IL BLOG DI SERGIO VIVI



venerdì 19 giugno 2009

I tre referendum elettorali del 21 giugno - 2

Anche questa mattina, ad Omnibus, si è continuato a parlare dei tre modi di votare: SI, NO, ASTENSIONE, trascurando di parlare del quarto modo possibile, l’ANNULLAMENTO DELLA SCHEDA.

Io posso capire il SI dei sostenitori del bipartitismo, che riceverebbe un potente avallo dalla vittoria del SI. Anche se ci sono fautori di bipartitismi diversi: ad esempio i Radicali che lo vorrebbero basato sui collegi uninominali all’inglese e che, per questo invitano a votare NO.

Mi sembrano invece prive di forza tutte le altre motivazioni:
- votare SI per costringere il Parlamento a cambiare la legge elettorale (posizione ufficiale del PD),
- votare NO perché ne uscirebbe una porcata rafforzata che consegnerebbe il Paese a Berlusconi per i prossimi vent’anni (Ferrero di Rifondazione),
- astenersi, cioè far fallire il referendum (Comitato per l’Astensione) per non peggiorare la porcata e per non “santificare” il NO, che congelerebbe la legge in vigore (ma anche non raggiungere il quorum “santificherebbe" il NO).

Chi invece crede che il bipartitismo non sia il toccasana per risolvere i guai che affliggono il Paese, chi pensa che si troverebbe a disagio per dover scegliere l’uno o l’altro contenitore, chi pensa che la rappresentanza politica non possa escludere nessuna parte, anche se piccola, chi desidera che sia ripristinato il voto di preferenza, chi vuole fare pressione per cambiare la legge elettorale, chi desidera un’evoluzione verso un maggior tasso di democrazia diretta, chi vuole salvare l’istituto del referendum, non può che recarsi a votare per cercare di raggiungere il quorum ed annullare la scheda per evitare che la vittoria del SI o del NO congeli la porcata e la super porcata per gli anni a venire.


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Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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