Ad Omnibus, con il successivo concorso di Striscia la notizia, è andata in scena l’ultima performance del teatrino della politica.
Altro che errore di leggerezza. Il senatore Latorre si è, di proposito, fatto vedere mentre scriveva il suggerimento, mentre passava il giornale al senatore Bocchino, mentre strappava il pizzino e mentre lo appallottolava. Poi, invece di metterselo in tasca, lo ha, di proposito, abbandonato sul tavolo.
Ieri sera Striscia ha fatto da sponda una seconda volta e, questa mattina, sempre a Omnibus, si è recitato il secondo atto: protagonisti Pirroso e Polito.
Perché il senatore Latorre si è comportato in questo modo?
Evidentemente in un partito dove è d’obbligo una finta unanimità, dove non è stato tenuto (e non si vuole tuttora tenere) nessun congresso, si finisce per dibattere ricorrendo a centomila punture di spillo.
Io credo che ai cittadini elettori, anche se purtroppo abboccano spesso l’amo gettato dai politici, interessi poco della commissione di vigilanza RAI e di chi sia il presidente.
Interesserebbe di più che fosse attuata la loro volontà, espressa con il SI nel referendum del lontano 11 giugno 1995 che sanciva la privatizzazione della RAI: votarono il 57,4% e i SI furono il 54,9%.
mercoledì 19 novembre 2008
Il pizzino di Latorre e la Rai
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