IL BLOG DI SERGIO VIVI



mercoledì 18 aprile 2012

Semplificazioni




Quello sopra è il ticket di quattro confezioni di colliri (due per tipo) per la cura della mia pressione oculare. È il fabbisogno per 56 giorni (8 settimane).
Prezzo totale (10,94 x 2 più 20,59 x 2) =  63,06 euro.
Costo ticket 43,10.
Risparmio 19,96 euro pari a 36 centesimi il giorno.

È giusto. I politici si stanno finalmente rendendo conto che il carattere universalistico del sistema sanitario non è un valore e che, invece, «chi ha di più deve pagare di più».

Presidente Errani, assessore Lusenti ancora un piccolo sforzo, e riuscirete a superare l’ex ministro Calderoli (indimenticabile il suo falò al chiaro di luna) ed anche il presidente Monti che considera una semplificazione fare scadere la carta d’identità il giorno del nostro compleanno.
La vostra, sì, sarebbe una vera semplificazione: acquistare i medicinali (da impiegare a vita) senza doversi più recare dal medico (dopo la prima volta) per avere la ricetta. Quanta carta e quanto tempo (soprattutto per i medici) risparmiati!

* * * * * *
Non sappiamo se il governo dei tecnici interverrà con dei tagli anche nel settore della sanità.
Se non lo facesse, la mia opinione è che ha sbagliato tutto.
Invece di intervenire sulle pensioni nel modo crudele che si è visto, avrebbe fatto meglio a riformare il Servizio Sanitario, abolendo le Usl, Asl, Ausl o come diavolo si chiamano. Facendo pagare un’assicurazione sanitaria. A parità di pressione fiscale, il risparmio di spesa avrebbe potuto essere impiegato per rientrare dal debito.

Qui una mia proposta di due anni fa


L’attuale governo afferma di lavorare per garantire il futuro dei giovani. Quale futuro? Quello di andare in pensione a 67 anni. I giovani adesso non ci pensano ma rischiano di diventare, a tempo debito, altrettanti “esodati”.


martedì 10 aprile 2012

E' troppo tardi



Alfano, Bersani e Casini accelerano sulla riforma del finanziamento pubblico ai partiti. Entro domani [11 aprile 2012], dicono, saranno decise nuove forme di controllo sui soldi dati alla politica.
Non per decreto, per carità. Sarebbero in mano a Monti. Con un disegno di legge, in modo da approvarlo prima delle amministrative almeno in una delle due camere. Per l’altra, si vedrà. Giusto per raccontare un po’ di balle agli elettori.

Frattini suggerisce un meccanismo simile al 5 per mille. Bersani chiede le primarie, la certificazione dei bilanci e la pubblicazione degli stessi su Internet. Sostiene il PD che il finanziamento è di vitale importanza perché, altrimenti, ci rimarrebbe soltanto Berlusconi. Invece la politica costa ed è necessaria per tutte le formazioni politiche. Non fosse altro per pubblicare il programma. Ma non è sempre stato così.

«Non vi era possibilità economica per questa formazione politica di procedere alla pubblicazione del libro, e si realizzò quindi una colletta che portò alla raccolta di venticinque sterline, mediante le quali furono acquistati dei caratteri gotici tedeschi e si stampò la prima edizione in mille copie, diffuse nel febbraio del 1848».
La formazione politica era la Lega dei comunisti, il libro era il Manifesto del Partito Comunista: un testo che ha alimentato un dibattito che ha attraversato la seconda metà dell’Ottocento e tutto il Novecento. Insomma, con sole 25 sterline è cambiata radicalmente la storia del mondo.

È singolare notare come agli esordi anche il movimento comunista abbia preso il nome di Lega.
I destinatari del “Manifesto” –racconta Umberto Curi sul libretto “Marx e la rivoluzione” (la Biblioteca di Repubblica) - furono in realtà soprattutto le organizzazioni dei lavoratori d’ispirazione socialista, e può quindi risultare sorprendente, se non incomprensibile, che un testo destinato ad alimentare le lotte del movimento socialista si sia chiamato Manifesto Comunista.
La spiegazione la dà Engels.«Nel 1947 con la parola “socialisti” si intendevano due tipi di persone: da una parte i seguaci dei vari sistemi utopistici, che già allora si erano rinsecchiti in pure e semplici sette, dall’altra parte i molteplici ciarlatani sociali che volevano eliminare con le loro panacee e con ogni sorta di toppe gli inconvenienti sociali senza fare il più piccolo male né al capitale né al profitto. In entrambi i casi, gente che stava fuori del movimento operaio e cercava anzi appoggio fra le classi colte».

