IL BLOG DI SERGIO VIVI



lunedì 13 luglio 2009

La giunta comunale di Bologna 2009

Oggi ha luogo la prima riunione della nuova giunta comunale di Bologna.
E’ diventato Sindaco Flavio Delbono del PD, sfruttando una serie di circostanze favorevoli.

Innanzi tutto, l’esistenza del tradizionale zoccolo duro dell’ex Pci.

Il fatto che il Centrodestra si è presentato diviso alle elezioni.
O meglio, il veto della Lega Nord, ha impedito la presentazione dell’unica candidatura che poteva risultare vincente: quella prestigiosa di Giorgio Guazzaloca.

Delbono, al contrario, ha messo in campo un’unione di 5 partiti, che richiamava l’Unione di Prodi: Pd, Idv, Sinistra per Bologna (Sinistra democratica più Socialisti), Rifondazione-Comunisti italiani, Verdi e due liste civiche, Bologna al Centro e Bologna 2014.
Uniti si vince: qualche volta, se gli avversari sono divisi.

Il fatto che al ballottaggio hanno votato 43.273 elettori in meno.
Siccome Delbono ha preso gli stessi voti del primo turno, i casi sono due.
O gli elettori in meno al secondo turno erano tutti del centrodestra, oppure, una parte degli elettori di Guazzaloca, specificatamente quelli dell’Udc, è andata in soccorso di Delbono.

Riportiamo alcuni risultati che ci servono per i commenti. Per i dettagli vedere
qui i dati del Ministero dell'Interno

Comune di Bologna – Elezione del Sindaco

Primo turno
Elettori 305.086
Votanti 233.045 - 76,38%

FLAVIO DELBONO – 112.131 – 49,40%

PARTITO DEMOCRATICO - 85.183 - 39,93% - Seggi 24 – Assessori 5
DI PIETRO ITALIA DEI VALORI - 9.455 – 4,43% - Seggi 2 – Assessori 1
SINISTRA PER BOLOGNA – 4.553 – 2,13% - Seggi 1 – Assessori 1
RIFOND COM – SIN EUROPEA – COM ITALIANI – 3.902 – 1,82% - Seggi 1 – Assessori 0
LISTA CIVICA – BOLOGNA 2014 – 1.979 – 0,92% - Seggi 0 – Assessori 0
FED DEI VERDI – 1.830 – 0,85% - Seggi 0 – Assessori 0
LISTA CIVICA – BOLOGNA AL CENTRO – 879 – 0,41% - Seggi 0 – Assessori 0
TOTALE – 107.781 – 50,52%

TOTALE SEGGI 44 + 1 (quello del Sindaco) = 45
Maggioranza 23
Partito Democratico 25 seggi su 45

CAZZOLA ALFREDO – 66.058 – 29,10%

Altre liste che hanno ottenuto seggi:
IL POPOLO DELLA LIBERTA’ 6
LISTA CIVICA ALFREDO CAZZOLA 4
LEGA NORD 1
LISTA CIVICA GIORGIO GUAZZALOCA 4
LISTA CIVICA BEPPE GRILLO 1

TOTALE SEGGI 16

Ballottaggio
Votanti 189.772 – 62,20%

FLAVIO DELBONO – 112.667 – 60,67%
CAZZOLA ALFREDO – 73.020 – 39,32%

Alcune considerazioni
Soltanto 4 delle 7 liste che appoggiavano Delbono sono riuscite ad entrare in Consiglio.
Soltanto 9 delle 23 liste sulla scheda sono riuscite ad entrare in Consiglio
Più sono i partiti e meno sono i posti a concorso, maggiore è il numero dei partiti che rimangono esclusi dal Consiglio, a prescindere dal tipo di legge elettorale.
Ad esempio, quando si farà Area metropolitana, se il numero dei Consiglieri rimanesse invariato a 44, alzandosi il quoziente, si salverebbero meno delle 9 liste attuali. La gente, però –avendo potuto scegliere- sarebbe più contenta.

