lunedì 30 marzo 2009
C'è dell'acqua a Bologna?
Ai Signori Candidati Sindaco di Bologna
Alfredo Cazzola, Alfredo Cazzola Sindaco (PdL, Lega Nord)
Flavio Delbono, Partito Democratico
Giovanni Favia, Amici di Beppe Grillo
Giorgio Guazzaloca, Giorgio Guazzaloca per Bologna (UDC)
Michele Laganà, Bologna Futura
Beppe Maniglia, Maniglia Muscolosa
Massimiliano Mazzanti, Fiamma Tricolore
Valerio Monteventi, Bologna Città Libera
Stefano Morselli, Destra Federale
Gianfranco Pasquino, Cittadini Per Bologna
Giulio Maria Tam, Forza Nuova
Giuseppina Tedde, Donne Altra Città
Michele Terra, Partito Comunista dei Lavoratori
p.c. Al Garante per la sorveglianza dei prezzi, Osservatorio Prezzi e Tariffe
p.c. A Repubblica-Bologna
Temi del dibattito elettorale sono stati finora le infrastrutture e, soprattutto, le beghe tra i concorrenti. Argomenti che interessano ai cittadini, ma meno d’altri legati al costo della vita.
I giornali hanno riportato, qualche settimana fa, la notizia che ci saranno quest’anno ribassi record della luce e del gas. E l’acqua?
Bologna è il posto, in Italia, dove l’acqua costa di più, anche di quegli ambiti in cui è stata completamente privatizzata o quasi. E’ di ieri la notizia che nel 2008 Hera SpA ha aumentato i ricavi del 29,8% ed il margine operativo lordo del 16,5%, con valori d’incremento a doppia cifra in ciascuna delle principali aree di business, «la maggiore crescita mai realizzata dal gruppo». Inoltre è proseguita l’azione di consolidamento con l’integrazione, tra l’altro, di Sat di Sassuolo: non è il Parco della Vittoria (Enìa, Iride) ma, nel gioco di monopoli, non si butta via niente.
Ato 5 Bologna (in procinto d’internalizzarsi come Autorità d’Ambito di Bologna), ha deliberato nel maggio 2008 d’applicare la nuova tariffa pro capite, con lo scopo di educare gli utenti al risparmio idrico e, nello stesso tempo, di favorire le famiglie che consumano di meno (articolata in cinque fasce di prezzo, comprende due tariffe agevolate, una di base e due d’eccedenza).
Certamente, con l’aumento della popolazione, la quantità d’acqua dolce disponibile sulla terra può diventare un problema che va, però, risolto in modo scientifico e non con demagogico moralismo. Soprattutto, non va preso a pretesto per fare cassa. Di fatto, secondo le statistiche derivanti dall’analisi dei consumi del 2006 (reperibili cliccando sul link in calce), le tariffe agevolate nonché quella di base sono un miraggio per il 90 % delle famiglie della nostra provincia, che finiranno per “eccedere”. Questo perché le dotazioni di base, riconosciute come necessarie da Ato 5, sono state sottovalutate.
Da parte sua, Hera SpA lucrerà facili e lauti incassi. Extra gettiti derivanti dal fatto che si pagherà l’acqua anche otto volte il suo prezzo (calcolato secondo i criteri previsti dalla legge) con un aumento delle bollette, per la sola voce “acquedotto”, di almeno il 10 %.
Dopo dieci mesi dalla delibera non è ancora stato dato il via: tra gennaio e la data delle elezioni sarebbero arrivate le prime salatissime bollette. Una "pesca" in più lasciata alla nuova giunta.
Chiedo, pertanto, a ciascun Candidato -nel caso fosse eletto Sindaco- se, come membro di diritto dell’Assemblea Ato 5 (con la quota più alta), avallerà la politica “antispreco” pur sapendo, come insegna l’idrologia, che nel ciclo «l'ammontare d'acqua in ciascuna riserva rimane praticamente costante e per questo, in media, la quantità d'acqua che lascia una riserva è pari a quella che ritorna ad essa». In altre parole è impossibile che l’acqua NON estratta in Emilia vada a depositarsi nel sottosuolo della Sicilia. E’ anche il motivo per il quale non vale la pena di cercare di porre rimedio alle perdite d’acqua delle condutture di distribuzione: fino a che l’acqua è sufficiente per gli utenti, che essa si disperda nella terra attraverso le condotte o dopo essere uscita dai rubinetti delle famiglie, per la riserva, è del tutto indifferente.
