sabato 27 ottobre 2007
Il partito della partecipazione e con metà donne
Per la carica di segretario nazionale erano in lista cinque uomini e una donna: ha vinto un uomo.
Per la carica dei segretari regionali sono risultati eletti:
16 uomini (10 d’area DS, 5 d’area Margherita, 1 indipendente),
3 donne (1 d’area DS, 2 d’area Margherita)
Trentino non pervenuto.
Oggi Walter Veltroni, proclamato segretario del Partito Democratico (Nuovo), nel discorso all’assemblea costituente di Milano ha annunciato «l’insediamento di tre commissioni chiamate a lavorare alla bozza dello statuto, del manifesto dei valori e del codice etico, da presentare entro il 31 gennaio e da portare al vaglio di una nuova assemblea entro il 28 febbraio. A farne parte cento delegati, metà uomini e metà donne, per ognuna, “indicati dai candidati alla carica di segretario, proporzionalmente ai componenti eletti nell’assemblea collegati a ciascun candidato” come recita il dispositivo proposto da Veltroni e approvato, con qualche perplessità, dall’assemblea» (il Velino d’oggi).
Cioè, i tre documenti basilari saranno scritti da trecento persone.
Cosa ci stiamo a fare qui? Si sono chiesti gli altri 2500 costituenti destinati a rimanere ai margini.
Beh! Semplice, ad approvare all’unanimità quanto deciso al vertice. Una decisione è molto più importante se approvata da 2800 persone piuttosto che da 300.
A parte che anche una commissione di cento persone per scrivere un manifesto o un codice etico può definirsi, come minimo, elefantiaca.
Per la carica dei segretari regionali sono risultati eletti:
16 uomini (10 d’area DS, 5 d’area Margherita, 1 indipendente),
3 donne (1 d’area DS, 2 d’area Margherita)
Trentino non pervenuto.
Oggi Walter Veltroni, proclamato segretario del Partito Democratico (Nuovo), nel discorso all’assemblea costituente di Milano ha annunciato «l’insediamento di tre commissioni chiamate a lavorare alla bozza dello statuto, del manifesto dei valori e del codice etico, da presentare entro il 31 gennaio e da portare al vaglio di una nuova assemblea entro il 28 febbraio. A farne parte cento delegati, metà uomini e metà donne, per ognuna, “indicati dai candidati alla carica di segretario, proporzionalmente ai componenti eletti nell’assemblea collegati a ciascun candidato” come recita il dispositivo proposto da Veltroni e approvato, con qualche perplessità, dall’assemblea» (il Velino d’oggi).
Cioè, i tre documenti basilari saranno scritti da trecento persone.
Cosa ci stiamo a fare qui? Si sono chiesti gli altri 2500 costituenti destinati a rimanere ai margini.
Beh! Semplice, ad approvare all’unanimità quanto deciso al vertice. Una decisione è molto più importante se approvata da 2800 persone piuttosto che da 300.
A parte che anche una commissione di cento persone per scrivere un manifesto o un codice etico può definirsi, come minimo, elefantiaca.
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