IL BLOG DI SERGIO VIVI



venerdì 10 giugno 2011

Quorum delle mie brame

Dall’archivio storico delle elezioni del Ministero degli interni ricaviamo:

Alle elezioni politiche del 1948 gli aventi diritto al voto furono 29.117.270
I votanti il 92,23%.
Delle trentasei liste presentate soltanto dieci ottennero seggi.
L’eventuale quorum referendario sarebbe stato allora di 14.558.636 votanti.

Alle elezioni politiche del 2008 gli aventi diritto furono 50.066.615 (compreso ESTERO e Valle d’Aosta)
I votanti circa l’80,51%
Delle trenta liste presentate soltanto sette ottennero seggi.
L’eventuale quorum referendario ammontava, nel 2008, a 25.033.308 votanti

Si capisce come, oggi, sia più facile raccogliere le firme necessarie, mentre sia sempre più difficile raggiungere il quorum, essendo calata la percentuale dei votanti, e dovendo convincere un numero più alto di elettori.

* * * * *
Il quorum del 12/13 giugno 2011 è più o meno uguale a quello del 2008, vale a dire 25.000.000

Considerato che l’astensione fisiologica è dell’ordine del 20%,
Gli elettori potenziali sono 50 milioni moltiplicato 0,8 uguali a 40 milioni.

Facciamo i calcoli considerando 40 milioni uguale al 100% dei votanti
40 milioni stanno a 25 milioni come Cento sta a X.
Da cui X uguale 62,50%
25.000.000 di votanti si raggiungono se va a votare il 62,50 per cento dei 40.000.000

Considerato che l’Italia che vota è spaccata cinquanta/cinquanta (con attualmente una leggera prevalenza del centrosinistra, dicono i sondaggi), abbiamo 20.000.000 milioni d’elettori che fanno riferimento al centrosinistra che votano tutti: fanno il 50% di 40 milioni.

Per arrivare al 62,50% manca il 12,5%, pari a 5 milioni dei 40 milioni
Per raggiungere il quorum serve, pertanto, che vada a votare, poco più del 12,50% degli elettori che fanno riferimento al centrodestra (5 milioni).
Detto in altre parole, che NON VADA A VOTARE poco meno del 37,50% [50% meno 12,50%] degli stessi elettori. Cioè 15 milioni su 40. Salvo errori.

Perché il quorum sia raggiunto occorrono poco più di 25 milioni di votanti su 40 milioni.
Perché NON lo sia occorrono poco più di 15 milioni di NON votanti su 40 milioni.

Sembrano ardue tutte e due le imprese. 
Ad ogni modo, cantava Giorgio Gaber
“non si sa se la fortuna sia di destra, la sfiga è sempre di sinistra”.


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Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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