Nel 2012 sono tornati i ciarlatani, le panacee e le toppe che sono peggio dei buchi. Che cercano l’appoggio dei bocconiani esperti solo nell’imporre tasse su tasse, senza tagliare neppure le spese della politica. Provocando, anzi, l’aumento del debito.

Non si tratta di controllare meglio i soldi dati ai partiti. Il finanziamento va semplicemente abolito. Se mi chiedono di pagare l’IMU, io chiedo ai partiti di restituire almeno la metà dei soldi avuti nelle ultime legislature. Altrimenti d’ora in poi voterò soltanto per un’Assemblea Costituente che riscriva la Costituzione.


giovedì 5 aprile 2012

Il modello 730 del 2012

«Smettetela di rompere le scatole con le vostre domande del cavolo.
Leggete il cartello. Imparate, piuttosto, a fare meglio le fotografie col telefonino.»


Come si sa, recandosi al CAF con il Modello 730 precompilato non si paga niente.
Il modello si può comprare da Buffetti, si può scaricare da internet sprecando carta e inchiostro, oppure si può ritirare gratuitamente presso i comuni.
È dai primi di marzo che, quando capito in centro, mi reco all’Urp di Piazza Maggiore per vedere se è in distribuzione.

I Caf sono già aperti. Il mio ha attivato il servizio prenotazioni già a partire dal 19 marzo scorso. Oggi è il 5 aprile.
Questa mattina ho compiuto l’ennesimo tentativo e ho trovato il cartello della foto.
Prima di andare, dalle 10 alle 11 circa, ho cercato più volte di contattare il servizio informazioni dell’Urp (numero 051 20 30 40). Credete che abbia risposto qualcuno? Il numero risultava continuamente occupato.
Strano perché alle 11:30 circa nell’ufficio regnava un silenzio da biblioteca. Alcuni giovani navigavano in internet, nessun telefono squillava e almeno un operatore sembrava assorto nei suoi pensieri.

In queste settimane sono anche entrato più volte nel sito “Iperbole” del comune di Bologna ma, digitando “Modello 730 – 2012” sulla casella CERCA, ottenevo come risposta “NESSUN RISULTATO”.


COMUNIchiamo? Si farebbe ben poca fatica a dare l’informazione in questa pagina.

«Come si comporta la Pubblica Amministrazione on line?
I vari enti pubblici, nazionali e locali, offrono siti Internet validi, con servizi innovativi, che consentono ai cittadini di risparmiare tempo e denaro e ai dipendenti di fornire prestazioni ottimizzate?
Secondo l’inchiesta condotta da Federico Ferrazza su L’Espresso, la fotografia della PA su Internet è di qualità scadente.
Il giornalista ha monitorato alcuni siti e ha dovuto prendere atto che nella maggior parte dei casi i cittadini si trovano di fronte a delle semplici vetrine, che presentano poche informazioni e non offrono la possibilità di interagire e di effettuare le operazioni desiderate. Di esempi se ne possono fare diversi.»


UPDATE del 10 aprile 2012
Questa mattina il Modello 730 era in distribuzione all'URP di Piazza Maggiore. 


martedì 3 aprile 2012

L'IMU e i sindaci

Signor Sindaco di Bologna,
con la nuova legge le famiglie avranno di nuovo l’obbligo di pagare al Comune ed allo Stato l'IMU sulle case di loro proprietà.
Si tratta di una norma profondamente ingiusta che toglie ulteriori risorse alle famiglie e mette ulteriormente in croce i risparmiatori che hanno maggiormente confidato nella Costituzione che, all’articolo 47, recita:
«La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito.
Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.»
Risparmiatori che hanno accumulato, con non pochi sacrifici, un cospicuo patrimonio d’edilizia residenziale privata ostentato ora, con tutti i mezzi mediatici, come la migliore garanzia della solvibilità dell’immenso debito pubblico accumulato da Voi politici.
I cittadini Le rivolgono, pertanto, un pressante invito ad applicare le aliquote IMU più basse possibili. Buon lavoro!

L’idea di questa brutta, insulsa ed inutile letterina mi è venuta questa mattina, quando, entrato nel sito del Comune, per cercare informazioni, ho trovato alla voce IMU soltanto il seguente comunicato.

Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha promosso un appello dei  sindaci delle Città metropolitane, a sostegno delle proposte dell'Anci, affinché il Governo esenti i Comuni dal pagamento dell'IMU per gli immobili comunali.

L'appello è stato sottoscritto dai sindaci: Virginio Merola (Bologna), Michele Emiliano (Bari), Massimo Zedda (Cagliari), Matteo Renzi (Firenze), Giuliano Pisapia (Milano), Luigi De Magistris (Napoli), Piero Fassino (Torino), Roberto Cosolini (Trieste), Gianni Alemanno (Roma) e Giorgio Orsoni (Venezia).

