martedì 27 settembre 2011
Fatti e interpretazioni
Ha scritto Nietzsche "non ci sono fatti, solo interpretazioni”; oppongono i sostenitori del ritorno al pensiero forte “il mondo ha le sue leggi, e le fa rispettare”.
Il dibattito aperto su la Repubblica, concernente il Nuovo Realismo, induce a riflettere.
Il tunnel della Gelmini è una fantastica “interpretazione” della spesa di 45 mln sostenuta dal suo ministero in favore della Scienza.
I sessanta autobus Civis, ridotti ad arrugginirsi nei depositi dell’ATC, e la costruzione degli appositi marciapiedi che ha allietato per mesi e mesi i cittadini e i negozianti d’alcune importanti arterie cittadine, sono probabilmente tra i “fatti”, dispendiosi, che hanno indotto Standard & Poor’s a declassare il Comune di Bologna.
Adesso, il Comune potrebbe vendere alla Gelmini i Civis, più che adatti, in virtù della loro guida ottica, a percorrere il tunnel perfettamente rettilineo da Ginevra al Gran Sasso.
C’è un però. I neutrini, pur disobbedendo alla formula di Einstein, sanno che lo spazio è curvo, i Civis lo ignorano.
Sappiamo che la guida ottica di questi autobus, come le prove su strada hanno dimostrato, raddrizza “di default” le curve sia sul piano orizzontale, sia su quello verticale. Potrebbe, pertanto, capitare che, a causa dell’impercettibile curvatura dello spazio, un convoglio di Civis, partendo per la tangente, fuoriesca da sotto terra all’inizio di Via Rizzoli -magari davanti al posto dove sorgevano le Gocce di Guazzaloca- decolli come un aereo e, proseguendo il suo tragitto per inerzia, vada a schiantarsi contro la torre degli Asinelli, provocandone il crollo, assieme a quello della Garisenda.
Andrebbe irrimediabilmente perduto uno dei simboli più cari alla sinistra ed ai cittadini bolognesi.
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