IL BLOG DI SERGIO VIVI



martedì 13 aprile 2010

MoVimento 5 Stelle Beppegrillo.it

Il Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it è il primo “partito ondine”, sorto in Italia, che ha ottenuto dei risultati alle elezioni.
Si definisce una “Non Associazione” e si è data un “Non Statuto”. La “Sede” coincide con l’indirizzo web
http://www.beppegrillo.it/ dove, per iscriversi, basta registrarsi senza dover versare alcuna quota di adesione. I contatti con il MoVimento sono assicurati esclusivamente attraverso posta elettronica all’indirizzo MoVimento5stelle@beppegrillo.it

STATUTO - ARTICOLO 4 – OGGETTO E FINALITÀ
Il “MoVimento 5 Stelle” intende raccogliere l’esperienza maturata nell’ambito del blog www.beppegrillo.it, dei “meetup”, delle manifestazioni ed altre iniziative popolari e delle “Liste Civiche Certificate” e va a costituire, nell’ambito del blog stesso, lo strumento di consultazione per l’individuazione, selezione e scelta di quanti potranno essere candidati a promuovere le campagne di sensibilizzazione sociale, culturale e politica promosse da Beppe Grillo così come le proposte e le idee condivise nell’ambito del blog www.beppegrillo.it, in occasione delle elezioni per la Camera dei Deputati, per il Senato della Repubblica o per i Consigli Regionali, Provinciali e Comunali, organizzandosi e strutturandosi attraverso la rete Internet cui viene riconosciuto un ruolo centrale nella fase di adesione al MoVimento, consultazione, deliberazione, decisione ed elezione.
Il MoVimento 5 Stelle non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Esso vuole essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.

Uno dei motti è: “Ognuno conta uno. Iscriviti al MoVimento 5 Stelle”.
(Il classico “una testa, un voto”).

Il PROGRAMMA
è questo.

I RISULTATI
I primi risultati importanti, il Movimento, li ha ottenuti alle elezioni comunali del 2009 con l’elezione di parecchi consiglieri in diversi comuni. Ad esempio, Giovanni Favia a Bologna e Vittorio Ballestrazzi a Modena.

In occasione delle Elezioni Regionali del marzo 2010, il Movimento si è presentato in cinque regioni ottenendo complessivamente 514.815 voti pari al 3,7% dei voti espressi.

In CAMPANIA ha presentato come candidato presidente Roberto Fico (capolista in 3 province su 5) che ha ottenuto l’1,34% dei voti e nessun seggio.
In VENETO ha presentato, come candidato presidente , David Borrelli (capolista in 3 province su 7) che ha ottenuto il 3,15% dei voti e nessun seggio.
In LOMBARDIA ha presentato, come candidato presidente, Vito Claudio Crimi (capolista in almeno 2 province su 12) che ha ottenuto il 2.99% e nessun seggio.
In PIEMONTE ha presentato, come candidato presidente, Davide Bono (capolista solo a Torino) che ha ottenuto il 4,08% dei voti e due seggi. Bono è stato eletto a Torino e Fabrizio Biolè a Cuneo.
In EMILIA-ROMAGNA ha presentato, come candidato presidente, Giovanni Favia (capolista in 3 province su 9) che ha ottenuto il 7% dei voti e due seggi.

In quest’ultima regione, risultando Favia eletto sia a Bologna sia a Modena, si è posto il problema di scegliere per quale delle due circoscrizioni optare e, pertanto, a quale dei due primi non eletti lasciare il secondo seggio.
Qui sotto, in dettaglio, i risultati del Movimento 5 Stelle in Emilia-Romagna secondo i dati forniti dal Ministero degli Interni:

Regione: EMILIA-ROMAGNA
Favia Giovanni - voti 161.056 - 7%
Lista 5 Stelle – voti 126.619 – 6%
Seggi - 2

Circoscrizione: BOLOGNA
Favia Giovanni – voti 46.245 – 8,71%
Lista 5 Stelle – voti 35.788 – 7,54%
Seggi – 1
Preferenze di lista:
Primo eletto - Favia Giovanni – preferenze 9.273
Primo dei non eletti - Defranceschi Andrea – preferenze 376

