovinare chi potrà fargli meno male nel corso della legislatura; oppure, non essendoci un partito che lo soddisfi, si rifugia nell’astensione che diventa una scelta avente la stessa dignità delle altre. In tutti i casi, nessuno potrà arrogarsi il diritto, a posteriori, di dirgli che ha sbagliato.

A destra non c’è affatto un partito moderno liberale e laico; mentre, a sinistra, manca un partito che sappia declinare la solidarietà con il rispetto delle scelte dell’individuo e con la libertà da una burocrazia opprimente. [In questi giorni la regione Emilia Romagna sta predisponendo, in tutta fretta, la stampa di tre milioni di moduli che i cittadini dovranno compilare per costituire la banca-dati dei “redditi familiari”, allo scopo di applicare nuove fasce di ticket sanitari. La regione non ha già accesso ai dati del Ministero delle Entrate? Perché ci rompe le scatole?]

* * * * *
Sfruttiamo allora la libertà concessa dall’art. 56 per suggerire una piccola riforma, possibile con l’emanazione di una legge ordinaria.

Al momento della ripartizione, si riduca –rispetto ai 630 previsti- il numero dei seggi assegnati della stessa percentuale d’astenuti che si è verificata sotto l’85% (facendo, quindi, salvo uno zoccolo del 15% d’elettori veramente impossibilitati a recarsi ai seggi). Si assegnino per sorteggio i seggi rimasti ad elettori che si sono astenuti (e che siano disponibili ad accettarli).

Si ovvierebbe così al drenaggio della libertà di scelta dell’elettore, originato dal putrido bipolarismo all’italiana.

Istituzionalizziamo e diamo un senso al diritto dell’”astensione”, creando
il Gruppo parlamentare del Popolo sovrano
[l’unico gruppo –stimabile in una novantina di componenti- che non reclamerà i rimborsi elettorali].

* * * * *
Immagino l’obiezione. In questo modo si potrebbe rendere ingovernabile il Paese.
Perché, fino ad ora è stato governato?
Il debito pubblico vi sembra il frutto d’amministratori che si sono comportati come buoni padri di famiglia? Oppure [fatte salve poche singole valide persone] di una classe politica irresponsabile, demagogica, incapace, corrotta, famelica ed anche antipatica, che si è andata formando a partire dagli anni ottanta? Una masnada non più in grado di esprimere alcun tipo di governo credibile.


giovedì 18 agosto 2011

Senato vuoto, senato da abolire

Mercoledì 17 agosto 2011, in occasione della comunicazione del decreto sulla manovrina 2011, a Palazzo Madama (tutto va ben Madama la marchesa), erano presenti solo UNDICI senatori. Assenti tutti gli altri TRECENTOQUATTRO ed anche i Senatori a vita.



mercoledì 17 agosto 2011

I ticket sanitari sono bellissimi

I presidenti delle regioni Emilia Romagna, Toscana ed Umbria hanno deciso che è cosa buona e giusta fare pagare i ticket sanitari in base al reddito familiare. Sono state fissate le seguenti fasce:



E’ equo questo metodo oppure era più giusto adottare criteri diversi?
Consideriamo una famiglia composta da un ex dirigente industriale (41.000 euro di reddito lordo) e dalla moglie ex dirigente della sanità (altri 47.000 euro) per un totale di 88.000 euro di reddito familiare lordo.
Consideriamone una seconda composta da quattro persone. Un ex impiegato di banca (pensione lorda 35.000), la moglie ex impiegata contabile nell’industria (pensione lorda di 28.000), una figlia di 32 anni, impiegata contabile nell’industria (stipendio lordo19.000), un figlio di 27 anni impiegato a tempo determinato come venditore in un’azienda privata (almeno altri 20.000 euro). Per un totale di 102.000 euro di reddito familiare lordo.
La prima famiglia paga dei ticket minori della seconda; anche se mangiano e si vestono solo in due.
Nella seconda famiglia consumano in quattro, pagano tre assicurazioni e bolli auto. I ragazzi hanno la loro vita, sono fidanzati e debbono risparmiare perché vorrebbero uscire da casa, solo che potessero accendere un mutuo per comprarsene (o prenderne in affitto) una propria.
Il capo famiglia (definizione puramente anagrafica) della seconda non dispone –possiamo scommetterci- dei redditi dei figli e lui e la moglie (63.000 euro di reddito) pagano ticket più cari della prima coppia (88.000). Anche nelle famiglie –come in tutte le comunità- deve esserci coesione: se non basta quella volontaria basata sui legami e sugli affetti, ci pensa qualche presidente di regione ad imporla per legge.

