domenica 3 giugno 2007
Ministri Finanze Riforme
Vincenzo Visco è stato ininterrottamente Ministro delle finanze dal 17 maggio 1996 al 25 aprile 2000.
[Nel primo governo Prodi (17 mag 96-21 ott 98) e, successivamente, nei governi D’Alema (21 ott 98-22 dic 99) e D’Alema II (22 dic 99- 25 apr 2000)]
Fin dall’inizio, si è subito dato da fare per semplificare la vita agli italiani, ed al termine non ha mancato di vantare la notevole semplificazione del fisco conseguita durante la sua gestione.
Prendiamo, ad esempio, quello che è considerato il più semplice degli adempimenti fiscali: la compilazione del Modello 730.
Come è noto, presentare al CAAF il modello già compilato è gratis, altrimenti si paga secondo tariffe prestabilite. E’ ovvio che, chi intende compilare il modello di persona, è bene che legga attentamente le istruzioni. Non sono consentiti errori, neppure formali. Guai a mettere una crocetta nella casella sbagliata.
E’ ovvio che più semplici sono le istruzioni, più l’operazione è facile.
Peccato che, nei quattro anni della gestione Visco, le istruzioni siano aumentate a dismisura.
Come si può vedere dalla figura sottostante, l’istruzione relativa alla “Variazione di coltura dei terreni” (una delle ultime) nel 1996 si trovava a pagina 15 di 16. Nel 2000 si trovava già a pagina 53 di 56.
Col risultato che il numero delle istruzioni per la compilazione del Modello 730 era passato da 19 a 33, le voci dell'appendice da 26 a 38, le tabelle dell'appendice da zero a 7, mentre le pagine del fascicolo che le contiene erano passate da 16 nel 1996 a 56 nel 2000.56 PAGINE DI ISTRUZIONI PER COMPILARE UN MODULO DI 2 PAGINE!
Alla faccia della semplificazione!
Tornato a ricoprire il ruolo di responsabile delle finanze nel secondo governo Prodi il 17 maggio 2006, il Nostro ha ripreso ad andare «per la sua strada incurante degli inviti alla prudenza. Quasi pervaso da una ritrovata frenesia impositiva …». Ad esempio, sul 730 del 2007 vuole sapere quanto abbiamo pagato di ICI lo scorso anno e quanto quest’anno. Ma perché mescolare una tassa di pertinenza dei comuni con l’Irpef nazionale?
Che Visco non aiuti il processo di snellimento della “cosa pubblica” se ne stanno accorgendo anche all’interno del centrosinistra. Lo ha detto chiaramente Franco Bassanini, ministro della Funzione pubblica nei governi D’Alema II e Amato II, provocando, però, la paradossale risposta dell’attuale ministro per le Riforme Luigi Nicolais: «Visco fa il suo lavoro, sta cercando di far pagare le tasse. E per far questo, crea ovviamente qualche complicazione. E’ un sistema complesso e va gestito sapendo che è così. Non si può semplificare troppo». Evviva! Ci mancava anche un ministro delle Riforme che si arresta di fronte alla complessità.
Ieri Vincenzo Visco ha rimesso la delega sulla Guardia di Finanza, mentre il generale Speciale è stato rimosso.
Ai contribuenti queste beghe non interessano più di tanto.
Molto di più, interesserebbe loro, soprattutto a quelli che hanno frequentato solo la scuola dell’obbligo, potere compilare il modulo delle tasse senza bisogno di ricorrere alle istruzioni e senza fare ricorso ai vantaggi dei CAAF. Ma questo sarà possibile soltanto quando si realizzerà una reale semplificazione dei criteri impositivi.
[Nel primo governo Prodi (17 mag 96-21 ott 98) e, successivamente, nei governi D’Alema (21 ott 98-22 dic 99) e D’Alema II (22 dic 99- 25 apr 2000)]
Fin dall’inizio, si è subito dato da fare per semplificare la vita agli italiani, ed al termine non ha mancato di vantare la notevole semplificazione del fisco conseguita durante la sua gestione.
Prendiamo, ad esempio, quello che è considerato il più semplice degli adempimenti fiscali: la compilazione del Modello 730.
Come è noto, presentare al CAAF il modello già compilato è gratis, altrimenti si paga secondo tariffe prestabilite. E’ ovvio che, chi intende compilare il modello di persona, è bene che legga attentamente le istruzioni. Non sono consentiti errori, neppure formali. Guai a mettere una crocetta nella casella sbagliata.
E’ ovvio che più semplici sono le istruzioni, più l’operazione è facile.
Peccato che, nei quattro anni della gestione Visco, le istruzioni siano aumentate a dismisura.
Come si può vedere dalla figura sottostante, l’istruzione relativa alla “Variazione di coltura dei terreni” (una delle ultime) nel 1996 si trovava a pagina 15 di 16. Nel 2000 si trovava già a pagina 53 di 56.
Col risultato che il numero delle istruzioni per la compilazione del Modello 730 era passato da 19 a 33, le voci dell'appendice da 26 a 38, le tabelle dell'appendice da zero a 7, mentre le pagine del fascicolo che le contiene erano passate da 16 nel 1996 a 56 nel 2000.56 PAGINE DI ISTRUZIONI PER COMPILARE UN MODULO DI 2 PAGINE!
Alla faccia della semplificazione!
Tornato a ricoprire il ruolo di responsabile delle finanze nel secondo governo Prodi il 17 maggio 2006, il Nostro ha ripreso ad andare «per la sua strada incurante degli inviti alla prudenza. Quasi pervaso da una ritrovata frenesia impositiva …». Ad esempio, sul 730 del 2007 vuole sapere quanto abbiamo pagato di ICI lo scorso anno e quanto quest’anno. Ma perché mescolare una tassa di pertinenza dei comuni con l’Irpef nazionale?
Che Visco non aiuti il processo di snellimento della “cosa pubblica” se ne stanno accorgendo anche all’interno del centrosinistra. Lo ha detto chiaramente Franco Bassanini, ministro della Funzione pubblica nei governi D’Alema II e Amato II, provocando, però, la paradossale risposta dell’attuale ministro per le Riforme Luigi Nicolais: «Visco fa il suo lavoro, sta cercando di far pagare le tasse. E per far questo, crea ovviamente qualche complicazione. E’ un sistema complesso e va gestito sapendo che è così. Non si può semplificare troppo». Evviva! Ci mancava anche un ministro delle Riforme che si arresta di fronte alla complessità.
Ieri Vincenzo Visco ha rimesso la delega sulla Guardia di Finanza, mentre il generale Speciale è stato rimosso.
Ai contribuenti queste beghe non interessano più di tanto.
Molto di più, interesserebbe loro, soprattutto a quelli che hanno frequentato solo la scuola dell’obbligo, potere compilare il modulo delle tasse senza bisogno di ricorrere alle istruzioni e senza fare ricorso ai vantaggi dei CAAF. Ma questo sarà possibile soltanto quando si realizzerà una reale semplificazione dei criteri impositivi.
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