IL BLOG DI SERGIO VIVI



giovedì 5 maggio 2011

Elezioni comunali di Bologna 2011

Ho ricevuto per Posta Prioritaria (a tariffa ridotta legge 515/93) il depliant propagandistico (spediti oltre 77.000) del candidato sindaco Virginio Merola. Il quale si propone, per la città, cinque svolte fondamentali da conseguire attraverso dieci progetti. Il tutto esposto con tante belle parole. Senza accusare nessuno (se non il Governo). Senza fare riferimento a nessun partito politico.

Viene quasi voglia di votarlo. Ho cercato sul fac-simile della scheda elettorale il partito col simbolo della Stella Blu di Virginio ma non l’ho trovato.
C’è, invece, Virginio Merola, già assessore all’Urbanistica nella giunta Cofferati, già vincitore delle primarie del Centrosinistra presentato dal Partito Democratico. Oltre che dal PD, sostenuto anche da Italia dei Valori, Sinistra per Bologna, Con Amelia (Frascaroli) con Vendola, Laici Socialisti Riformisti.

Massimo D’Alema ha dichiarato: “Merola? È stato scelto con le primarie e io mi fido del popolo”. Un anno fa il popolo scelse Flavio Delbono colui al quale, per Begnini, Berlusconi gli fa un baffo.

Il “nostro” sembra quasi nascondersi, come avesse un certo pudore ad ammettere la sua appartenenza politica. Forse perché il suo è un partito poco presentabile, specialmente dal giorno in cui l’inventore dell’Ulivo mondiale (assieme a Bill Clinton ed a Tony Blair) gli ha sparato alle gambe, procurandogli delle ferite raccapriccianti (quasi come quelle che hanno sconsigliato ad Obama di mostrare le foto d’Osama).

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A proposito dell’acqua, Merola scrive: «le tariffe devono prevedere agevolazioni per le fasce di reddito più basse e incentivi per chi consuma di meno».


Ato 5 Bologna prevede agevolazioni per le due prime fasce di consumo, ma non prevede incentivi per chi consuma di meno. Ha razionato l’acqua (con quali criteri non è dato sapere) e contrasta lo spreco di risorsa, aumentando sensibilmente il costo dei consumi che vanno oltre la dotazione di base.

O Merola ha cambiato idea rispetto a quando faceva parte della giunta Cofferati ed, allora, deve mettere per iscritto che, da sindaco, non applicherà ai bolognesi l’attuale “tariffa pro capite”, dell’Ato ma farà pagare tutta l’acqua consumata al giusto prezzo reale.
Oppure tenta di rivoltare la frittata: incentivi e penalità sono cose completamente diverse. Merola sa di non dire il vero e cerca d’ingannare gli elettori.
Almeno nel caso dell’acqua, non è una persona credibile, né affidabile.
E’ un politico vecchio. E’ il tipico rappresentante di quella sinistra senza alternativa che, oggi, il Capo dello Stato ha denunciato.


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Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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