IL BLOG DI SERGIO VIVI



sabato 30 giugno 2007

Carlo Azeglio Ciampi

«Basta con tutti questi vecchi ai vertici della politica e dell’economia. Non lo dico per qualunquismo, ma perché in questa Italia c’è davvero bisogno di aria nuova, di idee nuove, di forze nuove. Guardi, se presentassero un disegno di legge che dice che superati i 55 anni non si possono più ricoprire incarichi, io lo firmerei domattina!». (Carlo Azeglio Ciampi su la Repubblica del 29 giugno 2007)

Ma il Presidente ricorda l’Art. 59 della Costituzione?
Quello che, al primo comma, recita:«E’ senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica».


mercoledì 27 giugno 2007

Una nuova legge elettorale

Nel giorno della sua investitura a leader del Partito Democratico Walter Veltroni ha messo al primo posto delle cose da fare una nuova legge elettorale.
Io credo che non si farà, perchè il referendum è sabotato da tutti i partiti e purtroppo fallirà, mentre il Parlamento non sarà in grado di venirne a capo.
Avendo, comunque, completato una bozza definitiva di legge elettorale, la ripropongo. Repetita juvant. E la dedico a Veltroni.

LEGGETE QUI LA VERSIONE AGGIORNATA


domenica 17 giugno 2007

Chi cerca il pelo nell'uovo?

QUI un divertente UPDATE del post "Chi ha messo il pelo nell'uovo?"


martedì 12 giugno 2007

Il leader

Il leader non chiederebbe mai ad un suo sostenitore “facci sognare, vai!”.
Al contrario, è il leader che fa sognare i suoi sostenitori.
Eh, sì: Consorte non ha proprio la stoffa del leader.
Però, fossi in lui, sarei un po’ incavolato.


mercoledì 6 giugno 2007

Chi ha messo il pelo nell'uovo?

Oggi ho calcolato quanto debbo pagare di ICI.
Non essendoci stata nessuna variazione, avrei potuto copiare il bollettino dello scorso anno: 395,32 euro io e 395,32 euro mia moglie, per un totale di 790,64 euro per l’appartamento in comproprietà al 50%.

Com’è mia abitudine, ho, tuttavia, dato un’occhiata alle istruzioni.
Oh cavolo! Da quest’anno «il pagamento dei tributi locali deve essere effettuato con arrotondamento all’euro per difetto se la frazione è inferiore a 49 centesimi, ovvero per eccesso se superiore a detto importo». Ai sensi della legge 296/2006, Art.1, comma 166 che, scopro in internet, altro non è che la famigerata finanziaria. Sì, quella composta da un unico articolo comprendente la bellezza di 1364 commi.

Per me nessun problema. Essendo l’imposta totale di 790.64, dividendo per 2 ottengo 395,32, per cui pago due bollettini da 395 €. Mi sembra l’interpretazione corretta.

Ma cosa significa effettuare il pagamento con arrotondamento all’euro?
Devo arrotondare l’imposta totale prima di ripartirla oppure posso arrotondare quella pro capite?
Mica te lo spiegano.
Nel primo caso 790,64 diventa 791 che diviso per 2 fa 395,50 per cui dovrei pagare due bollettini da 396 €. Interpretazione prudenziale.
Verrei, però, a pagare l’arrotondamento sull’arrotondamento (niente di nuovo, allo stesso modo nella bolletta del gas si paga l’Iva sulle imposte addizionali).

Come si vede, anche in questo caso, come capita spesso in Italia, la certezza della legge va a ramengo.
Purtroppo alla Camera siedono troppi filosofi e troppi avvocati, ma troppo pochi matematici e ingegneri.
Altro che quote rosa, occorrerebbero le quote logiche!
Rivoglio il voto di preferenza.

Una considerazione. Quando fu introdotto l’euro, l’Unione Europea stabilì che i risultati dei calcoli andassero arrotondati, col criterio sopra riportato, al centesimo di euro, tanto che sugli assegni e nei bollettini postali sono previste due caselle per i decimali e c’è l’obbligo di compilarli con due zeri anche in caso di cifra intera.
Che vantaggio c’è scrivere 395,00 o peggio 396,00 invece di 395,32?
Perché voler mettere fuori corso i centesimi, perfino il 50 cent cioè l’equivalente di 963 vecchie lirette?
Una risposta altisonante si trova sul sito di Equitalia SpA, la società per azioni a totale capitale pubblico (51% Agenzia delle Entrate, 49% Inps) che dal 1 ottobre 2006 svolge l'attività di riscossione nazionale dei tributi. Fra i suoi obiettivi anche quello di «introdurre un nuovo approccio al contribuente, basato anche sulla possibilità di utilizzo di nuovi e più efficaci strumenti di relazione, focalizzato sulla riscossione, orientato all'ascolto dei cittadini e all'efficacia dei risultati».

