IL BLOG DI SERGIO VIVI



domenica 8 maggio 2011

Vorrei un sindaco che...

"Non dobbiamo
partire da ciò
che abbiamo,
ma da ciò
che vogliamo”.

Vorrei
un sindaco
che attuasse
pochi punti
del mio programma

Vorrei un sindaco che trasformasse le strisce blu della sosta a pagamento in strisce bianche gratuite.

Vorrei un sindaco che NON mettesse più nel bilancio comunale le entrate da contravvenzioni.

Vorrei un sindaco che non installasse i truffaldini semafori photored.

Vorrei un sindaco che abolisse il “Bollino blu”.
Sono in grado, io, di decidere quando la mia auto necessita di manutenzione, senza pagare odiosi balzelli.

Vorrei un sindaco che, nel deliberare le limitazioni del traffico, NON discriminasse tra Euro1, Euro2, ….Euro5, …EuroGoogle.
Quando l’ho acquistata, nel 1999, la mia Golf era a norma e, siccome la tengo come si deve, ha sempre superato l’esame del Bollino blu senza nessun intervento. Da allora ho fatto solo 15.000 Km ed inquino certamente meno dell’auto del sindaco. Vorrei essere libero di andare al Supermercato anche di giovedì.
Già, ma ci sono i furbi.

Vorrei un sindaco che la smettesse di dare sempre la colpa ai “soliti furbi”.

Vorrei un sindaco che si occupasse meno dei graffiti sui muri e più delle buche nelle strade.
I pronto soccorsi del Maggiore e del Rizzoli sono pieni, quotidianamente, di persone cadute per strada e sui marciapiedi.

Vorrei un sindaco che non razionasse l’acqua potabile.
Vorrei essere libero di decidere, io, quante docce farmi.

Vorrei un sindaco che facesse pagare l’acqua il giusto prezzo reale.

Vorrei un sindaco che abolisse la vigente “tariffa pro capite” di Ato 5 Bologna.
Altro che incentivi per chi consuma di meno: è tutta una speculazione.
Nel 2010 ho speso per l’acqua (prelevata dalla Val di Setta e da falde locali) 253 euro contro i 161 euro per il gas metano (proveniente dalla Russia e dalla Libia).

Vorrei un sindaco che lasciasse la libertà di riscaldare le case come si desidera.
Ogni anno, alla mia età, rischio la polmonite.

Vorrei un sindaco che la smettesse con i divieti.

Vorrei un sindaco che facesse raccogliere i rifiuti umidi tutti i giorni.
Un ispettore Hera, qualche mese fa alla mia domanda, ha risposto che «buona grazia se lo raccogliamo una volta la settimana».
L’«umido» puzza, specialmente l’estate; o dobbiamo abituarci a vivere come a Napoli?

Vorrei un sindaco che applicasse un’unica aliquota ICI a prescindere dall’uso dell’appartamento.
Abito in affitto. Quando ho preso la liquidazione, per ripararmi dall’inflazione, ho acquistato un appartamentino da 58 mq. Siccome lo tengo “a disposizione” (nel timore di uno sfratto), debbo pagare il 9 per mille. Per i sindaci è giusto, per me è una vera angheria.

Vorrei un sindaco che la smettesse di dare sempre la colpa al Governo nazionale.

Vorrei un sindaco con meno potere assoluto.

Insomma, vorrei un sindaco come pare a me … ma, se non c’è, pazienza. Sarà per un’altra volta!
Il mondo è pieno di creduloni «responsabili». Lor Signori si facciano eleggere da costoro.


Post Scriptum

Qualcuno mi ha accusato di piccineria, di guardare il pelo nell’uovo, di trascurare i temi più importanti, di non essere responsabile. Bene!
Che il CIVIS passi per il centro o per i viali, per me pari sono.
Che si faccia il CIVIS, oppure il PEOPLE MOVER, oppure il METRO’, è meglio che a deciderlo siano i tecnici. Non ho competenze, non ho preferenze.
Che si faccia la CITTA’ METROPOLITANA per, poi, dividerla in tanti MUNICIPI non so che senso abbia: cambia l’ordine degli addendi ma la somma (delle tasse) resta uguale.
Che si pensi di ridurre il numero dei QUARTIERI da nove a cinque, è come la corazzata Potemkin.

Qualcuno mi imputa di non essere rispettoso del prossimo.
Mi sono espresso male, mi scuso e rettifico:
«Non credo nei programmi patinati dei candidati e confesso di non essere responsabile. Lor Signori non avranno il mio consenso».


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Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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