IL BLOG DI SERGIO VIVI



martedì 30 settembre 2008

Il questionario dell'Enel

Ho ricevuto in questi giorni, accluso alla bolletta dell’Enel, il modello della «Dichiarazione dei dati catastali identificativi dell’immobile presso cui è attivata la fornitura di energia elettrica (art. 1, comma 333, Legge n. 311 del 30.12.2004) ». Legge emanata durante il governo Berlusconi II (giugno 2001 – aprile 2005) – Ministro dell’economia Domenico Siniscalco.

Analogo questionario avevo compilato nel lontano 1992 (art. 8 del D.L. n. 333 dell’ 11.07.1992).
Decreto emanato dal governo Amato I (28.06.92 – 28.04.93) – Ministro delle Finanze Giovanni Goria.

Con la differenza che allora l’affrancatura era a carico del Ministero delle finanze, adesso è a carico del cittadino. Con l’aggravante che identico questionario ci arriverà, a quanto pare, anche dall’azienda erogatrice del gas e da quella dell’acqua.

Il comma 333 della legge 311/04 recita testualmente:

333. Ai fini dell’applicazione delle disposizioni previste dall’articolo 7, quinto comma, ultimo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605, come modificato dal numero 2) della lettera b) del comma 332 a decorrere dal 1º aprile 2005 le aziende, gli istituti, gli enti e le società richiedono i dati identificativi catastali all’atto della sottoscrizione dei relativi contratti; per i contratti in essere le medesime informazioni sono acquisite dai predetti soggetti solo in occasione del rinnovo ovvero della modificazione del contratto stesso.

Tre osservazioni:
Le aziende … richiedono i dati … a decorrere dal 1° aprile 2005, Siamo nel 2008.
L’Enel arriva con tre anni di ritardo ma chiede ai cittadini di rispondere entro trenta giorni.
La solita arroganza del potere.

«…per i contratti in essere le medesime informazioni sono acquisite dai predetti soggetti solo in occasione del rinnovo ovvero della modificazione del contratto stesso».
Perché l’Enel mi chiede i dati anche se il mio contratto di fornitura –in essere dal 1986- non è più stato rinnovato o modificato? Ai sensi di quale altra norma di legge sta inviando il questionario a tutti gli utenti?

Per acquisire i dati identificativi catastali del padrone di casa gli inquilini si dovranno rivolgere al Catasto oppure servirsi –a pagamento- del servizio Certitel di Poste Italiane.
Quando la smetterà lo Stato di importunare i cittadini richiedendo loro dati che l’Amministrazione dello stato già possiede? Per quanto mi riguarda, sono gli stessi dati che gli ho trasmesso nel 1992.

Ecco perché è necessario il voto di preferenza: per impedire che i proponenti di simili commi siano rieletti.
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Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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