martedì 29 gennaio 2008
Repetita iuvant
Titola oggi la Repubblica: «Allarme Bankitalia. Stipendi fermi dal Duemila».
E, a pagina 3, riporta l’intervento tenuto da Luca Corsero di Montezemolo davanti agli imprenditori di Pordenone.
«La riforma del sistema contrattuale dipende in parte dalle politiche fiscali del governo, ma per buona parte è di nostra competenza … Dobbiamo far sì che anche il sistema contrattuale punti all’obiettivo della crescita e dell’incremento di produttività … Ma per poter aumentare i salari dei nostri collaboratori c’è solo una strada: incrementare, appunto, il tasso di produttività … Noi vogliamo pagare di più chi lavora di più».
Nel post precedente a questo è stato riportato un giudizio del professor Deaglio, che qui ripetiamo:
«E’ come un gioco di prestigio: quando si fanno i confronti della produttività per addetto, settore per settore, l’Italia non esce affatto male. Il numero di ore, o il numero di lavoratori necessari per produrre in Italia un’auto, un frigorifero, un paio di scarpe o un gelato rientra ampiamente nella media europea. Quando invece si sommano i dati dei vari settori e si fa il confronto complessivo, l’Italia precipita in fondo alle classifiche della produttività, dell’efficienza, dell’innovazione.
Il mistero è presto svelato. È questione di pesi: l’Italia si è sempre più concentrata nei settori in cui la produttività cresce poco mentre ha abbandonato quelli in cui la produttività fa balzi enormi. I settori nei quali la produttività per addetto è molto elevata, come l’elettronica, il software e tutte le applicazioni di Internet sono quasi inesistenti in Italia». (Se il Paese scende dal treno, Mario Deaglio, La Stampa, 6 novembre 2007)
Mario Deaglio è un autorevole commentatore economico della Stampa, quotidiano che appartiene alla Fiat, di cui Montezemolo è amministratore delegato. Se il suo giudizio è vero, se ne dovrebbe dedurre che la produttività della Fiat non è che possa aumentare più di tanto e che ci si possa aspettare un aumento dei salari decente.
A meno che Montezemolo non intendesse dire: fate più ore straordinarie.
Ma la Banca d’Italia non dice che la Fiat non paga gli straordinari. Dice che i salari, con gli attuali tassi di produttività, sono bassi.
E, a pagina 3, riporta l’intervento tenuto da Luca Corsero di Montezemolo davanti agli imprenditori di Pordenone.
«La riforma del sistema contrattuale dipende in parte dalle politiche fiscali del governo, ma per buona parte è di nostra competenza … Dobbiamo far sì che anche il sistema contrattuale punti all’obiettivo della crescita e dell’incremento di produttività … Ma per poter aumentare i salari dei nostri collaboratori c’è solo una strada: incrementare, appunto, il tasso di produttività … Noi vogliamo pagare di più chi lavora di più».
Nel post precedente a questo è stato riportato un giudizio del professor Deaglio, che qui ripetiamo:
«E’ come un gioco di prestigio: quando si fanno i confronti della produttività per addetto, settore per settore, l’Italia non esce affatto male. Il numero di ore, o il numero di lavoratori necessari per produrre in Italia un’auto, un frigorifero, un paio di scarpe o un gelato rientra ampiamente nella media europea. Quando invece si sommano i dati dei vari settori e si fa il confronto complessivo, l’Italia precipita in fondo alle classifiche della produttività, dell’efficienza, dell’innovazione.
Il mistero è presto svelato. È questione di pesi: l’Italia si è sempre più concentrata nei settori in cui la produttività cresce poco mentre ha abbandonato quelli in cui la produttività fa balzi enormi. I settori nei quali la produttività per addetto è molto elevata, come l’elettronica, il software e tutte le applicazioni di Internet sono quasi inesistenti in Italia». (Se il Paese scende dal treno, Mario Deaglio, La Stampa, 6 novembre 2007)
Mario Deaglio è un autorevole commentatore economico della Stampa, quotidiano che appartiene alla Fiat, di cui Montezemolo è amministratore delegato. Se il suo giudizio è vero, se ne dovrebbe dedurre che la produttività della Fiat non è che possa aumentare più di tanto e che ci si possa aspettare un aumento dei salari decente.
A meno che Montezemolo non intendesse dire: fate più ore straordinarie.
Ma la Banca d’Italia non dice che la Fiat non paga gli straordinari. Dice che i salari, con gli attuali tassi di produttività, sono bassi.
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2 commenti:
Salve,
ripasso dopo molto tempo. Io non capisco dove stia la notizia: se non c'è crescita economica da anni, come potrebbe esserci crescita degli stipendi? Gli imprenditori in pratica dovrebbero regalare aumenti di stipendio?
Gabriele De Stefani
Beh! Gli imprenditori sono buoni. Di Della Valle dicono che abbia venduto il suo yacht per regalare ad ogni suo dipendente un bonus di 1400 euro.
A parte gli scherzi, è di oggi la notizia che nel gennaio 2008 gli incassi tributari sono aumentati di 34 miliardi di euro sul gennaio dell'anno precedente.
Che non ci sia crescita economica purtroppo è vero. Ma certamente le imprese hanno aumentato i loro redditi, a meno che tu non sia d'accordo con Visco che il "tesoretto" di cui sopra sia tutto frutto della lotta all'evasione.
Non so ora, ma una volta si parlava di distribuzione del reddito.
Mi fa piacere di averti risentito, ciao.
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