La legge per l’elezione diretta del Sindaco e del Presidente della Provincia è considerata la migliore esistente in Italia. Tuttavia presenta qualche contraddizione. Il candidato vincente diventa Sindaco e conquista un seggio in Consiglio; se un Consigliere eletto diventa Assessore deve dimettersi dal Consiglio e lasciare il posto al primo dei non eletti della sua lista. Così, tanto perché la Casta non ci rimetta.

LA FORMAZIONE DELLA GIUNTA
Subito, il nuovo Sindaco si è messo al lavoro per formare la squadra.
Avendo preso impegni e fatto delle promesse –prima delle elezioni- per mettere insieme la sua “unione”, ha dapprima iniziato una serie d’incontri per liberarsi dal pressing degli alleati e risolvere i consueti giochi ad incastro. «Sto lavorando, la squadra è praticamente fatta, si tratta di cesellarla».

In sei giorni è stato tutto un susseguirsi d’entrate e d’uscite, attraverso la “sliding door” (secondo l’efficace immagine della cronista di Repubblica). Un giorno entrava il Vicesindaco dell’Idv, quello dopo il vicesindaco del Pd. Il martedì alle nove, dentro Milena Naldi di Sinistra democratica, rimossa mezz’ora dopo dai Socialisti. Tranquilli e soddisfatti quelli del Prc-Pdci che, dopo un colloquio di circa quaranta minuti con il Sindaco, erano certi che una poltrona sarebbe toccata ad una donna del Pdci.
Il giovedì, Il Sindaco chiede al Pdci un nome diverso da quello di Stefania Ghedini, in prima fila nella battaglia delle Scuole Longhena (dove la maggioranza dei maestri –per protestare contro la reintroduzione del voto numerico- hanno promosso tutti con il DIECI), destinata all’Istruzione, ma che non piace alla Curia (con buona pace di Giorgio Bocca che vorrebbe si discutesse di più –durante le campagne elettorali- “sui persistenti condizionamenti delle religioni” – il Venerdì di Repubblica n.1112 del 10 luglio 2009).
L’ostacolo più ostico è il contrasto che il Sindaco ha col Segretario provinciale del Pd, De Maria, che, pensando probabilmente alle prossime elezioni regionali, vorrebbe che il Sindaco mantenesse gli impegni presi con l’Idv, con Sinistra democratica e con la Cgil.

Alla fine, venerdì 3 luglio, Delbono rompe gli indugi e, con perfetto tempismo, blocca la porta scorrevole nel momento in cui Socialisti, Pdci, Cgil ed anche il vicesindaco Idv sono fuori. Salva la poltrona soltanto Milena Naldi di Sinistra democratica.

“Molti silenzi, pochi applausi” titola Repubblica. Per la Cgil, la giunta nasce debole e al disotto delle necessità. Critici anche Prc e Socialisti. Rabbia dell’Idv per il patto pre-elettorale violato. Ma non più di tanto: non è stato forse Di Pietro il primo a violare un patto elettorale, di peso molto maggiore, quando -dopo le politiche- rifiutò di costituire un gruppo unico con il Pd?
L’unica critica non priva di fondamento è quella d’Alessandro Alberani della Cisl: «Lo spacchettamento (delle deleghe) mi lascia molto perplesso, credo sia una sfida che Delbono ha studiato e dietro mi auguro ci sia una strategia e un pensiero».
Da segnalare, infine, l’editoriale del Capo redattore di Repubblica, Aldo Balzanelli: «Una squadra LOW PROFILE ma alla città serve “HIGH”. Il travaglio della squadra di Delbono è stato lungo e tormentato. Gli ex DS, dopo aver ceduto agli ex Margheriti il vertice di Comune e Provincia, hanno presentato il conto e se lo sono fatti pagare salato».

La nuova giunta comunale di Bologna

Sindaco Flavio Delbono, PD, varie deleghe tra cui Sicurezza, Città metropolitana,Università, Integrazione socio sanitaria ed altre minori.

