IL BLOG DI SERGIO VIVI



lunedì 20 marzo 2006

Indecisi

Io sono qui.



Sono decisamente un indeciso.
Per questa ragione toccherà a me cavare le castagne dal fuoco della politica italiana.
Come mi comporterò?
(Non) ve lo dico (neanche) dopo.


sabato 4 marzo 2006

Bollettino freccia

Il mio fondo integrativo sanitario ha ritenuto opportuno abolire, da quest’anno, il versamento trimestrale dei contributi a mezzo bollettino postale. D’ora in poi occorrerà utilizzare i “bollettini freccia” (presso qualsiasi Istituto di Credito).

La mattina del 27 febbraio mi sono recato nella banca sottocasa (Unicredit ex Banca del Monte di Bologna e Ravenna) per effettuare il primo versamento.

«Buongiorno, è un nuovo metodo di pagamento questo?»

«No, esiste da tempo ma è demenziale ... Lei ha il conto presso qualche agenzia Unicredit?»

«No.»

«Allora la debbo registrare, mi occorre il codice fiscale e un documento.»

Mentre inserisce gli estremi dei documenti, risulta che sono già registrato.

«E’ possibile, sono stato qui altre volte e, quando fu aperta quest’Agenzia, ricevetti a casa la visita di un Vostro Funzionario».

Per effettuare l’operazione l’impiegata deve digitare una stringa di SETTANTUNO caratteri alfanumerici senza sbagliare. La suddivide con tratti di penna, separa gli zeri consecutivi, li conta e controlla due volte.
Incassa l’importo (200 euro e spiccioli) e controlla che la registrazione sia andata a buon fine. No, non è stata accettata.

«Forse, nel frattempo, è cambiato il numero della carta d’identità.»

Niente da fare. Armeggiando col computer, risulta che sono registrato presso l’Agenzia Unicredit di Via Ferrarese (ex Credito Italiano).

«Beh! Si, nel 1970 quando sono andato a lavorare all’Acma avevo aperto là il conto corrente.»

«Questo sistema ha la memoria di un elefante! … (Sconcerto, disappunto) purtroppo adesso la mia postazione è bloccata.»

Solleva il telefono e chiama Via Ferrarese.

«Ascolta, ho qui uno che risulta registrato da voi, se non mi metti dentro il numero del documento non posso più lavorare.»

Minuti d’attesa. OK, tutto a posto? No, manca l’autorizzazione per la privacy. Consultazioni via telefono. Finalmente mi fa firmare la liberatoria e posso uscire. Nel frattempo si è formata una fila di almeno dieci persone.

Alla posta mezzora di fila e cinque minuti allo sportello, in banca cinque minuti di fila e mezzora allo sportello.

Leggendo una lettera su Repubblica, apprendo che la procedura è forse dovuta a una nuova norma antiriciclaggio a cui sarebbe soggetto chi paga in contanti. Poveri noi!


 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

L'autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè del contenuto dei siti "linkati".

Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via E-mail. Saranno immediatamente rimosse.

Some text or image, in this blog, were obtained via internet and, for that reason, considered of public domain. I have no intention of infringing copyright. In the case, send me an E-mail and I will provide immediately.