IL BLOG DI SERGIO VIVI



domenica 28 maggio 2006

La famiglia

Questa mattina, alla messa delle 11,30 in San Paolo a Bologna, si celebrava un matrimonio.
Giunti alla recitazione del Padre nostro, il celebrante ha invitato gli sposi all’altare, di fianco a sé, per cantare la preghiera.
Un trattamento di riguardo ai due sposi, perché il sacerdote li conosceva?
Uno strappo alla liturgia?
(No perché, è stato ricordato, il matrimonio è un sacramento in cui gli sposi sono i ministri).
O semplicemente un segnale ideato dal Cardinale Caffarra e rivolto a certi ministri «devoti laici»?


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Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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