IL BLOG DI SERGIO VIVI



domenica 30 ottobre 2005

Ora legale

Questa notte siamo tornati all’ora solare. Ho rimesso indietro di un’ora le lancette del pendolo, di quattro sveglie, di tre orologi da polso e dell’orologio sulla parete di cucina e, come al solito, ho smoccolato per un’ora.

Io questa storia dell’ora legale non l’ho mai digerita. La prima volta che l’ho vista applicata è stato nei primi anni quaranta e, per questo, mi ricorda la guerra. Ci raccontano che si risparmia qualche milione di euro, ma nessuno ci ha mai chiesto se la vogliamo (a differenza degli svizzeri che, con apposito referendum, l’hanno democraticamente bocciata).

Tutti, oggi, sono a favore dell’osservanza delle regole e del rispetto della natura. I fusi orari esistono per distribuire in modo uguale la luce del giorno intorno al mezzogiorno. Perché, ad esempio, i Verdi non si sono mai impegnati in difesa dell’ora solare?.

L’ora legale inizia la notte dell’ultimo sabato di marzo e termina la notte dell’ultimo sabato di ottobre. Se non mi sbaglio, fino al 1997 terminava la notte dell’ultimo sabato di settembre. Come si può vedere nel diagramma allegato -dove le due curve rosse rappresentano l’ora del sorgere e del calare del sole in Italia e le due curve nere la correzione dell’ora legale- il diagramma, che fino al 1997 era simmetrico, con il prolungamento è diventato asimmetrico: logica vorrebbe che le due settimane intermedie di marzo fossero trattate come le due settimane intermedie di ottobre.

Il prolungamento ad ottobre fu deciso a livello europeo per unificare il periodo di ora legale con quello della Gran Bretagna.
D’altra parte, non si può pretendere troppo dalla burocrazia europea usa ad emanare normative su qualsiasi materia, spesso sbagliando, sia si tratti d’orari sia si tratti di profilattici.


giovedì 27 ottobre 2005

E' esportata ma è democrazia


Scrive Khaled Fouad Allam su la Repubblica del 26 ottobre 2005:

... "Certo, la questione della legittimità di un'azione di guerra si pone, e si porrà sempre. Ma quella domanda non congela la storia: perchè la storia va avanti."


giovedì 20 ottobre 2005

Primarie

Una delle ragioni del successo delle primarie dell'Unione del 16 ottobre 2005 è consistita, secondo autorevoli commentatori, nella voglia di partecipazione della gente.

Bella scoperta! Sono almeno quindici anni che si denuncia come la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica sia in continua crescita in tutti i paesi democratici e come il principale rimedio vada ricercato nel ricorso a metodi di democrazia diretta.

Si leggeva cinque anni fa:

"Lo Stato (ogni Stato europeo) ... deve rinnovare i patti con una società mutante, fatta di individui che non si lasciano più fare, che vogliono avere cura di sé in maniera autonoma: dando a se stessi giuste leggi. ... che vogliono sapere e controllare quel che accade nelle sfere della politica, dell'economia, delle imprese mondiali di alimentazione, degli stati maggiori degli eserciti.
Sono stanchi di avere di fronte a sé istituzioni irresponsabili, rinchiuse nel segreto, esoteriche". Barbara Spinelli - "Nasce la società terapeutica - La paura mangia le nostre anime" La Stampa - 21 gennaio 2001

"La legittimazione del potere si sta sbriciolando. Il segnale più inquietante uscito dal World Economic Forum di Davos è che nessuno si fida più di nessuno: i cittadini non si fidano dei governi e delle organizzazioni internazionali e i consumatori non si fidano dei produttori. Il cittadino-consumatore non si fida più neanche degli scienzati, con l'idea generica che tutti sono al soldo di qualcuno, che le grandi corporation hanno i mezzi per condizionare chi istituzionalmente dovrebbe tutelare gli interessi generali e chi per etica professionale dovrebbe dire le cose come stanno. Non è un piccolo problema, perchè la credibilità e la legittimazione di chi prende le decisioni è un elemento fondamentale della coesione sociale". Marco Panara - "Istituzioni a rischio di una crisi di fiducia" - la Repubblica - AFFARI & FINANZA - 5 febbraio 2001

E' naturale, pertanto, che appena se ne presenti l'occasione, la gente accorra numerosa.

Il pericolo è che, ancora una volta, i politici sfruttino questa voglia di partecipazione a loro esclusivo vantaggio.

Qualcuno potrebbe chiedersi: perchè non lisciare il pelo della gente per il verso giusto? Perchè, ad esempio, non estendere il sistema delle primarie al modo di governare?

Il governo che verrà potrebbe, prima della discussione in parlamento, sottoporre all'esame delle primarie i più importanti disegni di legge. Si dovrebbe scegliere tra la proposta del governo e quelle dei partiti presenti in parlamento.

Ovviamente l'esame avrebbe carattere soltanto consultivo, essendo sottinteso che dovrà necessariamente risultare vincente la proposta del governo.

Ovviamente gli elettori, per votare, pagherebbero un contributo minimo di un euro e il ricavato sarebbe ripartito tra i partiti concorrenti in proporzione ai voti ricevuti.

Anche questo sarebbe un esperimento unico in Europa.

P.S. D'accordo che tutto è relativo, ma si deve ricordare che quasi dodici milioni di elettori non sono bastati per far vincere il SI nel referendum sulla procreazione assistita.


 

Il punto di vista, magari irrilevante e sbagliato, di un cittadino qualunque, confidente nella libertà, detentore saltuario della sovranità, indotto a cederla, nell’occasione, a rappresentanti per niente fidati.

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