Un metodo più equo sarebbe stato quello di utilizzare il Modulo ISEE (lo strumento principe per accedere alle agevolazioni delle prestazioni assistenziali) che, prevedendo l’applicazione dei parametri d’equivalenza, (una specie di quoziente familiare che tiene conto del numero dei componenti della famiglia) ridurrebbe il reddito familiare, almeno per chi possiede un modesto patrimonio mobiliare ed immobiliare.
L’Isee ha, però, due inconvenienti: UNO, le regioni incasserebbero di meno; DUE, si dovrebbe ricorrere alla collaborazione dell’INPS (che potrebbe rispondere picche) e, in ogni modo, richiederebbe troppo tempo, data la complessità della compilazione.

* * * * *
La Regione Emilia Romagna, intenzionata ad introdurre i ticket entro la fine d’agosto ha una fretta boia. Non ha il tempo per accedere ai dati dell’Agenzia delle Entrate e di incrociarli con quelli delle Anagrafi dei 348 comuni emiliani.
Un lavoro immane che è meglio affidare ad altri [un mio compagno di scuola mi ripeteva spesso: «fai poco, e quel poco che fai fallo fare agli altri»].
La regione si limiterà, pertanto, a stampare tre milioni circa di moduli (per circa 1.971.000 famiglie) sui quali i cittadini (con modi ancora da precisare) autodichiareranno la fascia di reddito cui appartengono e la presenteranno in farmacia (alla faccia della privacy) la prima volta che vi si recheranno.
Dopo di che, i fortunati impiegati del CUP avranno il compito di “scannerrizzarli” per consentire il passaggio dal cartaceo al digitale (mi raccomando scrivete bene, possibilmente in stampatello, evitando i caratteri gotici, urdu, amarici e cirillici).

* * * * *
Nella recente manovra anticrisi è stato introdotto un contributo di solidarietà per i redditi sopra i 90.000 euro. Apriti cielo! «I contribuenti che guadagnano più di 90.000 euro all’anno sono poco più dell’1%. Nel lavoro autonomo si nasconde una grossa fetta dell’evasione fiscale; solo 70.000 autonomi dichiarano più di 90.000 euro. Così finiscono per pagare solo i soliti noti».
Scusate, nella fascia da 70.000 a 100.000 dei ticket di solidarietà, non si verificherà lo stesso fenomeno?
Il popolo delle tre regioni “mezze rosse” è forse diverso dal resto degli italiani?


Non è che le tre regioni finiranno per incassare i ticket prevalentemente dalla fascia d’utenti che vanno da 36.000 a 70.000 euro, cioè dai soliti noti? Oltre che dalle famiglie che hanno in casa quelli che furono definiti -con estrema brutalità e poca ironia- “i bamboccioni”.

* * * * *
L’Irpef, introdotta apposta per conseguire l’equità dei tributi, non basta più.
E’ tutto un fiorire di proposte per applicare il criterio della progressività in ogni ambito dei servizi pubblici.
Bersani propone una «imposta fortemente progressiva sui valori immobiliari» (trasformando la dichiarazione dei redditi delle persone nella dichiarazione dei patrimoni delle famiglie; a quante pagine potrebbe ammontare il libretto delle istruzioni del 730 familiare?).
Il Vicesindaco di Bologna Silvia Giannini dichiara: «Non può più esserci un Welfare universale, chi ha più mezzi dovrà pagare di più. Bisogna rivedere i criteri dell’Isee e renderli più selettivi».
Che cosa intende dire? Che vanno aboliti i parametri d’equivalenza? Che nel calcolo dell’Isee si terrà conto non più del 20% del patrimonio mobiliare (risparmi tenuti nel conto corrente) ed immobiliare ma dell’intero 100%? Vuole mettere una tassa progressiva sui risparmi? Aspettiamoci l’ennesima tabellina di fasce progressive [così potremo cantare –con De Gregari- «Viva l’Italia, l’Italia derubata, l’Italia fasciata…»].
Il «chi ha di più, deve dare di più» ricorda maledettamente «anche i ricchi piangano» di bertinottiana memoria.
Gratta, gratta, salta sempre fuori un pizzico d’invidia sociale.
Il metodo migliore per perdere le elezioni.

Up date del 27 agosto 2011


La tabella dei ticket è stata aggiornata con i dati definitivi.

Il paragone fatto nel primo paragrafo tra le due famiglie non ha fondamento. Io ho sempre considerato la famiglia come quella certificata dallo “stato di famiglia”. Apprendo alla mia venerabile età che una famiglia può essere suddivisa in “nuclei familiari fiscali”. Del resto, nemmeno i quotidiani -nel presentare il progetto della Regione- avevano accennato a questo aspetto.

Ad ogni modo, i ticket continuano ad essere bellissimi come provano i dubbi dell’Assessore regionale e comunale Maurizio Cevenini, e le dichiarazioni dell’Assessore comunale Rizzo Nervo, di Danilo Gruppi della Cgil e della Caritas.
L’aspetto peggiore è quello dell’intera popolazione di una Regione costretta a nuovi caotici adempimenti burocratici. E’ la socialdemocrazia, bellezza!


 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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