lunedì 21 novembre 2011
Monti Super Robot
Avevo commentato su Facebook qualche giorno fa:
«Benedetto da Bertone e da Bagnasco, con l'entusiastico supporto di Casini, che sogna di risvegliare la Balena Bianca, e con il sofferto ma disinteressato appoggio di PD1 e PD2, ha preso il via il governo dei cattolici Professori. E' iniziata la passione del popolo sovrano (si fa per dire). Se son spine, pungeranno!»
Oggi aggiungo qualche considerazione.
Ha detto Mario Monti: «non sono un rasoio elettrico nè, tantomeno, un polmone artificiale».
Maurizio Crozza, però, insiste: a lui il Professore sembra un robot.
Spiega Giovanni Valentini su Repubblica che il termine deriva dalla parola ceca "robota" che significa letteralmente "lavoro pesante" e al momento, in Italia e in Europa, forse non c'è persona che debba compiere un lavoro più pesante di quello a cui è chiamato Mario Monti.
Sono d'accordo. Penso che a tanti piacerebbe che Monti si comportasse come uno di quei moderni "robot per le pulizie" che, dopo avere aspirato la polvere in tutta la casa, se ne torna buono nella sua stazione di riposo.
L'ICI, le pensioni e qualche altra botta ci possono anche stare ma c'è anche da fare pulizia. Spazzando via i tanti privilegi delle caste.
«Chiederò di più ha chi ha dato meno».
Per dimostrarlo dovrebbe cominciare con l'abolire i rimborsi elettorali ai partiti, che hanno dato zero. Anzi hanno portato via il futuro ai giovani. Con il pretesto di regalarci il welfare, a partire dagli anni ottanta -impiegando i modi del «buon padre di famiglia» tanto caro al Prof.Prodi- hanno accumulato un debito di 1.900 miliardi di euro. Bel regalo! Il sistema sanitario nazional-regionale istituito nel 1978 costituisce la maggior parte dei debiti delle regioni (anche di quelle virtuose) ed è stato causa delle più grandi truffe ai danni dello stato (indifferentemente da Milano a Bari) e della corruzione imperante.
In seconda battuta il Prof. Monti dovrebbe dimostrare di essere quel liberale cattolico laico come lo si dipinge, correggendo subito la legge sull'otto per mille. Non si pretende che l'abolisca: basta che le scelte non effettuate vengano considerate per quello che sono. Di contribuenti che non desiderano che le loro tasse, pagate allo stato, raggiungano destinazioni diverse.
Soltanto prendendo questi due provvedimenti, il Professore potrà rendersi conto che in Italia non esistono poteri forti.
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