Oppure se, come maggiore azionista di Hera Spa, dimenticato il conflitto d’interessi tra Regolatore e Gestore, esulterà ad ogni abbattimento del record di metri cubi distribuiti dall’Azienda e preferirà continuare a giocare a monopoli, progettando, magari, un acquedotto da Mirandola ad Agrigento via ponte sullo stretto.
Oppure se, come Sindaco preferirà privilegiare i “cittadini consumatori” con “agevolazioni vere”, proponendo un innalzamento delle dotazioni standard, in un momento d’oggettiva difficoltà delle famiglie.
Infine se, come utente del servizio, nell’ultimo anno la sua famiglia è riuscita a stare dentro le dotazioni standard concesse dal Regolatore.
Confidando di leggere una risposta (sulla stampa quotidiana o sui Vostri Siti o come commento a questa lettera), invio i migliori auguri di campagna elettorale.
Sergio Vivi
Statistiche anno 2006
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La risposta di Giulio Maria Tam
Bologna 31 marzo 2009 (e-mail ore 21,32)
Egregio Signor Vivi,
sono l'avvocato Gianni Correggiari, portavoce di don Giulio Tam.
Giá ebbi modo di leggere la Sua analisi sui costi effettivi del servizio idrico a Bologna e oggi leggo, dalla Sua mail, le percentuali d'aumento dei guadagni realizzati da Hera (che non conoscevo).
Il nostro pensiero sulla questione "acqua" é chiaramente espresso negli "appunti su Bologna" che Le invio e che, dopo aver letto questa Sua ultima comunicazione, é ancora piú convinto, se possibile, di prima.
Sappiamo che la classe politica, tutta intera, ha votato una legge che obbliga gli enti pubblici a privatizzare entro la fine del 2010.
Ció non toglie che la nostra posizione rimarrá radicale contro ogni forma di speculazione su un bene così prezioso e così "naturalmente" comune.
Tra popolo e "investitori" é chiaro da che parte stiamo.
Cordiali saluti.
avvocato Gianni Correggiari
Nota di sv Sulla questione “acqua” si può leggere il capitolo
“UTILITIES ? NO, SERVIZI PUBBLICI" nel programma di FN cliccando sul sito del candidato.
«FORZA NUOVA dice NO alla privatizzazione dell'acqua, NO alla privatizzazione dei servizi pubblici».
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La risposta di Giorgio Guazzaloca
Bologna, 1 Aprile 2009 (e-mail ore 11,52)
La ringrazio del suo pregevole e bene argomentato intervento.
Sul tema specifico delle nuove tariffe dell’acqua stabilite da ATO 5, a Bologna mi sembra convincente l’ipotesi di rivedere le due tariffe agevolate, anche in rapporto all’evoluzione della crisi economica in atto e del sostegno doveroso che le istituzioni pubbliche, ed anche il Comune, devono assumere nei confronti delle famiglie che verranno colpite più duramente.
Naturalmente valuteremo attentamente, qualora mi ritroverò nuovamente a ricoprire la carica di Sindaco, i dati effettivi delle prime bollette che giungeranno secondo le nuove tariffe, per verificare l’entità effettiva degli aumenti e prevedere le necessarie misure di contenimento. Con altrettanta franchezza devo dirle, però, che il successo imprenditoriale di Hera, un’azienda per la cui nascita ci siamo impegnati direttamente, non può essere visto come una automatica conseguenza delle scelte in materia di tariffe per l’acqua, ma il risultato complessivo di un buon lavoro imprenditoriale che l’azienda ha compiuto.
Non può essere sottovalutato il fatto che la quota azionaria del Comune, benchè dimezzata rispetto alla presenza in Seabo, vale molto di più e che anche in un momento difficile come questo, l’azienda Hera stia per staccare dividendi per il 2008 a favore del Comune di Bologna nell’ordine di circa una decina di milioni di Euro.
La ringrazio e conto sulla collaborazione sua e di persone attente come Lei.
Giorgio Guazzaloca
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La risposta del Garante per la sorveglianza dei prezzi
Roma, 3 aprile 2009 (e-mail ore 13,01)
Gentile Signor Vivi, la ringrazio molto per la sua segnalazione che verrà tenuta in debito conto ai fini dell'attività di analisi sull'andamento dei prezzi e delle tariffe.
Se fosse interessato, sul sito web dell’Osservatorio prezzi del Ministero, nella sezione dedicata al Garante, di cui le allego il link,
http://www.osservaprezzi.it/garanteprezzi/index.asp,
potrà trovare i resoconti e la documentazione relativi a tutte le attività svolte, anche a seguito delle segnalazioni dei cittadini.
