IL BLOG DI SERGIO VIVI



domenica 26 agosto 2007

Partito federale e legge elettorale

Oggi, Eugenio Scalfari scrive nel suo editoriale sulla Repubblica:
«Il secondo tema (dei due temi specifici che il nuovo Partito Democratico deve con urgenza affrontare) è quello dei partiti territoriali la cui federazione darebbe vita al partito nazionale. Finora sembra di capire che Veltroni sia favorevole a questo schema federativo. Come osservatore esterno ma interessato mi permetto di dissentire. Le istituzioni dello Stato è giusto che abbiano articolazioni federali provviste di ampie autonomie culminanti nel Senato federale e nel federalismo fiscale. Ma proprio per questo i partiti debbono avere una propria personalità nazionale. Le articolazioni territoriali sono ovvie e sempre esistite, ma non possono dare luogo a partiti autonomi di scegliere alleanze non compatibili e politiche proprie come se si trattasse di altrettanti Stati confederati.

I grandi partiti esprimono convinzioni, principi, consensi su base nazionale. L'Italia è stata e ancora in gran parte è uno spezzatino di interessi e di costumanze. Non spetta ai partiti di perpetuarle e di accentuarle. Essi anzi dovrebbero avere il compito di smussarle e ricondurle ad un concetto di unità della nazione e di visione dello Stato. Si vorrebbe conoscere in proposito l'opinione dei vari candidati alla leadership e in particolare quella di Walter Veltroni».


Sono d’accordo. Ma questi argomenti dovrebbero riflettersi anche sul piano della legge elettorale.
E dovrebbe essere d’accordo anche Veltroni che si propone di apportare
«Poche, mirate innovazioni alla parte seconda della Carta e una nuova legge elettorale che restituisca ai cittadini il potere di scegliere il governo e al governo la possibilità di decidere».

Recita l’Art. 49 (nella prima parte) della Costituzione:
«Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale».

I partiti presenti in parlamento determinano quindi la politica nazionale, non quella dell’Emilia-Romagna o del Trentino-Alto Adige. Che il PD possa diventare un partito federale è una pia illusione. Puo' non piacere ma «i partiti federali sono fatti così. Sono la federazione di partiti locali autonomi e scollegati, nel senso che le decisioni di uno non infuenzano piu' di tanto le decisioni di altri e sullo stesso tema potresti avere decisioni anche molto diverse».(da una e-mail del 21.07.2007 di Massimiliano Falcucci a Francesco Forte, letta in internet)

Devono, inoltre, “concorrere con metodo democratico”, vale a dire tenere conto che il loro potere discende dalla sovranità popolare.
Il che comporta che i parlamentari siano stati eletti coi voti dei cittadini e che tutti gli eletti siedano in parlamento (quindi niente sbarramenti o premi di maggioranza che ne escludano qualcuno).
Il che comporta, anche, che gli elettori abbiano la più ampia possibilità di scelta. Quindi niente liste bloccate, niente liste per circoscrizione, ma un unico collegio nazionale, con liste aperte senza limite numerico, senza ordine di lista e con la possibilità di votare per un partito ed esprimere preferenze disgiunte.

L’Art.67 afferma: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato».
La rappresentanza territoriale non ha senso. Porta solo a stupide pretese, come quella che ogni regione abbia un suo ministro o un suo sottosegretario nel governo. Come ha ricordato qualcuno «anche Bruno Kessler (della SVP), sbalzato a Roma, fu solo un semplice peone (e Piccoli e Degasperi giunsero ai massimi vertici non perché espressione del Trentino, ma della nomenklatura nazionale)».
E’ giusto che ogni elettore possa scegliere in campo nazionale i politici che preferisce.


Nessun commento:

 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

L'autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè del contenuto dei siti "linkati".

Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via E-mail. Saranno immediatamente rimosse.

Some text or image, in this blog, were obtained via internet and, for that reason, considered of public domain. I have no intention of infringing copyright. In the case, send me an E-mail and I will provide immediately.