venerdì 28 aprile 2006
Unione vs. Rifondazione
Chi, tra Cofferati e Prodi, riuscirà a centrare meglio l’obiettivo?
Come si sa, c’è maretta tra Unione e Rifondazione.
Per cercare di neutralizzare i prevedibili «ricatti» di Bertinotti si stanno seguendo due strategie.
Quella della «legalità», portata avanti ormai da qualche tempo, dal sindaco di Bologna Sergio Cofferati con l'intento di prendere di petto la questione.
Ieri le prime tre pagine della cronaca di Bologna di Repubblica erano interamente dedicate al durissimo scontro sulla legalità. I titoli:
Cofferati-Prc, aria di divorzio
La maggioranza si spacca sul Cpt e sui fischi di Milano
Le due sinistre separate in casa
Il sindaco: “Vuoti di memoria sui giudici”
I neocomunisti: “Abbiamo solo fatto una critica politica”
Caronna (segretario dei DS): “la crisi non è chiusa quindi l’addio è possibile”
Ugo Boghetta, dirigente del Prc: “A Bologna è Cofferati l’unico problema nazionale”
Da parte sua, il consigliere indipendente di Rifondazione (vicino ai Movimenti) si è presentato in Consiglio con una maglietta: «Non mi avrete mai come volete voi» che citava i 99 Posse.
Oggi da segnalare il durissimo giudizio dell’ex sindaco Guido Fanti (del correntone) alla direzione bolognese dei DS: «Quanto offerto dalla società politica bolognese è da irresponsabili … si sono scritte pagine e pagine sui giornali sulla questione della minaccia di rottura con il Prc sulla vicenda dell’autoriduzione del prezzo della mensa di alcuni studenti. Per me è incredibile, mi pare di sognare, anche perché abbiamo offerto su un piatto d’argento ai nostri avversari la possibilità di attaccarci sull’impossibilità del centrosinistra di governare e tutto questo mentre Prodi sta facendo il Governo. Dobbiamo dare un’energica inversione di rotta».
La seconda strategia è quella dell’«accordo di programma» perseguita con serenità da Romano Prodi. C’è, dice, il tomo di 282 pagine prodotto dalla FABBRICA DEL PROGRAMMA e sottoscritto da tutti i leader dell’Unione (in più, c’è il sostegno di Prodi alla candidatura di Bertinotti a Presidente della Camera). Soltanto che quel testo non sembra inconfutabile. Tutti si sentono, come Accursio, in diritto di apporre le loro glosse che, probabilmente, finiranno per superare le pagine del programma stesso.
Vedremo quale delle due strategie darà più frutti.
Come si sa, c’è maretta tra Unione e Rifondazione.
Per cercare di neutralizzare i prevedibili «ricatti» di Bertinotti si stanno seguendo due strategie.
Quella della «legalità», portata avanti ormai da qualche tempo, dal sindaco di Bologna Sergio Cofferati con l'intento di prendere di petto la questione.
Ieri le prime tre pagine della cronaca di Bologna di Repubblica erano interamente dedicate al durissimo scontro sulla legalità. I titoli:
Cofferati-Prc, aria di divorzio
La maggioranza si spacca sul Cpt e sui fischi di Milano
Le due sinistre separate in casa
Il sindaco: “Vuoti di memoria sui giudici”
I neocomunisti: “Abbiamo solo fatto una critica politica”
Caronna (segretario dei DS): “la crisi non è chiusa quindi l’addio è possibile”
Ugo Boghetta, dirigente del Prc: “A Bologna è Cofferati l’unico problema nazionale”
Da parte sua, il consigliere indipendente di Rifondazione (vicino ai Movimenti) si è presentato in Consiglio con una maglietta: «Non mi avrete mai come volete voi» che citava i 99 Posse.
Oggi da segnalare il durissimo giudizio dell’ex sindaco Guido Fanti (del correntone) alla direzione bolognese dei DS: «Quanto offerto dalla società politica bolognese è da irresponsabili … si sono scritte pagine e pagine sui giornali sulla questione della minaccia di rottura con il Prc sulla vicenda dell’autoriduzione del prezzo della mensa di alcuni studenti. Per me è incredibile, mi pare di sognare, anche perché abbiamo offerto su un piatto d’argento ai nostri avversari la possibilità di attaccarci sull’impossibilità del centrosinistra di governare e tutto questo mentre Prodi sta facendo il Governo. Dobbiamo dare un’energica inversione di rotta».
La seconda strategia è quella dell’«accordo di programma» perseguita con serenità da Romano Prodi. C’è, dice, il tomo di 282 pagine prodotto dalla FABBRICA DEL PROGRAMMA e sottoscritto da tutti i leader dell’Unione (in più, c’è il sostegno di Prodi alla candidatura di Bertinotti a Presidente della Camera). Soltanto che quel testo non sembra inconfutabile. Tutti si sentono, come Accursio, in diritto di apporre le loro glosse che, probabilmente, finiranno per superare le pagine del programma stesso.
Vedremo quale delle due strategie darà più frutti.
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