Cordiali saluti.
Il Garante per la sorveglianza dei prezzi
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La risposta di Giovanni Favia
Postata il 3 aprile 2009 (ore 21,31)
sul sito del candidato [aprire la pagina 7.ACQUA]
Con noi sfondi una porta aperta!!!
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La risposta di Valerio Monteventi
Bologna, 20 Aprile 2009 (E-mail ore 17,14)
Da Micol Todesco, candidata per la lista Bologna Città Libera
Gruppo Ambiente Territorio Salute
Ci fa piacere rispondere alla lettera aperta del Signor Sergio Vivi che riguarda
uno dei temi che ci stanno maggiormente a cuore, quello dell’acqua.
Per i cittadini di Bologna Città Libera, l’acqua è un diritto umano universale e
inalienabile, e per questo deve essere bene comune. Crediamo fortemente che la gestione del patrimonio idrico debba essere pubblica e condivisa, allo scopo di garantire l’accesso all’acqua secondo criteri di solidarietà e rispetto delle persone e di tutti gli esseri viventi.
Siamo dolorosamente consapevoli che la gestione Hera ha portato ad un
incremento vertiginoso delle tariffe, e non solo per quel che riguarda il servizio idrico. Secondo un rapporto UNIONCAMERE, del 2008, dal 1998 al 2007 le tariffe del servizio idrico sono aumentate del 44.6%, a fronte di un aumento medio del costo della vita del 22%. Bologna Città Libera promuove un servizio idrico integrato, pubblico e sottratto alle leggi del mercato, regolato da norme che favoriscano un consumo critico e il riuso dell’acqua.
Nel 2011 scade la convenzione con HERA e Bologna Città Libera chiede che in
Quest’occasione ci sia un ripensamento delle politiche relative alla gestione dei servizi integrati ed in particolare proponiamo un ritorno ad una gestione interamente pubblica delle società partecipate.
Sappiamo che l’acqua è un bene fragile, la cui disponibilità è influenzata dalla variabilità climatica e minacciata dall’inquinamento ambientale. La tutela del patrimonio idrico ha dei costi che devono essere coperti da un sistema di tariffe condiviso, equo e razionale.
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Bologna Città Libera
Con Valerio Monteventi
Candidato Sindaco di Bologna
www.bolognacittalibera.org
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Riteniamo anche che sia indispensabile un consumo critico e consapevole, che
eviti sprechi. Crediamo importante anche il mantenimento in buono stato delle
condutture idriche. Questo, oltre che evitare perdite, consente un miglior controllo sulla qualità dell’acqua. Se è vero che l’acqua che si perde dalle condutture ritorna alla falda, è anche vero che il trattamento e la distribuzione dell’acqua potabile hanno un costo, e l’ottimizzazione della rete distributiva incide in maniera positiva su tale spesa.
Ci auguriamo che queste note rispondano in modo esauriente alle richieste del Signor Vivi. Sul sito della lista (www.bolognacittalibera.org) è possibile
scaricare il programma dettagliato, anche per quanto riguarda l’acqua e la sua gestione.Il Signor Vivi può contattarci in qualsiasi momento, tramite il nostro sito, per approfondire ulteriormente la discussione.
Alfredo Cazzola, Alfredo Cazzola Sindaco (PdL, Lega Nord)
Flavio Delbono, Partito Democratico
Giovanni Favia, Amici di Beppe Grillo
Giorgio Guazzaloca, Giorgio Guazzaloca per Bologna (UDC)
Michele Laganà, Bologna Futura
Beppe Maniglia, Maniglia Muscolosa
Massimiliano Mazzanti, Fiamma Tricolore
Valerio Monteventi, Bologna Città Libera
Stefano Morselli, Destra Federale
Gianfranco Pasquino, Cittadini Per Bologna
Giulio Maria Tam, Forza Nuova
Giuseppina Tedde, Donne Altra Città
Michele Terra, Partito Comunista dei Lavoratori
p.c. Al Garante per la sorveglianza dei prezzi, Osservatorio Prezzi e Tariffe
p.c. A Repubblica-Bologna
Temi del dibattito elettorale sono stati finora le infrastrutture e, soprattutto, le beghe tra i concorrenti. Argomenti che interessano ai cittadini, ma meno d’altri legati al costo della vita.
I giornali hanno riportato, qualche settimana fa, la notizia che ci saranno quest’anno ribassi record della luce e del gas. E l’acqua?
