IL BLOG DI SERGIO VIVI



giovedì 31 dicembre 2009

Pronto soccorso

La Sanità, a Bologna, è un fiore all’occhiello della regione amministrata dal centrosinistra.
Eppure succedono cose del genere.
Anche a Milano, la Sanità è un fiore all’occhiello della regione amministrata dal centrodestra.
Eppure succedono le stesse cose.



La costituzione dell'URSS... garantiva

Di ritorno da un viaggio di lavoro in Giappone, nei primi giorni di dicembre del 1978, facemmo scalo in uno degli aeroporti di Mosca. Ricordo la data perché nei quindici giorni della mia permanenza era morto, nel paese dalla cui architettura era stato più volte ispirato, l’architetto Carlo Scarpa, e c’era stata la visita del ministro degli esteri Arnaldo Forlani.
Era notte, nevicava e non c’era posto negli alberghi. Ci ritirarono i passaporti, ci dettero un panno e ci fecero accomodare sul pavimento della sala d’aspetto (assieme al personale civile che aveva giudicato inopportuno raggiungere le proprie abitazioni).


Aspettando l’alba, non riuscendo a dormire, detti un’occhiata ad alcuni opuscoli in lingua italiana messi su un tavolino a disposizione dei viaggiatori extrasovietici.
Uno era la presentazione della nuova costituzione dell’Urss entrata in vigore nel 1977, con elencati i principali articoli sui diritti e sulle libertà garantite ai cittadini.


Ogni articolo era corredato da un’intervista ad un’eminente personalità.
In particolare, l’articolo 42 sulla tutela della salute, era illustrato dal Ministro della sanità pubblica.


Non c’è che dire. Sulla carta era una delle migliori costituzioni del mondo.
Lo Stato provvedeva a tutto.
«Si può rendere a pagamento l’assistenza medica? No, ciò è impossibile».
Poi si è visto com’è andata a finire.


 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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