IL BLOG DI SERGIO VIVI



mercoledì 3 maggio 2006

Elezione del Capo dello Stato

Super Mario for President!

La Casa delle Libertà, nell’intento di sparigliare le carte, propone la riconferma di Carlo Azeglio Ciampi. Prodi e l’Unione rispondono: «Ottimo, però sia lui a decidere».
Quanta ipocrisia! Se i grandi elettori sono d’accordo lo votino: lui, dopo, deciderà se accettare o no.

L’Unione vuole per sé anche il Quirinale e, soprattutto, lo vogliono i DS per uno dei loro. Niente di male, aspettative legittime. L’Unione dispone sulla carta di 541 voti su 1010. Sommati i deputati dell’Ulivo e di Rifondazione ai senatori dei DS, della Margherita e di Rifondazione e attribuendo (non sapendo quanti sono) all’area di questi tre partiti tutti i 58 delegati delle Regioni, si hanno 447 voti rispetto ai 506 necessari a partire dal quarto scrutinio. Come si comporteranno i rimanenti 59 grandi elettori? Comunque, l’Unione ha i numeri per ripetere l’exploit del Senato in occasione dell’elezione di Marini. Basterà che voti compatta, mantenendo i franchi tiratori al di sotto di quota 35.

«E’ utile alla Repubblica, alla democrazia, eleggere un presidente con un’infima maggioranza? Il dovere di tutti è di cercare onestamente una soluzione diversa». Così questa mattina la Repubblica (il quotidiano) ricordando un giudizio di Giuseppe Saragat del 10 maggio 1948.
( Ma Repubblica è amico del giaguaro? Non vuole D’Alema oppure vuole richiamare la Casa delle Libertà al senso di responsabilità, in modo che faccia convergere i suoi voti proprio su D’Alema?).

L’Italia è spaccata in due. Il braccio di ferro tra le oligarchie delle due coalizioni sarebbe deleterio. Quella che ci vuole è una persona al di fuori e al di sopra delle parti, che metta al centro della politica gli interessi generali della gente, capace di tenere assieme le esigenze contrastanti dei due poli. Persone adatte ce ne sono tante. Io ne propongo una: il Professor Mario Monti.
Già direttore dell’istituto d’economia e, in seguito, presidente dell’Università Bocconi, membro della Commissione europea, editorialista del Corriere della Sera, noto in campo internazionale, è stato il propugnatore del “grande centro”.

Giampaolo Pansa riporta in un suo Bestiario quanto ebbe a dire il deputato della Margherita Maurizio Fistarol sulla posizione del professore: «Monti pone un problema serio: esistono milioni di elettori di centro, moderati o indecisi che faticano a riconoscersi in un bipolarismo troppo condizionato da posizioni radicali di destra come di sinistra».

Ricorda ancora Pansa che:
«Il rifondarolo Franco Giordano ha accusato Super Mario di essere al servizio dei "poteri forti preoccupati di perdere privilegi e profitti". Anche il cossuttiano Marco Rizzo ha evocato gli stessi poteri extra-strong che, scontenti del Berlusca, "non vedendo più tutelati i propri interessi, vorrebbero continuare a governare il paese". Er Piotta, ossia il verde Paolo Cento, ha chiamato l'Unione alla vigilanza democratica, per "respingere compatta la sirena centrista di Monti”».


Come si vede, ci sono tutte le condizioni per realizzare al Quirinale quella larga coalizione così a lungo evocata, tagliando fuori le ali estreme.


1 commento:

Sergio Vivi ha detto...

2 commenti recuperati:

monarchico ha detto...
questo totoquirinale dovrebbe far riflettere gli italiani, vedere come i partiti litigano tra loro per piazzare al colle uno di loro è uno spettacolo scandaloso.

spero solo che questa vicenda sfati definitivamente la leggenda repubblica che narra il presidente superpartes.

beati gli stati monarchici che hanno un capo di stato davvero superpartes e garante di tutto il popolo.

05 maggio, 2006 11:31
Sergio Vivi ha detto...
Ah! La monarchia. Mi ricordo il 1939: il Principe Umberto venne in visita a Sassuolo. Indossava un’elegante divisa bianca. Io ero in braccio a mia madre. Per me rappresentava il principe delle fiabe, mentre credo che alle donne apparisse più bello di George Clooney.
Nel 1942/43 c’era la guerra (che qualcuno aveva dichiarato a Francia, Inghilterra, Russia e Stati Uniti d’America) e c’erano la tessera del pane e i bombardamenti: non credo fosse tutta colpa della monarchia, però …
Rividi il Principe nel maggio del 1945 a Bologna nella Cattedrale di San Pietro. Uscendo dalla funzione, tenuto per mano da due vigili urbani da una parte e due dall’altra, riuscii ad avvicinarlo e a toccarlo.

Non posso dire come avrei votato io nel ‘46. Mia madre mi raccontò spesso di aver votato per la monarchia e per Saragat, come la principessa Maria José. Oggi voterei per la repubblica.
Non avverto la necessità di un re e sono indifferente rispetto alla sopravvivenza della monarchia negli altri paesi europei. Sono per uno stato federalista, inserito in un’Europa federalista e domani in un mondo di federazioni.

Sono del parere che i costumi, la lotta politica e l’economia dei diversi stati occidentali, data la globalizzazione, non dipendano per niente dalla forma dello stato (l’economia non dipende nemmeno dalla politica). E che la garanzia di un popolo risieda nelle istituzioni democratiche.
Rispetto, comunque, il pensiero e le nostalgie di tutti.
Grazie del commento.

P.S. Finora non avevo un monarchico nella mia “Varietà d’opinioni”.

05 maggio, 2006 17:24

 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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