IL BLOG DI SERGIO VIVI



domenica 28 maggio 2006

Basso, Simoni e il manifesto di Euston

I fatti. Basso e Simoni sul Mortirolo staccano tutti e proseguono assieme fino a 4 Km dal traguardo.
A quel punto, Basso, che ha più birra in corpo, senza compiere accelerazioni vistose, stacca Simoni e va a vincere la tappa.
Sul traguardo, Basso alza in alto, con entrambe le mani, la foto del figlio Santiago, appena nato, e gli dedica la vittoria.

Le dichiarazioni (cito a memoria).
Simoni: «In discesa dal Mortirolo Basso mi ha chiesto di non staccarlo. Mi voltavo indietro e lo aspettavo. Se l’avessi immaginato mi sarei comportato di conseguenza. Ho lavorato tanto. Non ci sono più uomini».
Basso: «Non intendevo offenderlo. Gli ho solo detto che non dovevamo prenderci troppi rischi. Non ho rubato niente. Poi cercavo di guadagnare tempo, il che faceva anche il gioco di Simoni che cercava di avanzare in classifica generale».

I condizionamenti ambientali. Nella fase finale della tappa, i telecronisti danno per certo che fra i due corridori sia incorso un patto più o meno tacito per la vittoria di tappa a Simoni. Molti di coloro che stanno davanti alla TV, pertanto, si aspettano quest’esito.

Domande. Chi è stato più sincero fra Gipo e Ivan?
Quella dei radiocronisti era un’ipotesi fondata su fatti effettivamente avvenuti o una supposizione basata sulla storia del ciclismo e/o sulle preferenze personali?
Patti del genere sono validi soltanto se entrambi i corridori arrivano insieme al traguardo, o il migliore è tenuto a mettersi a ruota ed a lasciar vincere il compagno che va in crisi?
Basso poteva aspettare a dedicare la vittoria al figlio una volta sul podio a Milano?
La TV ci ha fatto vedere la tappa e conoscere le dichiarazioni dei due protagonisti. Pur ammessa la buona fede, è giusto che i telecronisti avanzino congetture che possono poi spargere veleno?

A voi la risposta.

* * * * * * * * *

Ho chiesto l’opinione di un amico sociologo. La sua risposta è stata la seguente.
Chi dà ragione a Basso è un individualista che ritiene che i più dotati debbano prevalere sempre.
Certamente ha votato centrodestra.

Chi dà ragione a Simoni è per la solidarietà: approverebbe un regolamento che dia al secondo arrivato mezzo minuto di abbuono per ogni anno di età in più del primo arrivato, solo al disotto di un certo reddito, però.
Ha certamente votato per il centrosinistra.

Chi non riesce a prendere una posizione ben definita è un liberal-socialista, probabilmentealle elezioni si è astenuto e, invece di guardare la tappa, stava leggendo il Manifesto di Euston.

Si fa per scherzare, eh!


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Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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