Bologna è il posto, in Italia, dove l’acqua costa di più, anche di quegli ambiti in cui è stata completamente privatizzata o quasi. E’ di ieri la notizia che nel 2008 Hera SpA ha aumentato i ricavi del 29,8% ed il margine operativo lordo del 16,5%, con valori d’incremento a doppia cifra in ciascuna delle principali aree di business, «la maggiore crescita mai realizzata dal gruppo». Inoltre è proseguita l’azione di consolidamento con l’integrazione, tra l’altro, di Sat di Sassuolo: non è il Parco della Vittoria (Enìa, Iride) ma, nel gioco di monopoli, non si butta via niente.
Ato 5 Bologna (in procinto d’internalizzarsi come Autorità d’Ambito di Bologna), ha deliberato nel maggio 2008 d’applicare la nuova tariffa pro capite, con lo scopo di educare gli utenti al risparmio idrico e, nello stesso tempo, di favorire le famiglie che consumano di meno (articolata in cinque fasce di prezzo, comprende due tariffe agevolate, una di base e due d’eccedenza).
Certamente, con l’aumento della popolazione, la quantità d’acqua dolce disponibile sulla terra può diventare un problema che va, però, risolto in modo scientifico e non con demagogico moralismo. Soprattutto, non va preso a pretesto per fare cassa. Di fatto, secondo le statistiche derivanti dall’analisi dei consumi del 2006 (reperibili cliccando sul link in calce), le tariffe agevolate nonché quella di base sono un miraggio per il 90 % delle famiglie della nostra provincia, che finiranno per “eccedere”. Questo perché le dotazioni di base, riconosciute come necessarie da Ato 5, sono state sottovalutate.
Da parte sua, Hera SpA lucrerà facili e lauti incassi. Extra gettiti derivanti dal fatto che si pagherà l’acqua anche otto volte il suo prezzo (calcolato secondo i criteri previsti dalla legge) con un aumento delle bollette, per la sola voce “acquedotto”, di almeno il 10 %.
Dopo dieci mesi dalla delibera non è ancora stato dato il via: tra gennaio e la data delle elezioni sarebbero arrivate le prime salatissime bollette. Una "pesca" in più lasciata alla nuova giunta.
Chiedo, pertanto, a ciascun Candidato -nel caso fosse eletto Sindaco- se, come membro di diritto dell’Assemblea Ato 5 (con la quota più alta), avallerà la politica “antispreco” pur sapendo, come insegna l’idrologia, che nel ciclo «l'ammontare d'acqua in ciascuna riserva rimane praticamente costante e per questo, in media, la quantità d'acqua che lascia una riserva è pari a quella che ritorna ad essa». In altre parole è impossibile che l’acqua NON estratta in Emilia vada a depositarsi nel sottosuolo della Sicilia. E’ anche il motivo per il quale non vale la pena di cercare di porre rimedio alle perdite d’acqua delle condutture di distribuzione: fino a che l’acqua è sufficiente per gli utenti, che essa si disperda nella terra attraverso le condotte o dopo essere uscita dai rubinetti delle famiglie, per la riserva, è del tutto indifferente.
Oppure se, come maggiore azionista di Hera Spa, dimenticato il conflitto d’interessi tra Regolatore e Gestore, esulterà ad ogni abbattimento del record di metri cubi distribuiti dall’Azienda e preferirà continuare a giocare a monopoli, progettando, magari, un acquedotto da Mirandola ad Agrigento via ponte sullo stretto.
Oppure se, come Sindaco preferirà privilegiare i “cittadini consumatori” con “agevolazioni vere”, proponendo un innalzamento delle dotazioni standard, in un momento d’oggettiva difficoltà delle famiglie.
Infine se, come utente del servizio, nell’ultimo anno la sua famiglia è riuscita a stare dentro le dotazioni standard concesse dal Regolatore.
Confidando di leggere una risposta (sulla stampa quotidiana o sui Vostri Siti o come commento a questa lettera), invio i migliori auguri di campagna elettorale.
Sergio Vivi
Statistiche anno 2006
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La risposta di Giulio Maria Tam
Bologna 31 marzo 2009 (e-mail ore 21,32)
Egregio Signor Vivi,
sono l'avvocato Gianni Correggiari, portavoce di don Giulio Tam.
Giá ebbi modo di leggere la Sua analisi sui costi effettivi del servizio idrico a Bologna e oggi leggo, dalla Sua mail, le percentuali d'aumento dei guadagni realizzati da Hera (che non conoscevo).
