IL BLOG DI SERGIO VIVI



sabato 8 settembre 2007

V-day in Piazza Maggiore

Oggi c’è stata una gran folla in Piazza Maggiore a Bologna in occasione della presentazione della Legge di iniziativa popolare promossa da Beppe Grillo, legge che prevede al terzo punto il ripristino del voto di preferenza.
Una fila interminabile di persone che iniziava in Piazza del Nettuno, girava attorno al Palazzo del Podestà per affluire, in Piazza Maggiore, ai tavoli dove si firmava per la legge. Un’atmosfera festosa con un mucchio di giovani che si divertivano, come si può vedere in questo pessimo video che è il primo che carico su You Tube.

Doveva esserci anche Mario Adinolfi che ieri aveva promesso alla figlia che l'avrebbe accompagnata, ma io non l'ho visto. Forse si era già trasferito alla Festa dell'Unità, per sostenere anche lui "la preferenza".


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Sergio ero al parco Schuster al Vday di Roma, se vieni sul mio blog trovi il video che ho girato dove ho anche detto qualche parola che forse ti interessa

ciao

Mario Adinolfi
www.marioadinolfi.it



Postato da Anonimo in tra disappunto ... e disincanto alle 10:14 del 9 set 07

Sergio Vivi ha detto...

Caro Adinolfi, chiedo scusa ma avevo capito che ieri pomeriggio saresti stato a Bologna.
Ti leggo con interesse: sei nella mia RSS-list.
Se votassi il 14 ottobre ti darei volentieri la preferenza ma, come ben sai, mamma Palombelli non ha piacere che votino gli ultracinquantenni, figurarsi un settantenne come me.
Anche Antonio Tombolini e, in minor misura, il dottor Malvino sostengono che la rovina dell’attuale generazione siamo stati noi “nonni”. La generazione del ’68 è salva, D’Alema compreso. D’altra parte fintanto che è vigente l’attuale bipolarismo, volendo privilegiare il principio di accountability (la democrazia è il regime nel quale si possono cambiare i governi che hanno sbagliato), alle politiche posso votare solo in un modo (naturalmente turandomi il naso montanellianamente).
Quanto prima, mi aspetto qualcuno che proponga una modifica degli articoli 48 e 56: sono elettori e sono eleggibili tutti i cittadini che hanno compiuto i 16 anni e non superato i 25. Pensa, ti saresti risparmiato l’immane fatica di questa campagna. Ma che tragedia per gli altri cinque.
Oramai c’è rimasto soltanto Alberto Arbasino a difendere (sua letterina di oggi alla Repubblica) “i vecchietti irriverenti e disobbedienti come noi, e magari i nostalgici del cult della Ville Lumiere”.
In ogni modo tanti auguri di arrivare al 10%.



Postato da Sergio Vivi in tra disappunto ... e disincanto alle 16:05 del 9 set 07

 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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