lunedì 8 maggio 2006
Ultimo pronostico
In un precedente post del 3 maggio ho proposto la candidatura di Mario Monti come «persona al di fuori e al di sopra delle parti, che metta al centro della politica gli interessi generali della gente, capace di tenere assieme le esigenze contrastanti dei due poli».
Questa resta per me la candidatura ideale per una «soluzione politica».
Tralasciando la grande sceneggiata andata in onda sui media nell’ultima settimana, che è culminata oggi nella candidatura di Napolitano, alias «bianca» nei primi tre scrutini, e che da solo costituirebbe «una rosa» su cui la Casa delle Libertà dovrebbe riflettere e convergere, veniamo al dunque.
I domini dell’elezione sono i due uomini più forti e realisti del bigoncio: Berlusconi e D’Alema.
Se il primo sarà determinato nello sbarrare la strada ad un “comunista” tra i quattro nomi della rosa proposta dalla CdL (Amato, Dini, Marini, Monti) dovrebbe prevalere Monti gradito al Vaticano, sostenuto da Beppe Grillo e osteggiato da Eugenio Scalfari (ricordiamo anche che, se, a suo tempo, non avesse fatto la campagna per il grande centro oggi sarebbe probabilmente il ministro dell’economia designato al posto di Padoa Schioppa).
Se, invece, D’Alema decidesse che il Presidente debba essere comunque dei DS e decidesse di forzare la mano (come già fatto al Senato), l’eletto potrebbe essere proprio lui. Secondo ipotesi maliziose, non è escluso che ai voti dell’Unione si aggiungano voti di Forza Italia sufficienti a bilanciare i franchi tiratori e a dargli addirittura un buon margine di maggioranza.
Le interpretazioni, a cose fatte, saranno le più fantasiose.
P.S. Alle 20 di oggi i TG sono concordi nell’annunciare che domani la CdL convergerà su Giorgio Napolitano. Come ha detto Cossiga, si starebbe per consumare l’inciucio tra Rutelli e Casini.
Non ne sono del tutto convinto, perciò come San Tommaso, aspettando domani, confermo quanto detto sopra.
Questa resta per me la candidatura ideale per una «soluzione politica».
Tralasciando la grande sceneggiata andata in onda sui media nell’ultima settimana, che è culminata oggi nella candidatura di Napolitano, alias «bianca» nei primi tre scrutini, e che da solo costituirebbe «una rosa» su cui la Casa delle Libertà dovrebbe riflettere e convergere, veniamo al dunque.
I domini dell’elezione sono i due uomini più forti e realisti del bigoncio: Berlusconi e D’Alema.
Se il primo sarà determinato nello sbarrare la strada ad un “comunista” tra i quattro nomi della rosa proposta dalla CdL (Amato, Dini, Marini, Monti) dovrebbe prevalere Monti gradito al Vaticano, sostenuto da Beppe Grillo e osteggiato da Eugenio Scalfari (ricordiamo anche che, se, a suo tempo, non avesse fatto la campagna per il grande centro oggi sarebbe probabilmente il ministro dell’economia designato al posto di Padoa Schioppa).
Se, invece, D’Alema decidesse che il Presidente debba essere comunque dei DS e decidesse di forzare la mano (come già fatto al Senato), l’eletto potrebbe essere proprio lui. Secondo ipotesi maliziose, non è escluso che ai voti dell’Unione si aggiungano voti di Forza Italia sufficienti a bilanciare i franchi tiratori e a dargli addirittura un buon margine di maggioranza.
Le interpretazioni, a cose fatte, saranno le più fantasiose.
P.S. Alle 20 di oggi i TG sono concordi nell’annunciare che domani la CdL convergerà su Giorgio Napolitano. Come ha detto Cossiga, si starebbe per consumare l’inciucio tra Rutelli e Casini.
Non ne sono del tutto convinto, perciò come San Tommaso, aspettando domani, confermo quanto detto sopra.
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