Il nostro pensiero sulla questione "acqua" é chiaramente espresso negli "appunti su Bologna" che Le invio e che, dopo aver letto questa Sua ultima comunicazione, é ancora piú convinto, se possibile, di prima.
Sappiamo che la classe politica, tutta intera, ha votato una legge che obbliga gli enti pubblici a privatizzare entro la fine del 2010.
Ció non toglie che la nostra posizione rimarrá radicale contro ogni forma di speculazione su un bene così prezioso e così "naturalmente" comune.
Tra popolo e "investitori" é chiaro da che parte stiamo.
Cordiali saluti.
avvocato Gianni Correggiari
Nota di sv Sulla questione “acqua” si può leggere il capitolo
“UTILITIES ? NO, SERVIZI PUBBLICI" nel programma di FN cliccando sul sito del candidato.
«FORZA NUOVA dice NO alla privatizzazione dell'acqua, NO alla privatizzazione dei servizi pubblici».
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La risposta di Giorgio Guazzaloca
Bologna, 1 Aprile 2009 (e-mail ore 11,52)
La ringrazio del suo pregevole e bene argomentato intervento.
Sul tema specifico delle nuove tariffe dell’acqua stabilite da ATO 5, a Bologna mi sembra convincente l’ipotesi di rivedere le due tariffe agevolate, anche in rapporto all’evoluzione della crisi economica in atto e del sostegno doveroso che le istituzioni pubbliche, ed anche il Comune, devono assumere nei confronti delle famiglie che verranno colpite più duramente.
Naturalmente valuteremo attentamente, qualora mi ritroverò nuovamente a ricoprire la carica di Sindaco, i dati effettivi delle prime bollette che giungeranno secondo le nuove tariffe, per verificare l’entità effettiva degli aumenti e prevedere le necessarie misure di contenimento. Con altrettanta franchezza devo dirle, però, che il successo imprenditoriale di Hera, un’azienda per la cui nascita ci siamo impegnati direttamente, non può essere visto come una automatica conseguenza delle scelte in materia di tariffe per l’acqua, ma il risultato complessivo di un buon lavoro imprenditoriale che l’azienda ha compiuto.
Non può essere sottovalutato il fatto che la quota azionaria del Comune, benchè dimezzata rispetto alla presenza in Seabo, vale molto di più e che anche in un momento difficile come questo, l’azienda Hera stia per staccare dividendi per il 2008 a favore del Comune di Bologna nell’ordine di circa una decina di milioni di Euro.
La ringrazio e conto sulla collaborazione sua e di persone attente come Lei.
Giorgio Guazzaloca
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La risposta del Garante per la sorveglianza dei prezzi
Roma, 3 aprile 2009 (e-mail ore 13,01)
Gentile Signor Vivi, la ringrazio molto per la sua segnalazione che verrà tenuta in debito conto ai fini dell'attività di analisi sull'andamento dei prezzi e delle tariffe.
Se fosse interessato, sul sito web dell’Osservatorio prezzi del Ministero, nella sezione dedicata al Garante, di cui le allego il link,
http://www.osservaprezzi.it/garanteprezzi/index.asp,
potrà trovare i resoconti e la documentazione relativi a tutte le attività svolte, anche a seguito delle segnalazioni dei cittadini.
Cordiali saluti.
Il Garante per la sorveglianza dei prezzi
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La risposta di Giovanni Favia
Postata il 3 aprile 2009 (ore 21,31)
sul sito del candidato [aprire la pagina 7.ACQUA]
Con noi sfondi una porta aperta!!!
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La risposta di Valerio Monteventi
Bologna, 20 Aprile 2009 (E-mail ore 17,14)
Da Micol Todesco, candidata per la lista Bologna Città Libera
Gruppo Ambiente Territorio Salute
Ci fa piacere rispondere alla lettera aperta del Signor Sergio Vivi che riguarda
uno dei temi che ci stanno maggiormente a cuore, quello dell’acqua.
Per i cittadini di Bologna Città Libera, l’acqua è un diritto umano universale e
inalienabile, e per questo deve essere bene comune. Crediamo fortemente che la gestione del patrimonio idrico debba essere pubblica e condivisa, allo scopo di garantire l’accesso all’acqua secondo criteri di solidarietà e rispetto delle persone e di tutti gli esseri viventi.