Vicesindaco Claudio Merighi, PD, Programmi di intervento afferenti ai Lavori pubblici e alla Comunicazione.

Maurizio Degli Esposti, PD, Politiche Urbanistiche e Pianificazione territoriale, Politiche ambientali, Politiche dello Sport

Luisa Lazzaroni, PD, Politiche per gli anziani, Rapporti con l’associazionismo ed il volontariato

Simona Lembi, PD, Politiche per l’infanzia, Scuola, Pari opportunità e Politiche di genere e delle differenze, Politiche per l’integrazione interculturale

Plinio Lenzi, Idv, Politiche del Lavoro, Commercio, Protezione civile

Nicoletta Mantovani, Indipendente, Politiche per la promozione culturale ed artistica, Politiche per i giovani

Milena Naldi, Sinistra Democratica, Politiche abitative e della Casa, Coordinamento Quartieri

Villiam Rossi, Indipendente (già Dirigente Agenzia delle Entrate), Politiche di Bilancio, Contabilità economica, Controllo di gestione, Entrate, Patrimonio, Personale, Partecipazioni societarie

Simonetta Saliera, PD, Politiche della Mobilità

Luciano Sita, Indipendente (già Presidente della Granarolo), Politiche delle Attività produttive e turistiche, Istituzioni e beni artistici e culturali, Città storica

Altre considerazioni a margine
La lista del Partito Democratico con i suoi 25 seggi su 45 realizza, a Bologna, la vocazione maggioritaria. I riformisti hanno la maggioranza assoluta. E’ l’occasione per dimostrare che, in cinque anni, tutti i problemi della città possono essere risolti.
Salvo che l’esito del Congresso del Pd, nel prossimo ottobre, non crei ulteriori ostacoli.
Soltanto l’affermarsi di un Segretario fuori degli schemi potrebbe tenere unito il partito. Perché non Alba Parietti che, non molto tempo fa, si è dichiarata disponibile?

Nel lasciare Bologna per Bruxelles, Sergio Cofferati dedica un pensiero speciale a Guazzaloca: «Per Giorgio ho sempre avuto, non l’ho mai nascosto, una simpatia personale. Gli ho telefonato per salutarlo». Guazzaloca: «E’ una simpatia reciproca».

Venerdì 26, il sindaco d’Imola, Daniele Manca, uno dei soci pubblici della multiutility, stronca l’ipotesi ventilata da “il Sole 24 ore” di un futuro a Hera di Guazzaloca. Il giorno dopo, è il coordinatore provinciale del Pdl a chiedere che sia il Sindaco a smentire la notizia. Il Sindaco non sente. Si tratta di smentire accordi sottobanco, in base ai quali la presidenza di Hera dovrebbe ricompensare Guazzaloca per il suo mancato appoggio ad Alfredo Cazzola nel ballottaggio disputato con Flavio Delbono. Da parte sua, Guazzaloca dichiara: «in tutta la mia vita non ho fatto un solo accordo sottobanco, con chicchessia».

Domenica 5 luglio, Luciano Sita, comunica le sue dimissioni da consigliere di Hera, per incompatibilità con l’incarico di assessore. Adesso, in quel Consiglio, c’è un posto libero.
Sarà il caso di riempirlo quanto prima. Con una personalità altrettanto autorevole.

Originale e anticipatore di futuri sorprendenti eventi, l’esordio, come Assessore alla Promozione culturale ed artistica, di Nicoletta Mantovani, qualche sera fa, al Cassero di porta Saragozza. Assieme a mezza giunta –c’erano gli assessori Luciano Sita, Milena Naldi, Simona Lembi ed i consiglieri Maurizio Cevenini (comune) e Virginio Merola (provincia) – e prestandosi volentieri al gioco, ha premiato la nuova Miss Alternative alla serata benefica dello storico circolo omosessuale.



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