giovedì 16 aprile 2009
"Dove c'è unione c'è vittoria"
La convention tenuta al teatro delle Celebrazioni, dove per una sera sono stati sloggiati Enzo Iachetti e i comici di Zelig, mi ha ricordato “la Fabbrica del Programma” del 2005.
Il candidato sindaco del PD, Flavio Delbono, ha esposto le sue idee sul futuro della Città, dopo aver ottenuto poche ore prima il via libera della coalizione modello Unione (PD, dipietristi, popolari, La Sinistra di vendoliani e SD, Rifondazione e il Pdci mentre i Verdi debbono ancora decidere se aderire o no). Tutto sotto lo sguardo benedicente di Romano Prodi.
Ho letto attentamente il resoconto di Repubblica. Delbono ha parlato un po’ di tutto: da una “casa della sicurezza” alla realizzazione di un Central Park ai Prati di Caprara.
Non ha parlato, invece, di problemi ben più importanti, quale, ad esempio, il controllo e la gestione dell’acqua (e dello smaltimento rifiuti). Sono in atto lotte feroci in tutta Italia su questo “business” (Hera, Iride, Enìa, A2A, Acea, Suez). Delbono è per la gestione pubblica o privata? Per qualunque soluzione propenda, non ritiene indispensabile che il Regolatore debba disfarsi delle partecipazioni che ha nelle Società di Gestione? O il conflitto d’interessi è soltanto a senso unico?
Anche in quest’occasione Bologna dimostra di essere un laboratorio della politica italiana.
E’ in gioco il sistema del bipartitismo e della democrazia rappresentativa.
Vedremo, ad esempio, se la Sinistra che aderisce a quest’Unione avrà, o non, più voti di quella che non ha aderito. Vedremo fino a che punto il primo turno delle comunali possa considerarsi come una vera elezione primaria. Sia nel centrosinistra (Delbono-Pasquino) che nel centrodestra (Guazzaloca-Cazzola). Interessante.
Il candidato sindaco del PD, Flavio Delbono, ha esposto le sue idee sul futuro della Città, dopo aver ottenuto poche ore prima il via libera della coalizione modello Unione (PD, dipietristi, popolari, La Sinistra di vendoliani e SD, Rifondazione e il Pdci mentre i Verdi debbono ancora decidere se aderire o no). Tutto sotto lo sguardo benedicente di Romano Prodi.
Ho letto attentamente il resoconto di Repubblica. Delbono ha parlato un po’ di tutto: da una “casa della sicurezza” alla realizzazione di un Central Park ai Prati di Caprara.
Non ha parlato, invece, di problemi ben più importanti, quale, ad esempio, il controllo e la gestione dell’acqua (e dello smaltimento rifiuti). Sono in atto lotte feroci in tutta Italia su questo “business” (Hera, Iride, Enìa, A2A, Acea, Suez). Delbono è per la gestione pubblica o privata? Per qualunque soluzione propenda, non ritiene indispensabile che il Regolatore debba disfarsi delle partecipazioni che ha nelle Società di Gestione? O il conflitto d’interessi è soltanto a senso unico?
Anche in quest’occasione Bologna dimostra di essere un laboratorio della politica italiana.
E’ in gioco il sistema del bipartitismo e della democrazia rappresentativa.
Vedremo, ad esempio, se la Sinistra che aderisce a quest’Unione avrà, o non, più voti di quella che non ha aderito. Vedremo fino a che punto il primo turno delle comunali possa considerarsi come una vera elezione primaria. Sia nel centrosinistra (Delbono-Pasquino) che nel centrodestra (Guazzaloca-Cazzola). Interessante.
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