Perché personalità come Carlo Azeglio Ciampi, che ha avuto il merito d’imporre l’uomo vitruviano sul verso italiano dell’euro, ha votato quel comma? Sa benissimo che questi arrotondamenti costituiscono un forte incentivo psicologico all’inflazione. Che per contenere quest’ultima la BCE è costretta a continui aumenti del tasso di sconto con conseguente aumento della rata dei mutui-casa.
E’ così che si aiutano le giovani coppie?

Molti diranno: ma tu vai a cercare il pelo nell’uovo.
E’ vero, ma chi ha messo il pelo nell’uovo?


UPDATE del 16 giugno 07



Non c’è che dire. L’obiettivo d’Equitalia, del cui gruppo fa parte anche Gestline, è certamente «focalizzato sulla riscossione e orientato all'efficacia dei risultati», molto meno –pare- all’ascolto dei cittadini.


domenica 3 giugno 2007

Ministri Finanze Riforme

Vincenzo Visco è stato ininterrottamente Ministro delle finanze dal 17 maggio 1996 al 25 aprile 2000.
[Nel primo governo Prodi (17 mag 96-21 ott 98) e, successivamente, nei governi D’Alema (21 ott 98-22 dic 99) e D’Alema II (22 dic 99- 25 apr 2000)]

Fin dall’inizio, si è subito dato da fare per semplificare la vita agli italiani, ed al termine non ha mancato di vantare la notevole semplificazione del fisco conseguita durante la sua gestione.

Prendiamo, ad esempio, quello che è considerato il più semplice degli adempimenti fiscali: la compilazione del Modello 730.

Come è noto, presentare al CAAF il modello già compilato è gratis, altrimenti si paga secondo tariffe prestabilite. E’ ovvio che, chi intende compilare il modello di persona, è bene che legga attentamente le istruzioni. Non sono consentiti errori, neppure formali. Guai a mettere una crocetta nella casella sbagliata.
E’ ovvio che più semplici sono le istruzioni, più l’operazione è facile.

Peccato che, nei quattro anni della gestione Visco, le istruzioni siano aumentate a dismisura.
Come si può vedere dalla figura sottostante, l’istruzione relativa alla “Variazione di coltura dei terreni” (una delle ultime) nel 1996 si trovava a pagina 15 di 16. Nel 2000 si trovava già a pagina 53 di 56.
Col risultato che il numero delle istruzioni per la compilazione del Modello 730 era passato da 19 a 33, le voci dell'appendice da 26 a 38, le tabelle dell'appendice da zero a 7, mentre le pagine del fascicolo che le contiene erano passate da 16 nel 1996 a 56 nel 2000.56 PAGINE DI ISTRUZIONI PER COMPILARE UN MODULO DI 2 PAGINE!
Alla faccia della semplificazione!



Tornato a ricoprire il ruolo di responsabile delle finanze nel secondo governo Prodi il 17 maggio 2006, il Nostro ha ripreso ad andare «per la sua strada incurante degli inviti alla prudenza. Quasi pervaso da una ritrovata frenesia impositiva …». Ad esempio, sul 730 del 2007 vuole sapere quanto abbiamo pagato di ICI lo scorso anno e quanto quest’anno. Ma perché mescolare una tassa di pertinenza dei comuni con l’Irpef nazionale?

Che Visco non aiuti il processo di snellimento della “cosa pubblica” se ne stanno accorgendo anche all’interno del centrosinistra. Lo ha detto chiaramente Franco Bassanini, ministro della Funzione pubblica nei governi D’Alema II e Amato II, provocando, però, la paradossale risposta dell’attuale ministro per le Riforme Luigi Nicolais: «Visco fa il suo lavoro, sta cercando di far pagare le tasse. E per far questo, crea ovviamente qualche complicazione. E’ un sistema complesso e va gestito sapendo che è così. Non si può semplificare troppo». Evviva! Ci mancava anche un ministro delle Riforme che si arresta di fronte alla complessità.



Ieri Vincenzo Visco ha rimesso la delega sulla Guardia di Finanza, mentre il generale Speciale è stato rimosso.
Ai contribuenti queste beghe non interessano più di tanto.
Molto di più, interesserebbe loro, soprattutto a quelli che hanno frequentato solo la scuola dell’obbligo, potere compilare il modulo delle tasse senza bisogno di ricorrere alle istruzioni e senza fare ricorso ai vantaggi dei CAAF. Ma questo sarà possibile soltanto quando si realizzerà una reale semplificazione dei criteri impositivi.


 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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