IL BLOG DI SERGIO VIVI



giovedì 27 dicembre 2007

La Costituzione. Noi, nero su bianco

D’accordo, noi cittadini, abbiamo il dovere di leggerla almeno una volta e di rispettarla.
Voi parlamentari, avete quello di osservarla e, quando è necessario, di riformarla.
Qualche articolo:

Art. 4 – comma 2
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 36 – comma 1
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

E’ per questo che molti giovani, diplomati o laureati –magari con il massimo dei voti- scelgono di lavorare nei call-center a 6,869 euro lordi l’ora.
Chi deve stringere la forbice che si è creata fra il dovere e il diritto?

Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Dice un comandamento: non utilizzare il tricolore invano.

Art. 15
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
(Garanzie?!)

Art. 65 – comma 2
Nessuno può appartenere contemporaneamente alle due Camere.
Secondo lo spirito dell’articolo, nessuno può appartenere contemporaneamente al Parlamento nazionale ed a quello europeo.

Art. 69
I membri del Parlamento ricevono un'indennità stabilita dalla legge.
Art. 70
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.

Art.76
L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti.

Art. 81 – comma 3
Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire i nuovi tributi e nuove spese.

Art. 98 – comma 1
I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione.
I cittadini non si facciano delle idee strane.

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Perché il Dipartimento per l’informazione e l’editoria spreca i soldi dei contribuenti per pagare questo avviso sulla Repubblica?
Perché alla Repubblica un paginone intero e al Resto del Carlino meno di un terzo di pagina?


Nessun commento:

 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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