Circoscrizione: MODENA
Favia Giovanni – voti 23.224 – 6,38%
Lista 5 Stelle – voti 18.851 – 5,52%
Seggi – 1
Preferenze di lista:
Primo eletto - Favia Giovanni – preferenze 2.148
Primo dei non eletti – Poppi Sandra – preferenze 717

Notiamo che:
Favia, come candidato presidente, ha ottenuto una percentuale di voti più alta nella circoscrizione di Bologna (8,71% contro 6,38%).
Favia, come capolista, ha ottenuto a Bologna il 27,17% delle preferenze espresse (9.273 su 35.788); a Modena soltanto l’11,39 (2.148 su 18.851).
Defranceschi, primo dei non eletti a Bologna, ha ottenuto l’1,05% delle preferenze espresse (376 su 35788).
Poppi, prima dei non eletti a Modena, ha ottenuto il 3,80% (717 su 18851).

Come si è proceduto nella scelta del secondo consigliere? Il modo è raccontato, in questa intervista
dallo stesso Favia.
Alla fine, dopo un dibattito via mailing e forum, 40 “grandi elettori” espressi dai gruppi locali in base alla popolazione delle province, hanno designato, per alzata di mano, il bolognese Andrea Defranceschi.

* * * * * *
Naturalmente, nel movimento, sono subito sorti dei dissapori. Un numero imprecisato d’aderenti del meetup di Modena ha protestato. L’impressione è che la scelta naturale avrebbe dovuto essere quella indicata dai numeri. Ci sono pochi dubbi che Favia avrebbe dovuto optare per la circoscrizione di Bologna.

Anche a prescindere dalla forza dei numeri, anche ammesso che il “confronto democratico” via web c’è stato, Favia non può negare che la scelta è avvenuta tramite la mediazione di un “organismo rappresentativo”, che l’articolo 4 del Non Statuto raccomanda di evitare, e sottraendo “alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo”. Ed il motto “ognuno conta uno” è stato bellamente messo da parte. I risultati di un’assemblea di pochi ha prevalso sulle preferenze degli elettori.
Favia dà la colpa al tipo di legge elettorale regionale che avrebbe spinto il movimento a candidarlo nelle tre circoscrizioni di Bologna, Modena e Reggio (come se fosse un Berlusconi o un Veltroni qualunque) e dice: «anche i candidati presidente a cinque stelle nelle altre regioni d’Italia hanno optato per questa soluzione». Piccola bugia: in Piemonte ci sarebbe stato lo stesso identico problema se Davide Bono non si fosse presentato solo a Torino, permettendo a Fabrizio Biolè di essere eletto a Cuneo senza entrare in competizione col primo dei non elette a Torino. Il movimento a Torino è stato più efficiente ed efficace che a Bologna?

* * * * * *
Ho raccontato questa vicenda elettorale non per la disputa sulla poltrona che non m’interessa più di tanto (non sono un aderente, anzi non sono d’accordo con la maggior parte del programma di Grillo), ma per due ragioni.
La prima, perché sono contento del successo che ha avuto questo primo esperimento di “movimento via Internet”. Penso che sia un modello che verrà copiato da altri e che finirà per imporsi, prima o poi, nei paesi democratici dell’occidente.
La seconda. Sono d’accordo con Favia quando dice: «il consigliere regionale non è di Modena o di Bologna, dobbiamo uscire da questi piccoli campanilismi, il consigliere regionale deve essere una persona affidabile e capace, al servizio di tutto il territorio …». La legge elettorale regionale va cambiata. Per l’elezione del presidente e del consiglio regionale è sufficiente che ci sia un’unica lista per ogni partito (come avviene per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale) valida per tutta la regione.
Cos’è questa pretesa dei legislatori di voler garantire la rappresentanza territoriale delle province: la regione è una ed unico è il governo. Non se ne sente affatto il bisogno. L’elettore è abbastanza intelligente da decidere da solo se scegliere un candidato che rappresenti la strada dove abita, oppure un candidato che ritiene più adatto a portare avanti il programma del partito, senza curarsi se abita a Rimini, oppure a Piacenza.
Le stesse considerazioni dovrebbero valere per
l’elezione del parlamento.


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Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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