IL BLOG DI SERGIO VIVI



martedì 15 gennaio 2008

A chi si potrebbe chiedere una moratoria?

La scienza, a proposito dell’embrione, dice:
«… possiamo affermare, come già detto, che la vita di un particolare organismo comincia in condizioni normali con la fecondazione, cioè con l'unione del gamete paterno con quello materno. Non è un processo istantaneo per cui non ha senso chiedersi esattamente il momento di questa unione, ma certo questo cadrà all'interno delle ore della prima giornata.
Lo zigote così ottenuto è un individuo?
E, soprattutto, è un individuo la morula di otto o sedici cellule presente il giorno dopo, cioè il secondo giorno di gestazione, quando si può eseguire, volendo, una diagnosi preimpianto?
È certamente un progetto di individuo, ma lo diverrà effettivamente soltanto nel 15-20% dei casi, perché la maggioranza delle morule non porterà, anche in condizioni normali, a nessun embrione e una percentuale non trascurabile di queste porteranno a due o più embrioni». (Edoardo Boncinelli - Embrioni: Non esiste l’ora X - Corriere della Sera - 25 gennaio 2005)

Dice la Chiesa:
«… il frutto della generazione umana dal primo momento della sua esistenza, e cioè a partire dal costituirsi dello zigote, esige il rispetto incondizionato che è moralmente dovuto all'essere umano nella sua totalità corporale e spirituale». (Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede intitolata «IL RISPETTO DELLA VITA UMANA NASCENTE E LA DIGNITÀ DELLA PROCREAZIONE », emanata il 22 febbraio 1987, a firma del Prefetto Joseph Card. Ratzinger)

«L’embrione, pertanto, dal tempo della fusione dei gameti è un reale individuo umano, non un potenziale individuo umano». [A. Serra e R. Colombo, Identità e statuto dell’embrione umano: il contributo della biologia, in Pontificia Accademia Pro Vita, Identità e statuto dell’embrione umano, LEV, Città del Vaticano 1998, pag. 146].

Ergo:
lo zigote è già un individuo unico e irripetibile, una persona, cioè l'insieme del corpo materiale e dello spirito, dove lo spirito è naturalmente l'anima direttamente insufflata da Dio al momento della fusione dei gameti. Anima che accompagna lo sviluppo dello zigote nei diversi stadi di morula, di blastocisti, di embrioblasto, di pre-embrione e infine di embrione fino alla nascita, fino alla morte e alla risurrezione della carne, per l’eternità.

Conferma la Chiesa:
« I termini di "zigote", "pre-embrione", "embrione" e "feto" possono indicare nel vocabolario della biologia stadi successivi dello sviluppo di un essere umano.
La presente Istruzione usa liberamente di questi termini, attribuendo ad essi un'identica rilevanza etica, per designare il frutto, visibile o non, della generazione umana, dal primo momento della sua esistenza fino alla nascita». (Nota messa all’inizio dell’Istruzione sopra citata)

Il che significa che, quando muore una morula, muore una persona.


Minimizza la scienza:
«È bene notare che è una fortuna che non tutte le morule giungano a dare un embrione. Si tratta infatti di un fondamentale «periodo di prova» durante il quale le morule che potrebbero dar luogo a embrioni difettosi vengono «saggiate» dalla natura e eventualmente scartate». (Edoardo Boncinelli - Embrioni: Non esiste l’ora X - Corriere della Sera - 25 gennaio 2005)

Rassicura la Chiesa:
«… la morte è l’esito inevitabile di ogni vita umana. Il 100% degli uomini muore e la loro mortalità non elimina la loro umanità, né la precocità della morte può avere un significato ontologico». (Sì alla vita, N°2, febbraio 2005).

Ma, adesso, chi glielo dice a Giuliano Ferrara che, mentre venivano al mondo gli odierni sei miliardi di abitanti della terra, circa ventiquattro miliardi di persone sono state fatte fuori dalla “natura” mentre vagavano nelle tube materne in cerca dell’approdo?

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