giovedì 13 aprile 2006
Risultati elettorali 2
Il pronostico da me fatto domenica mattina si è rivelato completamente sbagliato.
Mi sono avvicinato ai numeri, specie al Senato, ma ho invertito il perdente con il vincitore.
D’altra parte, fammi indovino che ti farò ricco.
E’ evidente che, varando la nuova legge elettorale, la Casa delle Libertà ha giocato d’azzardo. Per l’ultimo duello, il Cavaliere ha imposto una mano di poker. Purtroppo per lui, Berlusconi, servito con una coppia d’assi, ha chiesto tre carte ma è rimasto con i due assi. Mentre Prodi, sempre fortunato, ha aggiunto un sette a quello che gli era stato servito assieme a una coppia di otto. E’ inutile recriminare di che sia la colpa della sconfitta. Se degl’Italiani all’estero (pare ci fosse un’unica lista di CS contro tre o quattro liste del CD, con conseguente dispersione dei voti) oppure dell’industriale Panto che in Veneto ha sottratto voti al CD. Sono stati compiuti errori da entrambe le coalizioni.
Ora tutti i partiti dell’Unione –alla Camera- possono vantare il loro contributo determinante per la vittoria. Ma, se si eccettua Rifondazione (41 seggi), per i più piccoli, il numero di seggi ottenuto (sebbene amplificato dal premio di maggioranza) non supera i 18. Siccome la maggioranza è di 63 seggi, Prodi, per imperare, dovrà imparare a dividere (compito non facile per chi, invece, si propone di unire).
Più difficile la governabilità al Senato, dove i seggi sono 158 a 156. Il premio di maggioranza è stato applicato regione per regione, altrimenti, con la prima formulazione della legge, la maggioranza sarebbe andata al CD, 173 a 142.
Come si vede, in queste elezioni, il ruolo determinante è stato svolto dalla fortuna.
Niente di male, se pensiamo che nell’Atene di Pericle il ricorso al sorteggio per la nomina dei governanti era cosa normale.
Mi sono avvicinato ai numeri, specie al Senato, ma ho invertito il perdente con il vincitore.
D’altra parte, fammi indovino che ti farò ricco.
E’ evidente che, varando la nuova legge elettorale, la Casa delle Libertà ha giocato d’azzardo. Per l’ultimo duello, il Cavaliere ha imposto una mano di poker. Purtroppo per lui, Berlusconi, servito con una coppia d’assi, ha chiesto tre carte ma è rimasto con i due assi. Mentre Prodi, sempre fortunato, ha aggiunto un sette a quello che gli era stato servito assieme a una coppia di otto. E’ inutile recriminare di che sia la colpa della sconfitta. Se degl’Italiani all’estero (pare ci fosse un’unica lista di CS contro tre o quattro liste del CD, con conseguente dispersione dei voti) oppure dell’industriale Panto che in Veneto ha sottratto voti al CD. Sono stati compiuti errori da entrambe le coalizioni.
Ora tutti i partiti dell’Unione –alla Camera- possono vantare il loro contributo determinante per la vittoria. Ma, se si eccettua Rifondazione (41 seggi), per i più piccoli, il numero di seggi ottenuto (sebbene amplificato dal premio di maggioranza) non supera i 18. Siccome la maggioranza è di 63 seggi, Prodi, per imperare, dovrà imparare a dividere (compito non facile per chi, invece, si propone di unire).
Più difficile la governabilità al Senato, dove i seggi sono 158 a 156. Il premio di maggioranza è stato applicato regione per regione, altrimenti, con la prima formulazione della legge, la maggioranza sarebbe andata al CD, 173 a 142.
Come si vede, in queste elezioni, il ruolo determinante è stato svolto dalla fortuna.
Niente di male, se pensiamo che nell’Atene di Pericle il ricorso al sorteggio per la nomina dei governanti era cosa normale.
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1 commento:
2 commenti recuperati
flussodicoscienza ha detto...
Ho letto con piacere i tre post più recenti. Una domanda sorge spontanea: ma legge Repubblica al bar o in qualche emeroteca? Non mi dica che tutti i giorni spende un euro così male...
Un saluto
Gabriele
14 aprile, 2006 11:22
Sergio Vivi ha detto...
No, spendo un euro tutti i giorni.
Lo compero dalla fondazione.
E' il quotidiano più bello, tipograficamente, dopo Avvenire.
A volte è trasgressivo (nei confronti della propria linea).
E' capitato che abbia dato dell'asino a D'Alema quando era Presidente del Consiglio (se non ricordo male il giornalista si chiamava Alessandro De Nicola).
In altra occasione ha addirittura pubblicato un gustoso articolo (l'unico) di Geminello Alvi su F. A. von Hayek.
Infine, puoi sempre trovare notizie utili (vedi il post «un pò di felicità»).
14 aprile, 2006 18:45
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