giovedì 11 febbraio 2010
I cordoni della borsa
Qualche sera fa, ho sentito a Ballarò il professor Luigi Spaventa affermare che il governo ha fatto bene a serrare i cordoni della borsa; che, in fatto di pensioni, siamo messi meglio degli altri Paesi per merito delle riforme Amato e Dini; che in fatto di tasse non c’è differenza coi governi di centrosinistra e che il problema più tragico riguarda il mercato del lavoro dove i giovani non hanno speranza.
Finora eravamo abituati a sentire soltanto “i megafoni” del centrodestra urlare lodi sperticate all’azione dell’esecutivo, alle quali facevano da controcanto gli strepiti, ancora più assordanti, degli oppositori. Sentire un economista di fama internazionale, collaboratore di Lavoce.info, già Presidente della CONSOB, ma soprattutto già Ministro del Bilancio nel governo Ciampi del 1993-94, esprimere giudizi equilibrati sull’operato del governo, ha destato la piacevole sensazione di vivere, una volta tanto, in un paese normale.
Perfino Repubblica, che qualche giorno fa considerava Berlusconi la fabbrica del debito, ne ha dovuto rendere conto.
Finora eravamo abituati a sentire soltanto “i megafoni” del centrodestra urlare lodi sperticate all’azione dell’esecutivo, alle quali facevano da controcanto gli strepiti, ancora più assordanti, degli oppositori. Sentire un economista di fama internazionale, collaboratore di Lavoce.info, già Presidente della CONSOB, ma soprattutto già Ministro del Bilancio nel governo Ciampi del 1993-94, esprimere giudizi equilibrati sull’operato del governo, ha destato la piacevole sensazione di vivere, una volta tanto, in un paese normale.
Perfino Repubblica, che qualche giorno fa considerava Berlusconi la fabbrica del debito, ne ha dovuto rendere conto.
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