IL BLOG DI SERGIO VIVI



mercoledì 2 settembre 2009

L'importante è uscirne bene

Non dalla crisi ma da un’estate non proprio entusiasmante.
Da venerdì ho ripreso ad acquistare il giornale ed a rileggere, in internet, gli editoriali ed i blog. Riprenderò a scrivere anche qualche post. Intendiamoci, come di consueto, niente di profondo o d’originale, ragionamenti piuttosto rozzi e argomenti poco interessanti, giusto con lo scopo di tenere in esercizio quei pochi miliardi di connessioni sinaptiche che mi sono rimaste, con l’obiettivo di mantenerle attive almeno fino al prossimo 31 agosto.

Qualcosa di quanto successo in questo mese -dato che ancora vedo, sento e parlo- mi è lo stesso giunto. Ad esempio, l’istituzione della “Tessera del Tifoso” che va ad aggiungersi alla proibizione di vendere i biglietti ai tifosi della squadra ospite per le partite dichiarate a rischio. Un padre di Genova si è lamentato, con una lettera ad un giornale, per non avere potuto portare il figlio di dieci anni a vedere Genoa-Sampdoria, perché a questi, residente ad Alessandria, in quanto tifoso esterno, non è stato venduto il biglietto.

Interessante anche la comparsa, nell’atrio di casa, pochi giorni fa, della “Targa identificativa dell’amministratore di condominio”, resa obbligatoria dal Comune di Bologna, con tanto di dati identificativi dell’amministratore e di codice fiscale del condominio stesso. La burocrazia non si stanca mai d’inventare nuovi lacci e laccioli.

Questi due provvedimenti mi ricordano le restrizioni ai viaggi, fuori il luogo di residenza, vigenti nell’ex Unione Sovietica e l’esistenza dei portieri-spia nei caseggiati. Fatto che fece scrivere a Michail Bulgakov in “Cuore di cane” « Fra tutti i proletari, i portinai sono la razza più abbietta, l'infima categoria: autentici rifiuti umani». Fortunatamente i nostri amministratori non sono proletari.

E’ singolare, poi, che il secondo provvedimento avvenga nel momento in cui il Comune di Bologna si trasferisce nella nuova sede di Piazza Liber Paradisus: morto un paradiso, se ne fa un altro.

Venendo all’attualità, sull’ultimo numero del Venerdì di Repubblica (1119) vedo un’inchiesta: «VITA. L’evoluzione in dieci mosse.
Il grande turbo è il sessoUn sistema geniale, e divertente, per accelerare l’evoluzione». Alla luce di quanto sopra, non si capisce perché Repubblica continui a mettere in croce un uomo che dovrebbe essere considerato un benemerito dell’evoluzione.
A meno che non si pretenda che il Presidente del Consiglio debba essere (o comportarsi come) un eunuco.
Bersani, Franceschini, e Marino soprattutto –anche se per il momento non corrono pericoli- sono avvertiti.

Sullo stesso Venerdì c’è un servizio sul romanzo storico «999. L’ultimo custode» di Carlo A. Martigli, sulla vita e sulla morte di Pico della Mirandola. Si ricorda che Papa Innocenzo VIII considerò eretiche 13 delle 900 tesi pubblicate da Pico, scritte col proposito di rivendicare un Dio unico e di unificare le tre religioni monoteiste. Il libro fu messo all’indice e bruciato.
Si ricorda anche che quel papa ebbe diversi figli. Uno dei quali si favoleggia che potesse essere Cristoforo Colombo. Correva l’anno 1487. Fosse vissuto in quei tempi Vittorio Feltri avrebbe scritto «da che pulpito viene la predica», ma sarebbe stato impiccato come autore di una pasquinata.


 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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