"I sindaci delle città metropolitane rivolgono al Governo e al Parlamento un pressante invito a modificare la disciplina dell'IMU contenuta nel decreto legge n.201/2011 (legge 214/2011) e ad accogliere gli emendamenti presentati dall'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani nel decreto legge n.16/2012 varato dal Governo, e attualmente in corso di conversione al Senato.
Va in particolare modificata la norma del decreto che sottopone a tassazione IMU i beni di proprietà comunale, che erano esenti dall'ICI e dall'IMU a regime prevista dal d.lgs. n.23/2011 sul federalismo municipale.
Con questa norma i Comuni avranno l'obbligo di versare allo Stato il 50% del relativo gettito e, per l'altra metà, vedranno ridursi ulteriormente il Fondo sperimentale di riequilibrio, già oggetto di ripetuti tagli. I Comuni dovranno pagare allo Stato l'IMU sulle case popolari di loro proprietà; la stessa cosa dovranno fare i vari Istituti Case Popolari presenti nei Comuni italiani.
Si tratta di una norma profondamente ingiusta che toglie ulteriori risorse ai Comuni e mette in ulteriore grande difficoltà gli enti locali che hanno maggiormente investito sulle politiche per la casa. E' questo il caso dei grandi Comuni che hanno un cospicuo patrimonio di edilizia residenziale pubblica".

Nell’attesa della risposta del governo, la maggioranza dei sindaci non delibererà le aliquote prima del 30 giugno, mentre la scadenza della prima rata è fissata al 18 giugno. Aspettano di sapere quanti soldi darà loro Monti. Bell’esempio di capacità di amministrare. 

«Si tratta di una norma profondamente ingiusta.» Come si vede i Sindaci metropolitani sono in grado di vedere il mondo anche “con le lenti del giusto e dell’ingiusto, che sono le lenti della morale” e dell’equità. Perché non le usano anche nei confronti dei loro amministrati?
Ci vuole tanto coraggio a fissare due aliquote? L’equità è un criterio a fisarmonica dipendente dalla maggiore o minore iniquità del governo?

E dire che il professor Prodi, inaugurando il forum del Piano Strategico Metropolitano, chiamandolo per nome, aveva invitato il sindaco Merola a non avere paura di fare le scelte difficili.

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Mancano i soldi, si lamenta il Sindaco che chiede di non pagare l’IMU per i beni di proprietà comunale.
Perché non riporta gli uffici comunali a Palazzo d’Accursio, in Via Cà Selvatica e in Sala Borsa.
Risparmierebbe l’affitto annuale di 6,6 milioni di Piazza Liber Paradisus (e i dipendenti ne sarebbero felici).


lunedì 2 aprile 2012

2 aprile 2012

Il ministro dello Sviluppo (della crisi), Corrado Passera, nel tentativo di trovare un briciolo di visibilità, continua a fare dichiarazioni prive di senso. Due giorni fa, a margine del Workshop Ambrosetti sulla finanza, ha dichiarato: «se sapremo utilizzare risorse italiane, giacimenti di petrolio e di gas non ancora sviluppati», anche questo potrà contribuire ad evitare che le bollette dell’energia «crescano ulteriormente».
Cosa fa? Si mette a trivellarlo Lui, il petrolio?
Avrebbe fatto meglio a ricordare che l’energia non costerebbe così cara se gli italiani non avessero votato SI al referendum antinucleare del 1987.
E non avessero votato ancora SI a quello dello scorso anno, abolendo la legge che impegnava il governo allo sviluppo di un Piano Energetico Nazionale e precludendo la strada all’impiego delle più sicure centrali di quarta generazione.
Solo in quel caso avremmo bollette più basse.
Oppure No. Perché sul prezzo del Kwh nucleare graverebbero sicuramente accise da fare impallidire quelle attuali sulla benzina. Maggiorate dalle addizionali comunali, provinciali e regionali e da innumerevoli altre. Ad esempio, pro parlamentari che faticano a pagare il mutuo o pro primarie. Perché la politica costa, cosa credete?

Il ministro vicario delle finanze ha anche auspicato “sanzioni sociali” contro chi pratica l'evasione fiscale. Come se non fossero sufficienti le leggi che –giustamente- la sanzionano e come se il governo non vantasse i mezzi per combatterla (vedi Serpico).
Intanto, qualche contribuente, spinto dalla disperazione, ricorre a mezzi estremi che ci richiamano alla mente l’atroce morte sul rogo di Girolamo Savonarola (1498) e di Giordano Bruno (1600).
Belli i tempi della Santa Inquisizione, nonostante le sue “rozze” sentenze!
Oggi abbiamo il fisco “amico”, e si può morire per “fuoco” amico. 


 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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