Siamo dolorosamente consapevoli che la gestione Hera ha portato ad un
incremento vertiginoso delle tariffe, e non solo per quel che riguarda il servizio idrico. Secondo un rapporto UNIONCAMERE, del 2008, dal 1998 al 2007 le tariffe del servizio idrico sono aumentate del 44.6%, a fronte di un aumento medio del costo della vita del 22%. Bologna Città Libera promuove un servizio idrico integrato, pubblico e sottratto alle leggi del mercato, regolato da norme che favoriscano un consumo critico e il riuso dell’acqua.
Nel 2011 scade la convenzione con HERA e Bologna Città Libera chiede che in
Quest’occasione ci sia un ripensamento delle politiche relative alla gestione dei servizi integrati ed in particolare proponiamo un ritorno ad una gestione interamente pubblica delle società partecipate.
Sappiamo che l’acqua è un bene fragile, la cui disponibilità è influenzata dalla variabilità climatica e minacciata dall’inquinamento ambientale. La tutela del patrimonio idrico ha dei costi che devono essere coperti da un sistema di tariffe condiviso, equo e razionale.
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Bologna Città Libera
Con Valerio Monteventi
Candidato Sindaco di Bologna
www.bolognacittalibera.org
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Riteniamo anche che sia indispensabile un consumo critico e consapevole, che
eviti sprechi. Crediamo importante anche il mantenimento in buono stato delle
condutture idriche. Questo, oltre che evitare perdite, consente un miglior controllo sulla qualità dell’acqua. Se è vero che l’acqua che si perde dalle condutture ritorna alla falda, è anche vero che il trattamento e la distribuzione dell’acqua potabile hanno un costo, e l’ottimizzazione della rete distributiva incide in maniera positiva su tale spesa.
Ci auguriamo che queste note rispondano in modo esauriente alle richieste del Signor Vivi. Sul sito della lista (www.bolognacittalibera.org) è possibile
scaricare il programma dettagliato, anche per quanto riguarda l’acqua e la sua gestione.Il Signor Vivi può contattarci in qualsiasi momento, tramite il nostro sito, per approfondire ulteriormente la discussione.
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3 commenti:
Ho preferito riunire le risposte dei candidati sotto alla lettera, in modo che non fossero inframmezzate dai commenti lasciati dai lettori in questo spazio.
Qualsiasi commento è gradito e può essere espresso anche in forma anonima.
discussione molto interessante che capita a fagiolo: proprio ieri mi è arrivata la bolletta dell'acqua che ho confrontato con le precedenti. Vivo da sola in un monolocale di 32 mq e sono fuori casa per lavoro in media 2/3 giorni alla settimana e non capisco come mai la mia bolletta non è mai inferiore ai 60 euro ogni 4 mesi!!! Ad un più attento controllo ho notato che la maggior parte dei costi sono SPESE FISSE!!!! E' normale che solo perchè sono collegata all'acqua calda (non il consumo) devo pagare 22 EURO????
In più, parlando di sprechi, in via della Battaglia dove abitano i miei genitori, è venuta fuori un perdita a causa della quale Hera ha dovuto aprire la strada (una voragine di 2/3 metri di profondità) e a proposito della quale, un operaio di Hera interrogato dai condomini dei palazzi affacciati sulla strada ha detto che probabilmente la perdita si è verificata almeno 5 o 6 ANNI FA ma è venuta alla luce solo ora perchè le tubazioni sono interrate molto in profondità.
Quindi mi chiedo: non sarebbe il caso di controllare a dovere le tubazioni che col tempo evidentemente si deteriorano e non incidere sui consumatori finali per il costo dell'acqua???
Scusate per lo sfogo
Barbara Massarenti
Durante il 2008 il metodo tariffario pro capite è stato avviato, in via sperimentale, solo nei Comuni di Baricella, Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel Maggiore, Galliera, Imola, Monte San Pietro, Pianoro e San Giorgio di Piano.
Pertanto solo chi risiede in questi Comuni può iniziare a fare dei paragoni fra le nuove e le vecchie bollette.
Se, invece, Lei non risiede in uno dei suddetti Comuni, deve aspettare che Ato 5 dia il via alle nuove tariffe ad elezioni amministrative avvenute (il via era fissato per l’1 gennaio 2008, poi per intuibili motivi sospeso). Speriamo non ci facciano pagare gli arretrati.
Per quanto riguarda l’acqua calda, è una questione condominiale. In genere i soldi pagati per la calda, a fine esercizio, sono detratti dalle spese di riscaldamento.
Nessuna scusa, i cittadini devono protestare, sempre.
Cordiali saluti, SV
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